Una carrellata di informazioni e riflessioni su questa bella pianta, di cui forse si parla troppo poco, che vuole offrire diversi punti di vista per farvela conoscere e apprezzare per poterla utilizzare al meglio.
Il genere Nandina è composto da una sola specie di arbusti che ormai da anni abbiamo cominciato a scoprire all’interno dei nostri giardini: è Nandina domestica.

Si tratta di un arbusto aggraziato ed arioso che, per i numerosi steli eretti che si dipartono dal terreno e per la tipologia fogliare, può ricordare le fattezze dei Bambù. Ma la somiglianza con queste piante finisce qui, la Nandina appartiene infatti alla famiglia delle Berberidaceae (i Bambù a quella delle Graminaceae) e mentre questi ultimi dimostrano tendenze invasive e distruttive se non adeguatamente contenuti, l’amabile pianta in questione risulta sì pollonante, ma solo quanto basta per donare foltezza e rigoglio all’arbusto.

Sacra ai cinesi, che la ritengono arbusto portafortuna e amano pertanto inserirla all’interno dei loro giardini, la Nandina domestica è sempreverde, o dal fogliame semipersistente in climi particolarmente freddi, ma le sue doti vanno oltre: è bella la fioritura dei fiorellini bianco crema, riuniti in vistosi racemi portati con scioltezza, che si protrae a lungo dalla primavera inoltrata fino a metà estate.
È bella poi la produzione di bacche rosso acceso, particolarmente gradite agli uccelli, riunite nelle stesse pannocchiette che prima portavano i fiori.
Ma soprattutto vorremmo dire, è bello il fogliame che, all’abbassarsi delle temperature come è tipico di molte Berberidacee sempreverdi, cambia colore, assumendo sfumature che vanno dal rosso aranciato al rosso vino e mantenendole fino a che le temperature non si fanno più dolci.



Per tutto l’autunno, l’inverno e l’inizio della primavera, la Nandina regge con disinvoltura il palcoscenico del giardino, conferendo struttura con leggerezza, portando bacche e fogliame dalla tessitura e dai colori sorprendenti e risaltando come una vera primadonna sa fare. Nel resto delle stagioni cede il passo a signore più vistose, sapendole accompagnare con discreta eleganza, conscia di saper brillare quando le altre saranno da tempo sfiorite.
LA COLTIVAZIONE
La Nandina è un'essenza molto resistente in grado di adattarsi alle condizioni più disparate.
Sopporta bene il freddo italiano e le gelate, i primi danni seri alla parte aerea, si manifestano quando le temperature scendono sotto i -10°C. La pianta resiste comunque anche fino a punte di -20°C.
Può sopportare praticamente qualunque esposizione, dal sole pieno all'ombra totale, anche se, per poter ottenere il suo splendido fogliame rossastro, è indispensabile che sia esposta al pieno sole almeno per qualche ora al giorno.
Anche per quanto riguarda il substrato non ha particolari esigenze e, pur preferendo un terreno ricco e fertile, si adatta anche a terreni aridi. Fa inoltre parte, di diritto, delle piante del giardino "etico" perché resiste bene a periodi di siccità e non richiede nessun tipo di intervento, anche grazie alla sua forte resistenza ai parassiti e alle malattie.
Può essere coltivata tranquillamente sia in vaso sia in piena terra e, a seconda delle varietà, può essere sufficiente un vaso dal diametro di 45-50 cm.
La Nandina è una pianta a bassa manutenzione che non necessita di potature, se non per ripulirla eliminando i rami secchi o danneggiati dal freddo, inoltre non ramifica facilmente ma tende a pollonare con gran facilità dalla base, creando un cespuglio dal portamento compatto.
Non ha particolari esigenze di concimazione, essendo una pianta molto modesta nelle richieste, trae tuttavia beneficio da una pacciamatura invernale con stallatico, che nei mesi primaverili ed estivi può essere integrata con concimazioni a base di potassio e fosforo, per aiutarla nella fioritura e nella maturazione delle bacche.
Bisogna comunque fare attenzione a non eccedere con le concimazioni azotate che possono far ingigantire le foglie con un effetto marcatamente antiestetico.
Come dicevamo poc'anzi, è una pianta che non si ammala mai. Può capitare talvolta che venga attacata dagli afidi e dalla cocciniglia cotonosa, ma le infestazioni raramente portano seri danni alla pianta e, solo in casi di attacchi molto massicci, è il caso di intervenire con antiparassitari mirati.
VARIETÀ PARTICOLARI
Ecco, secondo noi, alcune delle varietà più interessanti:
'Alba': le bacche sono bianco crema e le foglie non assumono la colorazione invernale… potrebbe essere un’attraente alternativa al Sinforicarpo in molti contesti.

'Firepower': a parte il nome che sembra estrapolato da un manga giapponese, questa cultivar compatta e "naneggiante" (60 cm.) stupisce con un colore del fogliame rossastro e aranciato più intenso di quello della specie tipo, con foglie più larghe e, a primavera, verde molto chiaro.

'San Gabriel' ('Kurijusi' od 'Orihime') cresce in un arbusto compatto e aggraziato, con foglioline lunghe e strette che lo fanno sembrare un raffinato pattern di fili d’erba, che assume intense colorazioni invernali.
Dal web (Foto1, NC State University - Foto 2, San Marco Growers)
UTILIZZI
In virtù della loro adattabilità alle condizioni climatiche e alle esposizioni più disparate, le nandine trovano applicazione negli ambiti più svariati.
Senza dubbio i risultati migliori si ottengono lasciandole crescere liberamente a formare cespugli molto ampi e vaporosi pur non raggiungendo altezze importanti. In questo modo vengono messi in risalto i vari elementi di interesse stagionali, dalle pannocchie fiorali ai decorativi grappoli di bacche.
Può tra l'altro essere coltivata con successo alla base di alberature sempreverdi, per creare un morbido collegamento tra le varie altezze.


Ben si presta anche all'associazione con altre essenze, per creare siepi miste dall’effetto informale o semplicemente gruppi arbustivi, quali Berberis thumbergii‘Rose Glow’ e ‘Atropurpurea’, ma anche Spiraea japonica ‘GoldFlame’ , Spiraea ‘Antony Waterer’, Cotinus coggygria, Crinodendron hookerianum (per questi ultimi due serve più spazio), Grevillea rosmarinifolia, Lonicera pileata ‘Baggesen’s Gold’, Lonicera nitida ‘Lemon Beauty’, Loropetalum chinensis var. rubrum‘Zhuzhou Fuchsia’, in contrasto con erbacee perenni a foglia grigia e tanti altri accostamenti.
Molto interessante può essere anche l’abbinamento con i Cornus, per la colorazione invernale dei rami: Cornus alba ‘Elegantissima’ che è pure variegato e luminosissimo, Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’ o, per un effetto sofisticato, Cornus alba ‘Kesselringii’ dai rami pressoché neri.
E poi, perfetto risulta l’abbinamento con i Bambù, piante però (come abbiamo già detto) da inserire con attenzione all’interno di un giardino per il forte impatto sul paesaggio e per la loro tendenza all'essere invasive.
È anche validissima per la realizzazione di siepi di una sola specie, in alternativa ad altre essenze più diffuse che vengono spesso prese in considerazione per il solo colore del fogliame.
I toni di rosso di alcune varietà della Nandina non hanno nulla da invidiare a… indovinate un pò? Alla cara Photinia, anzi, risulta nel complesso una pianta molto più elegante e nello stesso tempo informale.
Insomma, non fosse altro che per il piacere di godere di tanti delicati e allo stesso tempo decisi toni di colore e di tessiture, crediamo valga davvero la pena di affidarsi alle sue magnifiche virtù per abbellire un giardino.
Il genere Nandina è composto da una sola specie di arbusti che ormai da anni abbiamo cominciato a scoprire all’interno dei nostri giardini: è Nandina domestica.

Si tratta di un arbusto aggraziato ed arioso che, per i numerosi steli eretti che si dipartono dal terreno e per la tipologia fogliare, può ricordare le fattezze dei Bambù. Ma la somiglianza con queste piante finisce qui, la Nandina appartiene infatti alla famiglia delle Berberidaceae (i Bambù a quella delle Graminaceae) e mentre questi ultimi dimostrano tendenze invasive e distruttive se non adeguatamente contenuti, l’amabile pianta in questione risulta sì pollonante, ma solo quanto basta per donare foltezza e rigoglio all’arbusto.

Sacra ai cinesi, che la ritengono arbusto portafortuna e amano pertanto inserirla all’interno dei loro giardini, la Nandina domestica è sempreverde, o dal fogliame semipersistente in climi particolarmente freddi, ma le sue doti vanno oltre: è bella la fioritura dei fiorellini bianco crema, riuniti in vistosi racemi portati con scioltezza, che si protrae a lungo dalla primavera inoltrata fino a metà estate.
È bella poi la produzione di bacche rosso acceso, particolarmente gradite agli uccelli, riunite nelle stesse pannocchiette che prima portavano i fiori.
Ma soprattutto vorremmo dire, è bello il fogliame che, all’abbassarsi delle temperature come è tipico di molte Berberidacee sempreverdi, cambia colore, assumendo sfumature che vanno dal rosso aranciato al rosso vino e mantenendole fino a che le temperature non si fanno più dolci.



Per tutto l’autunno, l’inverno e l’inizio della primavera, la Nandina regge con disinvoltura il palcoscenico del giardino, conferendo struttura con leggerezza, portando bacche e fogliame dalla tessitura e dai colori sorprendenti e risaltando come una vera primadonna sa fare. Nel resto delle stagioni cede il passo a signore più vistose, sapendole accompagnare con discreta eleganza, conscia di saper brillare quando le altre saranno da tempo sfiorite.
LA COLTIVAZIONE
La Nandina è un'essenza molto resistente in grado di adattarsi alle condizioni più disparate.
Sopporta bene il freddo italiano e le gelate, i primi danni seri alla parte aerea, si manifestano quando le temperature scendono sotto i -10°C. La pianta resiste comunque anche fino a punte di -20°C.
Può sopportare praticamente qualunque esposizione, dal sole pieno all'ombra totale, anche se, per poter ottenere il suo splendido fogliame rossastro, è indispensabile che sia esposta al pieno sole almeno per qualche ora al giorno.
Anche per quanto riguarda il substrato non ha particolari esigenze e, pur preferendo un terreno ricco e fertile, si adatta anche a terreni aridi. Fa inoltre parte, di diritto, delle piante del giardino "etico" perché resiste bene a periodi di siccità e non richiede nessun tipo di intervento, anche grazie alla sua forte resistenza ai parassiti e alle malattie.
Può essere coltivata tranquillamente sia in vaso sia in piena terra e, a seconda delle varietà, può essere sufficiente un vaso dal diametro di 45-50 cm.
La Nandina è una pianta a bassa manutenzione che non necessita di potature, se non per ripulirla eliminando i rami secchi o danneggiati dal freddo, inoltre non ramifica facilmente ma tende a pollonare con gran facilità dalla base, creando un cespuglio dal portamento compatto.
Non ha particolari esigenze di concimazione, essendo una pianta molto modesta nelle richieste, trae tuttavia beneficio da una pacciamatura invernale con stallatico, che nei mesi primaverili ed estivi può essere integrata con concimazioni a base di potassio e fosforo, per aiutarla nella fioritura e nella maturazione delle bacche.
Bisogna comunque fare attenzione a non eccedere con le concimazioni azotate che possono far ingigantire le foglie con un effetto marcatamente antiestetico.
Come dicevamo poc'anzi, è una pianta che non si ammala mai. Può capitare talvolta che venga attacata dagli afidi e dalla cocciniglia cotonosa, ma le infestazioni raramente portano seri danni alla pianta e, solo in casi di attacchi molto massicci, è il caso di intervenire con antiparassitari mirati.
VARIETÀ PARTICOLARI
Ecco, secondo noi, alcune delle varietà più interessanti:
'Alba': le bacche sono bianco crema e le foglie non assumono la colorazione invernale… potrebbe essere un’attraente alternativa al Sinforicarpo in molti contesti.

'Firepower': a parte il nome che sembra estrapolato da un manga giapponese, questa cultivar compatta e "naneggiante" (60 cm.) stupisce con un colore del fogliame rossastro e aranciato più intenso di quello della specie tipo, con foglie più larghe e, a primavera, verde molto chiaro.

'San Gabriel' ('Kurijusi' od 'Orihime') cresce in un arbusto compatto e aggraziato, con foglioline lunghe e strette che lo fanno sembrare un raffinato pattern di fili d’erba, che assume intense colorazioni invernali.
Dal web (Foto1, NC State University - Foto 2, San Marco Growers)


UTILIZZI
In virtù della loro adattabilità alle condizioni climatiche e alle esposizioni più disparate, le nandine trovano applicazione negli ambiti più svariati.
Senza dubbio i risultati migliori si ottengono lasciandole crescere liberamente a formare cespugli molto ampi e vaporosi pur non raggiungendo altezze importanti. In questo modo vengono messi in risalto i vari elementi di interesse stagionali, dalle pannocchie fiorali ai decorativi grappoli di bacche.
Può tra l'altro essere coltivata con successo alla base di alberature sempreverdi, per creare un morbido collegamento tra le varie altezze.


Ben si presta anche all'associazione con altre essenze, per creare siepi miste dall’effetto informale o semplicemente gruppi arbustivi, quali Berberis thumbergii‘Rose Glow’ e ‘Atropurpurea’, ma anche Spiraea japonica ‘GoldFlame’ , Spiraea ‘Antony Waterer’, Cotinus coggygria, Crinodendron hookerianum (per questi ultimi due serve più spazio), Grevillea rosmarinifolia, Lonicera pileata ‘Baggesen’s Gold’, Lonicera nitida ‘Lemon Beauty’, Loropetalum chinensis var. rubrum‘Zhuzhou Fuchsia’, in contrasto con erbacee perenni a foglia grigia e tanti altri accostamenti.
Molto interessante può essere anche l’abbinamento con i Cornus, per la colorazione invernale dei rami: Cornus alba ‘Elegantissima’ che è pure variegato e luminosissimo, Cornus sanguinea ‘Winter Beauty’ o, per un effetto sofisticato, Cornus alba ‘Kesselringii’ dai rami pressoché neri.
E poi, perfetto risulta l’abbinamento con i Bambù, piante però (come abbiamo già detto) da inserire con attenzione all’interno di un giardino per il forte impatto sul paesaggio e per la loro tendenza all'essere invasive.
È anche validissima per la realizzazione di siepi di una sola specie, in alternativa ad altre essenze più diffuse che vengono spesso prese in considerazione per il solo colore del fogliame.
I toni di rosso di alcune varietà della Nandina non hanno nulla da invidiare a… indovinate un pò? Alla cara Photinia, anzi, risulta nel complesso una pianta molto più elegante e nello stesso tempo informale.
Insomma, non fosse altro che per il piacere di godere di tanti delicati e allo stesso tempo decisi toni di colore e di tessiture, crediamo valga davvero la pena di affidarsi alle sue magnifiche virtù per abbellire un giardino.
Autori: Lorenzo Rebediani (Phoenix), Luigi Brancato