Il Crisantemo è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae/Compositae, originario della Cina e del Giappone e conosciuto in Italia come il fiore rappresentativo della giornata della commemorazione dei defunti.
In altre parti del mondo, invece, assume significati ed è legato a tradizioni ben diversi.
In Cina il suo significato è quello di 'vita che si rinnova', in Giappone è il simbolo dello stato, mentre nei paesi anglosassoni assume il significato di vita e gioia e viene regalato in occasione della nascita di una nuova creatura.
In Europa arrivò nel 1735 grazie a Linneo.
Il genere Chrysanthemum è composto da circa 20 specie, di cui alcune perenni e altre annuali, alcune con fioriture nei mesi primaverili altre in quelli autunnali.
Tra le perenni più conosciute troviamo tutti gli ibridi del Chrysanthemum sinensis e del Chrysanthemum indicum, dai quali si producono i fiori recisi venduti dai fioristi.
Tra le specie annuali si ricordano il Chrysanthemum carinatum e il Chrysanthemum segetum, caratterizzati da fiori simili alle margherite.
Esiste comunque una vasta varietà di fiori e di colori, che talvolta nascono spontaneamente, come il Chrysanthemum leucanthemum (margherita comune), utilizzata come pianta officinale e il Chrysanthemum cinerariafolium, spontaneo in Dalmazia, da cui si estrae il piretro per la produzione di un'insetticida mediante polverizzazione dei capolini fiorali.
Coltivazione:
La tecnica di coltivazione è differenziata a seconda che si tratti di colture in vaso o colture da fiore reciso.
La coltura in vaso ha inizio nel mese di marzo mediante taglio alla base dei ceppi svernati in pieno campo o già in vaso.
Ai germogli così ottenuti vengono tagliate le foglie basali e le talee si pongono in vasetti.
La rinvasatura viene effettuata il mese successivo in vasi di diametro più grande e, verso la fine di maggio, quando la pianta ha raggiunto i 30-40 cm. di altezza, si provvede al taglio dello stelo a circa 10 cm. dalla base.
Dei nuovi germogli che nasceranno si selezionano solo quelli più robusti e se ne recide nuovamente lo stelo, in modo da consentire lo sviluppo della pianta in larghezza, come possiamo vedere nelle piante che acquistiamo presso i vivai.
Alla crescita della pianta si potrà rinvasare nuovamente.
Per quanto riguarda la coltivazione per fiori recisi, invece, la produzione si ottiene in pieno campo o in serre protette, con la stessa modalità di produzione delle colture in vaso ma con la differenza che, verso la metà di giugno, quando lo stelo ha raggiunto una altezza di circa 50 cm., viene tagliato a una quindicina di cm. dalla base.
In seguito si procederà all'incannatura dello stelo e la fioritura si avrà tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre.
Per entrambe le tecniche è preferibile una esposizione soleggiata e una temperatura costante (serre riscaldate).
Il terreno dovrà essere sempre ben lavorato e ottimamente drenato, pena il rinsecchimento degli steli nel giro di qualche giorno.
Per la concimazione consiglio di utilizzare un concime completo, comprensivo soprattutto di ferro e magnesio.
Avversità:
Oidio del crisantemo, muffa grigia, ruggine, tracheomicosi, cimici (lygus), marciumi vari, virus del giallume e del mosaico, sensibilità al 'fotoperiodismo'; quest'ultima caratteristica è utilizzata per la commercializzazione del fiore nel periodo di maggior richiesta.
Curiosità:
Il nome deriva dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore), ovvero 'fiore d'oro'.
I petali commestibili possono essere utilizzati per la preparazione di insalate.
La pianta del crisantemo è tuttora in fase di studio presso la NASA statunitense come possibile inibitore di sostanze nocive presenti nell'aria.
Il crisantemo è il re dei fiori asiatici. In Cina veniva utilizzato per ornare i templi, decorare le stoffe e nei lavori di intaglio sul legno o sul metallo.
In Giappone, il crisantemo viene ricamato sui kimono e fu utilizzato per ornare le spade di Mikado.
Autore: Stefano Dessì, Dottore in Agraria
In altre parti del mondo, invece, assume significati ed è legato a tradizioni ben diversi.
In Cina il suo significato è quello di 'vita che si rinnova', in Giappone è il simbolo dello stato, mentre nei paesi anglosassoni assume il significato di vita e gioia e viene regalato in occasione della nascita di una nuova creatura.
In Europa arrivò nel 1735 grazie a Linneo.
Il genere Chrysanthemum è composto da circa 20 specie, di cui alcune perenni e altre annuali, alcune con fioriture nei mesi primaverili altre in quelli autunnali.
Tra le perenni più conosciute troviamo tutti gli ibridi del Chrysanthemum sinensis e del Chrysanthemum indicum, dai quali si producono i fiori recisi venduti dai fioristi.
Tra le specie annuali si ricordano il Chrysanthemum carinatum e il Chrysanthemum segetum, caratterizzati da fiori simili alle margherite.
Esiste comunque una vasta varietà di fiori e di colori, che talvolta nascono spontaneamente, come il Chrysanthemum leucanthemum (margherita comune), utilizzata come pianta officinale e il Chrysanthemum cinerariafolium, spontaneo in Dalmazia, da cui si estrae il piretro per la produzione di un'insetticida mediante polverizzazione dei capolini fiorali.
Coltivazione:
La tecnica di coltivazione è differenziata a seconda che si tratti di colture in vaso o colture da fiore reciso.
La coltura in vaso ha inizio nel mese di marzo mediante taglio alla base dei ceppi svernati in pieno campo o già in vaso.
Ai germogli così ottenuti vengono tagliate le foglie basali e le talee si pongono in vasetti.
La rinvasatura viene effettuata il mese successivo in vasi di diametro più grande e, verso la fine di maggio, quando la pianta ha raggiunto i 30-40 cm. di altezza, si provvede al taglio dello stelo a circa 10 cm. dalla base.
Dei nuovi germogli che nasceranno si selezionano solo quelli più robusti e se ne recide nuovamente lo stelo, in modo da consentire lo sviluppo della pianta in larghezza, come possiamo vedere nelle piante che acquistiamo presso i vivai.
Alla crescita della pianta si potrà rinvasare nuovamente.
Per quanto riguarda la coltivazione per fiori recisi, invece, la produzione si ottiene in pieno campo o in serre protette, con la stessa modalità di produzione delle colture in vaso ma con la differenza che, verso la metà di giugno, quando lo stelo ha raggiunto una altezza di circa 50 cm., viene tagliato a una quindicina di cm. dalla base.
In seguito si procederà all'incannatura dello stelo e la fioritura si avrà tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre.
Per entrambe le tecniche è preferibile una esposizione soleggiata e una temperatura costante (serre riscaldate).
Il terreno dovrà essere sempre ben lavorato e ottimamente drenato, pena il rinsecchimento degli steli nel giro di qualche giorno.
Per la concimazione consiglio di utilizzare un concime completo, comprensivo soprattutto di ferro e magnesio.
Avversità:
Oidio del crisantemo, muffa grigia, ruggine, tracheomicosi, cimici (lygus), marciumi vari, virus del giallume e del mosaico, sensibilità al 'fotoperiodismo'; quest'ultima caratteristica è utilizzata per la commercializzazione del fiore nel periodo di maggior richiesta.
Curiosità:
Il nome deriva dal greco chrysòs (oro) e ànthemon (fiore), ovvero 'fiore d'oro'.
I petali commestibili possono essere utilizzati per la preparazione di insalate.
La pianta del crisantemo è tuttora in fase di studio presso la NASA statunitense come possibile inibitore di sostanze nocive presenti nell'aria.
Il crisantemo è il re dei fiori asiatici. In Cina veniva utilizzato per ornare i templi, decorare le stoffe e nei lavori di intaglio sul legno o sul metallo.
In Giappone, il crisantemo viene ricamato sui kimono e fu utilizzato per ornare le spade di Mikado.
Autore: Stefano Dessì, Dottore in Agraria