Il tappeto erboso è una delle componenti principali di molti giardini, dei quali fa risaltare le essenze grazie alla sua linearità.
Ma non ha solamente una valenza estetica: un prato curato è un luogo da vivere e dove rilassarsi, deve pertanto essere adatto alle esigenze sia degli adulti che dei bambini.
Per avere un buon tappeto erboso, è importante fare delle scelte ragionate nella fase di progettazione, poiché ciò che si decide condizionerà per sempre l'aspetto, la funzionalità e la vita del prato.
Un fattore importante, oltre a quello estetico, è la rusticità. Il prato deve poter essere calpestato, i costi di impianto e di manutenzione devono essere ridotti al minimo, pur mantenendo nel tempo un buon livello estetico.
- Preparazione del terreno:
Un tappeto erboso che non venga usato nello sport, che quindi non sarà utilizzato quando piove, non avrà bisogno di particolari accorgimenti per far drenare immediatamente l'acqua e sarà inutile, in fase di progettazione, pensare a costosi sistemi costruttivi per poter utilizzare il campo in ogni occasione.
È importante conoscere la natura del topsoil, cioè dei primi 15-20 centimetri di terreno, fondamentali per una buona salute del prato perché in quello strato cresceranno le radici delle essenze usate.
Per questo motivo sarebbe opportuno farlo analizzare per conoscerne la tessitura e il ph.
Le specie per il tappeto erboso crescono bene in un terreno con ph compreso fra 5,5 e 7.
Se il terreno è troppo acido, può essere corretto aggiungendo carbonato di calcio e magnesio durante la lavorazione prima della semina.
Se invece è troppo alcalino (ph superiore a 7,5 ma è raro), si può correggere aggiungendo zolfo che i microrganismi trasformeranno in acido solforico.
Se un suolo è argilloso, è bene mescolarlo con sabbia perché col ripetuto calpestio tende a compattarsi. Ma aggiungere sabbia non è semplice, perché se è poca è inutile, se è troppa aumenta la capacità di infiltrazione dell'acqua, inoltre è sterile e bisogna quindi apportare nutrienti.
La proporzione ottimale sarebbe di 3 parti di sabbia e 1 parte di argilla.
Prima di seminare bisogna eliminare tutte le erbacce, usando un erbicida totale, e quindi lavorare accuratamente i primi 20-25 centimetri di profondità eliminando tutti i sassi, anche quelli piccoli.
- Scelta della specie:
A differenza del tappeto erboso sportivo o solo con funzioni estetiche, nel tappeto erboso rustico la scelta delle specie sarà determinata soprattutto dalle condizioni ambientali.
Un fattore importantissimo sarà il calpestio, che riduce la presenza di aria nei primi 5 centimetri, riduce la velocità di infiltrazione dell'acqua, e porta quindi seri problemi alla penetrazione delle radici.
Per quanto riguarda le specie, distingueremo in "graminacee microterme" (Festuca arundinacea, Poa pratensis, Festuca rubra, Festuca ovina, Lolium perenne) per le regioni a clima temperato o freddo, quindi nord e centro Italia e "graminacee macroterme" (Cynodon dactylon e Zoysia japonica) che prediliggono climi caldi, quindi adatti alle regioni dell'Italia meridionale e insulare.
Bisogna avere ben presente che le graminacee macroterme ingialliscono nel periodo invernale, per effetto del disseccamento delle foglie, per poi riprendere a vegetare in primavera.
Una cosa importante è utilizzare miscugli di semi, perché nel momento in cui il terreno è ancora privo di vegetazione è facile che venga invaso da specie infestanti che è difficile eliminare; utilizzando miscugli, ci saranno specie che germineranno in tempi brevi evitando l’infestazione.
- Semina:
Questa è la fase più delicata, in quanto è importante scegliere bene sia il momento della semina sia la quantità dei semi, che si dovranno spargere sul terreno in modo omogeneo.
Per quanto riguarda il periodo di semina:
- specie microterme: bisogna seminare a fine estate-inizio autunno (settembre-ottobre).
È possibile seminarle anche in primavera, ma poiché in questa stagione le condizioni ambientali cambiano velocemente, c'è il rischio che l'apparato radicale non si sviluppi correttamente.
Inoltre, le piantine spuntate nei mesi di ottobre e novembre hanno il tempo di svilupparsi per essere mature nella primavera successiva.
- specie macroterme: in questo caso il periodo ottimale per la semina è la fine della primavera, normalmente nel mese di maggio. Nel caso del Cynodon la semina si può anticipare a inizio primavera (marzo-aprile) e visto che i semi rimarranno a lungo nel terreno bisognerà aumentare la dose.
La dose del seme cambierà in base al peso specifico del seme (peso di 1000 semi), quindi varierà da 5 a 40 grammi per mq.
I semi più pesanti richiedono una dose maggiore rispetto a quelli piccoli. Ad esempio sono necessari 40 grammi per mq di Festuca arundinacea contro i 5 grammi per mq di Cynodon dectylon.
Per i tappeti erbosi di un giardino casalingo è meglio usare un miscuglio che comprenda almeno 2 specie e per ciascuna specie 2 varietà.
Bisogna controllare sulle confezioni dei semi la percentuale di germinabilità, che non deve essere inferiore all'80-85%.
Si può seminare con la "seminatrice", che semina a pochi millimetri di profondità e ad una distanza di 2-2,5 centimetri, o coi "distributori"; in questo caso, bisognerà in seguito rastrellare il seme per farlo aderire bene o distribuirvi sopra 3-4 millimetri di terra affinata.
Autore: Lidia Castronovo (Lidia)
Ma non ha solamente una valenza estetica: un prato curato è un luogo da vivere e dove rilassarsi, deve pertanto essere adatto alle esigenze sia degli adulti che dei bambini.
Per avere un buon tappeto erboso, è importante fare delle scelte ragionate nella fase di progettazione, poiché ciò che si decide condizionerà per sempre l'aspetto, la funzionalità e la vita del prato.
Un fattore importante, oltre a quello estetico, è la rusticità. Il prato deve poter essere calpestato, i costi di impianto e di manutenzione devono essere ridotti al minimo, pur mantenendo nel tempo un buon livello estetico.
- Preparazione del terreno:
Un tappeto erboso che non venga usato nello sport, che quindi non sarà utilizzato quando piove, non avrà bisogno di particolari accorgimenti per far drenare immediatamente l'acqua e sarà inutile, in fase di progettazione, pensare a costosi sistemi costruttivi per poter utilizzare il campo in ogni occasione.
È importante conoscere la natura del topsoil, cioè dei primi 15-20 centimetri di terreno, fondamentali per una buona salute del prato perché in quello strato cresceranno le radici delle essenze usate.
Per questo motivo sarebbe opportuno farlo analizzare per conoscerne la tessitura e il ph.
Le specie per il tappeto erboso crescono bene in un terreno con ph compreso fra 5,5 e 7.
Se il terreno è troppo acido, può essere corretto aggiungendo carbonato di calcio e magnesio durante la lavorazione prima della semina.
Se invece è troppo alcalino (ph superiore a 7,5 ma è raro), si può correggere aggiungendo zolfo che i microrganismi trasformeranno in acido solforico.
Se un suolo è argilloso, è bene mescolarlo con sabbia perché col ripetuto calpestio tende a compattarsi. Ma aggiungere sabbia non è semplice, perché se è poca è inutile, se è troppa aumenta la capacità di infiltrazione dell'acqua, inoltre è sterile e bisogna quindi apportare nutrienti.
La proporzione ottimale sarebbe di 3 parti di sabbia e 1 parte di argilla.
Prima di seminare bisogna eliminare tutte le erbacce, usando un erbicida totale, e quindi lavorare accuratamente i primi 20-25 centimetri di profondità eliminando tutti i sassi, anche quelli piccoli.
- Scelta della specie:
A differenza del tappeto erboso sportivo o solo con funzioni estetiche, nel tappeto erboso rustico la scelta delle specie sarà determinata soprattutto dalle condizioni ambientali.
Un fattore importantissimo sarà il calpestio, che riduce la presenza di aria nei primi 5 centimetri, riduce la velocità di infiltrazione dell'acqua, e porta quindi seri problemi alla penetrazione delle radici.
Per quanto riguarda le specie, distingueremo in "graminacee microterme" (Festuca arundinacea, Poa pratensis, Festuca rubra, Festuca ovina, Lolium perenne) per le regioni a clima temperato o freddo, quindi nord e centro Italia e "graminacee macroterme" (Cynodon dactylon e Zoysia japonica) che prediliggono climi caldi, quindi adatti alle regioni dell'Italia meridionale e insulare.
Bisogna avere ben presente che le graminacee macroterme ingialliscono nel periodo invernale, per effetto del disseccamento delle foglie, per poi riprendere a vegetare in primavera.
Una cosa importante è utilizzare miscugli di semi, perché nel momento in cui il terreno è ancora privo di vegetazione è facile che venga invaso da specie infestanti che è difficile eliminare; utilizzando miscugli, ci saranno specie che germineranno in tempi brevi evitando l’infestazione.
- Semina:
Questa è la fase più delicata, in quanto è importante scegliere bene sia il momento della semina sia la quantità dei semi, che si dovranno spargere sul terreno in modo omogeneo.
Per quanto riguarda il periodo di semina:
- specie microterme: bisogna seminare a fine estate-inizio autunno (settembre-ottobre).
È possibile seminarle anche in primavera, ma poiché in questa stagione le condizioni ambientali cambiano velocemente, c'è il rischio che l'apparato radicale non si sviluppi correttamente.
Inoltre, le piantine spuntate nei mesi di ottobre e novembre hanno il tempo di svilupparsi per essere mature nella primavera successiva.
- specie macroterme: in questo caso il periodo ottimale per la semina è la fine della primavera, normalmente nel mese di maggio. Nel caso del Cynodon la semina si può anticipare a inizio primavera (marzo-aprile) e visto che i semi rimarranno a lungo nel terreno bisognerà aumentare la dose.
La dose del seme cambierà in base al peso specifico del seme (peso di 1000 semi), quindi varierà da 5 a 40 grammi per mq.
I semi più pesanti richiedono una dose maggiore rispetto a quelli piccoli. Ad esempio sono necessari 40 grammi per mq di Festuca arundinacea contro i 5 grammi per mq di Cynodon dectylon.
Per i tappeti erbosi di un giardino casalingo è meglio usare un miscuglio che comprenda almeno 2 specie e per ciascuna specie 2 varietà.
Bisogna controllare sulle confezioni dei semi la percentuale di germinabilità, che non deve essere inferiore all'80-85%.
Si può seminare con la "seminatrice", che semina a pochi millimetri di profondità e ad una distanza di 2-2,5 centimetri, o coi "distributori"; in questo caso, bisognerà in seguito rastrellare il seme per farlo aderire bene o distribuirvi sopra 3-4 millimetri di terra affinata.
Autore: Lidia Castronovo (Lidia)
Commenta