Altra piccola ma importante operazione è quella relativa alla cimatura e sbocciolatura delle Dahlie e delle erbacee con le stesse caratteristiche.
Sia le varietà a portamento alto che possiamo aver acquistato al garden, sia quelle che sono spuntate dai tuberi o dalle talee che abbiamo interrato, vanno cimate quando raggiungono i 20 cm. di altezza, per far sì che non diventino troppo fragili con la crescita. Questo procedimento consente un maggior accestimento delle piante e l'emissione di steli più robusti.
Non appena appariranno i boccioli, bisognerà scegliere se avere pochi fiori ma grandi o, viceversa, molti fiori più piccoli.
Nel caso in cui si opti per la prima ipotesi, andranno asportati i bottoni florali a lato di quello centrale.
Per le piante che emettono steli sottili, è buona norma munirli di sostegni in modo che pioggia o vento non li pieghino o li spezzino.
Solitamente si usano piccole canne di bambù, ma si reperiscono facilmente anche tutori in plastica, una sorta di bacchetta su cui è saldato un cerchio nel cui centro infilare la pianta, in modo da sorreggerla e permetterle di assumere un portamento eretto.
Nel caso in cui si opti per le bacchette di bambù, vanno effettuate con la rafia sintetica delle legature a forma di “otto” per evitare strozzature.
Sempre riguardo alle “legature”, ricordiamo che in questo mese i rampicanti produrranno lunghi rami in gran quantità.
Dobbiamo essere molto accorti nel guidarli lungo le intelaiature dei treillages e dei berceaux mano a mano che i tralci si allungano, per evitare che i fusti non fissati ai supporti, crescendo e riempiendosi di foglie, acquistino un peso che può strappare il tralcio stesso e a volte l'intera pianta, per non parlare delle strutture che li sostengono, rischio che corrono sia per la pioggia che per il forte vento.
Bisognerebbe sempre ricordarsi, inoltre, che la rafia naturale tende nel tempo a degradarsi e quindi risulta meno affidabile nel trattenere saldamente ai grigliati i nostri rampicanti, va quindi sostituita spesso.
Un lavoro inviso a chi ha assidue frequentazioni coi giardini, è l’eliminazione dell’erba infestante tra le beole e nelle fughe delle pavimentazioni da esterno.
Molto spesso nei vialetti dove si insedia è possibile estirparla con un diserbante sistemico, anche se è sempre meglio intervenire con rastrello a denti d’acciaio oppure zappettando dopo aver ben bagnato per poterne svellere le radici.
Questo è un lavoro da effettuarsi con una certa continuità nel corso di questo mese e della stagione, poiché con le alte temperature le infestanti ricrescono in continuazione. Lasciarle crescere è sconsigliabile, perché con le loro radici stolonifere si insinuano ovunque rendendo difficilissima la loro rimozione totale.
Ma il lavoro più disagevole e faticoso è la rimozione delle malerbe dalle aiuole e dalle bordure.
Il consiglio è quello di non lasciarle propagare e di intervenire appena si presentano, per evitare lavori ciclopici per entità e fatica e per proteggere le nostre piante ornamentali.
Insomma una guerra in cui, per poterne uscire vincitori, è sempre meglio prevenire il più possibile.
Indubbiamente l’uso dei teli pacciamanti, in fase di realizzazione di un’aiuola, è già un buon sistema per il loro controllo, ma non è mai la soluzione totale perché le malerbe, come tutti sanno, sopravvivono e radicano dappertutto.
Altro faticoso aspetto del giardinaggio è il controllo delle siepi.
Se abbiamo scelto le potature formali, quindi quelle belle linee tutte ordinate e monoessenza, in questo periodo e per tutto l’arco della stagione, eccezion fatta per i mesi più caldi, dovremo lavorare sodo con le cesoie o con il tagliasiepe.
A seconda delle condizioni climatiche, ad ogni taglio che effettueremo seguirà un tripudio di nuovi rami che "spareranno" in ogni direzione.
Importantissimo è mantenere abbastanza morbida e “smossa” la terra al piede delle piante della siepe.
Questo per evitare che si formi una suola tale da impedire il passaggio dell’acqua e anche per consentire la circolazione delle sostanze nutrienti che apporteremo se fosse necessario.
Altro motivo fondamentale per evitare che al piede il terreno formi una crosta, è che spesso al di sotto di essa si annidano larve e vengono depositate le uova di numerosi parassiti.
Ulteriori interventi da effettuarsi in questo periodo e prima dell’arrivo del caldo sono quelli preposti al controllo delle fitopatologie e dei parassiti.
Ove possibile, cioè se la pianta non presenta segni marcati di sofferenza, basterà intervenire per le patologie fungine con rimedi semplici e poco invasivi, mentre per attacchi "importanti" è sempre meglio convocare il solito giardiniere di fiducia per avere consigli mirati ed efficaci.
Non scordate mai di attenervi scrupolosamente ai dosaggi indicati, alle diluizioni del prodotto suggerite sia dalla casa produttrice sia dal tecnico che avrete consultato, per evitare danni ben più gravi alle vostre piante.
Lo stesso vale per i parassiti. Attacchi di afidi o aleurodidi di media entità sono abbastanza ben affrontati e sopportati dalle piante.
Per gli arbusti o le rose basterà “docciare” bene la pianta per ottenere buoni risultati attraverso lo schiaffo dell’acqua su rami e rametti. Non dimenticate poi che, con l’arrivo del caldo, afidi e "compagnia succhiante" spariranno.
Se l’attacco invece è massivo e a subirlo è un albero, è indispensabile rivolgersi ad un tecnico che possa dare il giusto suggerimento.
In ogni caso, se sarete intervenuti su piante attaccate da una qualche fitopatologia, ricordate di disinfettare i vostri ferri del mestiere prima di riutilizzarli, per non propagare la malattia ad altre piante.
Ultimi, ma non meno importanti, i lavori di mantenimento del tappeto erboso.
Nella tarda primavera e poco prima del grande caldo, specie in giardini di medie/grandi dimensioni, questo è uno dei lavori che impegnano maggiormente.
Innanzitutto, lo sfalcio dell’erba deve essere regolare e deve essere effettuato con una lama ben affilata e disinfettata.
Poi bisogna verificare eventuali patologie fungine e/o eventuali segni di clorosi e rivolgersi ad un giardiniere o un fitopatologo di fiducia che possa visualizzare il problema e indicare il prodotto e le modalità più corrette per combattere la patologia.
Inoltre, vanno ripetutamente effettuati i trattamenti di rimozione del muschio: areazione e apporto di sostanze che lo controllino nella sua espansione.
Indispensabile per un manto erboso perfetto è non lasciar mai crescere troppo l’erba e controllare che nel prato non vi siano infestanti.
Per piccoli spazi a prato, basterà estirparle manualmente e periodicamente, per i prati più vasti, invece, il solo contenere la crescita dell’erba avrà anche funzione di controllo delle erbacce.
Insomma, a dispetto di quel che noi desidereremmo, il famoso e beato riposo nel proprio spazio verde dopo le fatiche primaverili è di difficile attuazione, o meglio è possibile solo avendo pagato pegno per mantenere il giardino in piena forma, quindi non rimane che rassegnarsi e mettersi a lavorare e a me non resta che augurare buon giardinaggio e buon terrazzaggio a tutti!
Sia le varietà a portamento alto che possiamo aver acquistato al garden, sia quelle che sono spuntate dai tuberi o dalle talee che abbiamo interrato, vanno cimate quando raggiungono i 20 cm. di altezza, per far sì che non diventino troppo fragili con la crescita. Questo procedimento consente un maggior accestimento delle piante e l'emissione di steli più robusti.
Non appena appariranno i boccioli, bisognerà scegliere se avere pochi fiori ma grandi o, viceversa, molti fiori più piccoli.
Nel caso in cui si opti per la prima ipotesi, andranno asportati i bottoni florali a lato di quello centrale.
Per le piante che emettono steli sottili, è buona norma munirli di sostegni in modo che pioggia o vento non li pieghino o li spezzino.
Solitamente si usano piccole canne di bambù, ma si reperiscono facilmente anche tutori in plastica, una sorta di bacchetta su cui è saldato un cerchio nel cui centro infilare la pianta, in modo da sorreggerla e permetterle di assumere un portamento eretto.
Nel caso in cui si opti per le bacchette di bambù, vanno effettuate con la rafia sintetica delle legature a forma di “otto” per evitare strozzature.
Sempre riguardo alle “legature”, ricordiamo che in questo mese i rampicanti produrranno lunghi rami in gran quantità.
Dobbiamo essere molto accorti nel guidarli lungo le intelaiature dei treillages e dei berceaux mano a mano che i tralci si allungano, per evitare che i fusti non fissati ai supporti, crescendo e riempiendosi di foglie, acquistino un peso che può strappare il tralcio stesso e a volte l'intera pianta, per non parlare delle strutture che li sostengono, rischio che corrono sia per la pioggia che per il forte vento.
Bisognerebbe sempre ricordarsi, inoltre, che la rafia naturale tende nel tempo a degradarsi e quindi risulta meno affidabile nel trattenere saldamente ai grigliati i nostri rampicanti, va quindi sostituita spesso.
Un lavoro inviso a chi ha assidue frequentazioni coi giardini, è l’eliminazione dell’erba infestante tra le beole e nelle fughe delle pavimentazioni da esterno.
Molto spesso nei vialetti dove si insedia è possibile estirparla con un diserbante sistemico, anche se è sempre meglio intervenire con rastrello a denti d’acciaio oppure zappettando dopo aver ben bagnato per poterne svellere le radici.
Questo è un lavoro da effettuarsi con una certa continuità nel corso di questo mese e della stagione, poiché con le alte temperature le infestanti ricrescono in continuazione. Lasciarle crescere è sconsigliabile, perché con le loro radici stolonifere si insinuano ovunque rendendo difficilissima la loro rimozione totale.
Ma il lavoro più disagevole e faticoso è la rimozione delle malerbe dalle aiuole e dalle bordure.
Il consiglio è quello di non lasciarle propagare e di intervenire appena si presentano, per evitare lavori ciclopici per entità e fatica e per proteggere le nostre piante ornamentali.
Insomma una guerra in cui, per poterne uscire vincitori, è sempre meglio prevenire il più possibile.
Indubbiamente l’uso dei teli pacciamanti, in fase di realizzazione di un’aiuola, è già un buon sistema per il loro controllo, ma non è mai la soluzione totale perché le malerbe, come tutti sanno, sopravvivono e radicano dappertutto.
Altro faticoso aspetto del giardinaggio è il controllo delle siepi.
Se abbiamo scelto le potature formali, quindi quelle belle linee tutte ordinate e monoessenza, in questo periodo e per tutto l’arco della stagione, eccezion fatta per i mesi più caldi, dovremo lavorare sodo con le cesoie o con il tagliasiepe.
A seconda delle condizioni climatiche, ad ogni taglio che effettueremo seguirà un tripudio di nuovi rami che "spareranno" in ogni direzione.
Importantissimo è mantenere abbastanza morbida e “smossa” la terra al piede delle piante della siepe.
Questo per evitare che si formi una suola tale da impedire il passaggio dell’acqua e anche per consentire la circolazione delle sostanze nutrienti che apporteremo se fosse necessario.
Altro motivo fondamentale per evitare che al piede il terreno formi una crosta, è che spesso al di sotto di essa si annidano larve e vengono depositate le uova di numerosi parassiti.
Ulteriori interventi da effettuarsi in questo periodo e prima dell’arrivo del caldo sono quelli preposti al controllo delle fitopatologie e dei parassiti.
Ove possibile, cioè se la pianta non presenta segni marcati di sofferenza, basterà intervenire per le patologie fungine con rimedi semplici e poco invasivi, mentre per attacchi "importanti" è sempre meglio convocare il solito giardiniere di fiducia per avere consigli mirati ed efficaci.
Non scordate mai di attenervi scrupolosamente ai dosaggi indicati, alle diluizioni del prodotto suggerite sia dalla casa produttrice sia dal tecnico che avrete consultato, per evitare danni ben più gravi alle vostre piante.
Lo stesso vale per i parassiti. Attacchi di afidi o aleurodidi di media entità sono abbastanza ben affrontati e sopportati dalle piante.
Per gli arbusti o le rose basterà “docciare” bene la pianta per ottenere buoni risultati attraverso lo schiaffo dell’acqua su rami e rametti. Non dimenticate poi che, con l’arrivo del caldo, afidi e "compagnia succhiante" spariranno.
Se l’attacco invece è massivo e a subirlo è un albero, è indispensabile rivolgersi ad un tecnico che possa dare il giusto suggerimento.
In ogni caso, se sarete intervenuti su piante attaccate da una qualche fitopatologia, ricordate di disinfettare i vostri ferri del mestiere prima di riutilizzarli, per non propagare la malattia ad altre piante.
Ultimi, ma non meno importanti, i lavori di mantenimento del tappeto erboso.
Nella tarda primavera e poco prima del grande caldo, specie in giardini di medie/grandi dimensioni, questo è uno dei lavori che impegnano maggiormente.
Innanzitutto, lo sfalcio dell’erba deve essere regolare e deve essere effettuato con una lama ben affilata e disinfettata.
Poi bisogna verificare eventuali patologie fungine e/o eventuali segni di clorosi e rivolgersi ad un giardiniere o un fitopatologo di fiducia che possa visualizzare il problema e indicare il prodotto e le modalità più corrette per combattere la patologia.
Inoltre, vanno ripetutamente effettuati i trattamenti di rimozione del muschio: areazione e apporto di sostanze che lo controllino nella sua espansione.
Indispensabile per un manto erboso perfetto è non lasciar mai crescere troppo l’erba e controllare che nel prato non vi siano infestanti.
Per piccoli spazi a prato, basterà estirparle manualmente e periodicamente, per i prati più vasti, invece, il solo contenere la crescita dell’erba avrà anche funzione di controllo delle erbacce.
Insomma, a dispetto di quel che noi desidereremmo, il famoso e beato riposo nel proprio spazio verde dopo le fatiche primaverili è di difficile attuazione, o meglio è possibile solo avendo pagato pegno per mantenere il giardino in piena forma, quindi non rimane che rassegnarsi e mettersi a lavorare e a me non resta che augurare buon giardinaggio e buon terrazzaggio a tutti!
Autore: Anna Damiani