La riproduzione per talea consiste nel far radicare porzioni di ramo della pianta madre.
Esistono quattro tecniche per praticare la taleizzazione di una pianta.
Talea erbacea
Talea legnosa
Talea semilegnosa
Talea fogliare.
Per tutte le tecniche di taleizzazione è buona regola interrare almeno due nodi.
Le talee prelevate non devono essere più lunghe di 8/11 cm.
Bisogna togliere tutte le foglie lasciandone solo 2 paia in cima e dimezzarle.
Questo serve a ridurre la superficie evaporante della talea e a diminuire quindi il rischio di appassimento.
Tagliare in senso obliquo sia la parte inferiore che la parte superiore della talea.
Il taglio inferiore, aumentando la superficie di contatto col substrato, favorirà la radicazione, quello superiore farà scivolare più velocemente l’acqua, evitando il formarsi di marciumi e i possibili attacchi di patogeni.
Con un coltello affilato tagliare ed eliminare una porzione di corteccia dalla base della talea, anche questo accorgimento favorirà la radicazione.
Dopo aver immerso la talea in polvere ormonale radicante essa è pronta per essere interrata.
Il terriccio per le talee deve essere un misto di torba, sabbia, terriccio universale e perlite, deve essere soffice, ma ricco di nutrimento.
Le talee si possono far radicare anche in acqua o con la sola perlite.
Tutte le talee dovranno essere poste all’ombra in un ambiente caldo e arieggiato e devono essere mantenute umide.
Adesso cerchiamo di analizzare ciascuna di queste tecniche e quando è il caso di praticarle per avere un buon successo.
Talee erbacee
Le talee erbacee vanno effettuate a fine inverno, prelevando dal ramo la parte apicale o un getto con un pezzo di corteccia del ramo ancora attaccato.
Viene applicata per tutte le piante erbacee o perenni e per i piccoli arbusti.
Qualche esempio:
Azalea, Camelia, Clematis, Croton, Ginestra, Lantana, Pelargoni, Lavanda ecc. ecc.
Questa tecnica non è indicata per alberi o grandi arbusti.
Talee legnose
Le talee legnose vanno effettuate in autunno o alla fine dell’inverno.
Si prelevano segmenti sottili di ramo dell’anno precedente del diametro circa di una matita.
Devono essere già completamente lignificati, senza parti verdi o foglie, ma con numerose gemme.
I rami che nascono partendo dalla base della pianta sono i migliori e hanno la più alta capacità di radicare.
Ogni talea prelevata o suddivisa dallo stesso ramo, deve avere almeno due gemme sane.
Questa tecnica si pratica su alcuni tipi di arbusti, su piante ad alto fusto o sugli alberi da frutto.
Talee semilegnose
Le talee semilegnose vanno effettuate in tarda primavera o in estate.
Si prelevano segmenti di rami giovani, ma già in fase appunto di semilegnosità.
Si taglia in modo netto ed obliquo sotto ad un nodo.
E come tutte le altre tecniche di taleizzazione si interrano almeno due nodi.
Talee fogliari
Le talee fogliari vanno effettuate in primavera o fine estate.
Questa tecnica si divide in due distinte tecniche: talea di foglia con gambo e talea fogliare incisa.
Talea di foglia con gambo
Si scelgono delle foglie con i piccioli sani e si tagliano le foglie nel punto in cui il picciolo fuoriesce dal terriccio.
Si prepara un terriccio molto soffice in cui si inserice il picciolo facendo emergere le foglie.
Si annaffia e si copre con un foglio di plastica (va bene la pellicola) per mantenere umido e caldo il terriccio.
Dopo qualche settimana, dal picciolo nasceranno le nuove foglie.
Questa tecnica ha una buona riuscita per piante come Saintpaulia, Peperomia, Crassule, Sansevieria.
Per la Sansevieria, pianta dalle lunghe foglie, basta a fine estate prelevarne una, dividerla in più porzioni di 5/6 cm ciascuna e far asciugare i tagli per alcuni giorni in modo che si formi un callo cicatriziale.
Le porzioni di foglie vanno poi interrate in modo da seguire la direzione di crescita della foglia iniziale.
Annaffiare e tenere umido e caldo.
Talea fogliare incisa
Si preleva una foglia grande, con un coltello affilato si incidono le nervature della pagina inferiore per circa un cm.
Si appoggia la pagina inferiore della foglia su uno strato misto di torba e sabbia e si blocca, anche con degli stuzzicadenti, in modo che le nervature incise aderiscano bene al terriccio.
Annaffiare e coprire con un foglio di plastica (pellicola) e mantenere umido e caldo.
Dalle nervature nasceranno le nuove piantine.
In seguito basterà eliminare i residui della vecchia foglia, dividere le piantine e rinvasare.
La Begonia è una delle tante piante che meglio si presta a questo tipo di tecnica.
Esistono quattro tecniche per praticare la taleizzazione di una pianta.
Talea erbacea
Talea legnosa
Talea semilegnosa
Talea fogliare.
Per tutte le tecniche di taleizzazione è buona regola interrare almeno due nodi.
Le talee prelevate non devono essere più lunghe di 8/11 cm.
Bisogna togliere tutte le foglie lasciandone solo 2 paia in cima e dimezzarle.
Questo serve a ridurre la superficie evaporante della talea e a diminuire quindi il rischio di appassimento.
Tagliare in senso obliquo sia la parte inferiore che la parte superiore della talea.
Il taglio inferiore, aumentando la superficie di contatto col substrato, favorirà la radicazione, quello superiore farà scivolare più velocemente l’acqua, evitando il formarsi di marciumi e i possibili attacchi di patogeni.
Con un coltello affilato tagliare ed eliminare una porzione di corteccia dalla base della talea, anche questo accorgimento favorirà la radicazione.
Dopo aver immerso la talea in polvere ormonale radicante essa è pronta per essere interrata.
Il terriccio per le talee deve essere un misto di torba, sabbia, terriccio universale e perlite, deve essere soffice, ma ricco di nutrimento.
Le talee si possono far radicare anche in acqua o con la sola perlite.
Tutte le talee dovranno essere poste all’ombra in un ambiente caldo e arieggiato e devono essere mantenute umide.
Adesso cerchiamo di analizzare ciascuna di queste tecniche e quando è il caso di praticarle per avere un buon successo.
Talee erbacee
Le talee erbacee vanno effettuate a fine inverno, prelevando dal ramo la parte apicale o un getto con un pezzo di corteccia del ramo ancora attaccato.
Viene applicata per tutte le piante erbacee o perenni e per i piccoli arbusti.
Qualche esempio:
Azalea, Camelia, Clematis, Croton, Ginestra, Lantana, Pelargoni, Lavanda ecc. ecc.
Questa tecnica non è indicata per alberi o grandi arbusti.
Talee legnose
Le talee legnose vanno effettuate in autunno o alla fine dell’inverno.
Si prelevano segmenti sottili di ramo dell’anno precedente del diametro circa di una matita.
Devono essere già completamente lignificati, senza parti verdi o foglie, ma con numerose gemme.
I rami che nascono partendo dalla base della pianta sono i migliori e hanno la più alta capacità di radicare.
Ogni talea prelevata o suddivisa dallo stesso ramo, deve avere almeno due gemme sane.
Questa tecnica si pratica su alcuni tipi di arbusti, su piante ad alto fusto o sugli alberi da frutto.
Talee semilegnose
Le talee semilegnose vanno effettuate in tarda primavera o in estate.
Si prelevano segmenti di rami giovani, ma già in fase appunto di semilegnosità.
Si taglia in modo netto ed obliquo sotto ad un nodo.
E come tutte le altre tecniche di taleizzazione si interrano almeno due nodi.
Talee fogliari
Le talee fogliari vanno effettuate in primavera o fine estate.
Questa tecnica si divide in due distinte tecniche: talea di foglia con gambo e talea fogliare incisa.
Talea di foglia con gambo
Si scelgono delle foglie con i piccioli sani e si tagliano le foglie nel punto in cui il picciolo fuoriesce dal terriccio.
Si prepara un terriccio molto soffice in cui si inserice il picciolo facendo emergere le foglie.
Si annaffia e si copre con un foglio di plastica (va bene la pellicola) per mantenere umido e caldo il terriccio.
Dopo qualche settimana, dal picciolo nasceranno le nuove foglie.
Questa tecnica ha una buona riuscita per piante come Saintpaulia, Peperomia, Crassule, Sansevieria.
Per la Sansevieria, pianta dalle lunghe foglie, basta a fine estate prelevarne una, dividerla in più porzioni di 5/6 cm ciascuna e far asciugare i tagli per alcuni giorni in modo che si formi un callo cicatriziale.
Le porzioni di foglie vanno poi interrate in modo da seguire la direzione di crescita della foglia iniziale.
Annaffiare e tenere umido e caldo.
Talea fogliare incisa
Si preleva una foglia grande, con un coltello affilato si incidono le nervature della pagina inferiore per circa un cm.
Si appoggia la pagina inferiore della foglia su uno strato misto di torba e sabbia e si blocca, anche con degli stuzzicadenti, in modo che le nervature incise aderiscano bene al terriccio.
Annaffiare e coprire con un foglio di plastica (pellicola) e mantenere umido e caldo.
Dalle nervature nasceranno le nuove piantine.
In seguito basterà eliminare i residui della vecchia foglia, dividere le piantine e rinvasare.
La Begonia è una delle tante piante che meglio si presta a questo tipo di tecnica.
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