Nome botanico: Hypericum calycinum
Nome comune: Erba di S. Giovanni a calice persistente, Barba di Aronne.
Foto Silvana:

Foto amantedeifiori:

Foto luca ussani:

Foto Silvana:

Famiglia: Hypericaceae/Clusiaceae/Guttiferae
Genere: Hypericum
Origine: originario della Bulgaria sudorientale e della Turchia nordoccidentale e nordorientale, fu scoperto nel 1676 da Sir George Wheler e si è in seguito ampiamente naturalizzato in tutta Europa.
Habitat: luoghi erbosi e boschi radi fino a 1800 m slm in qualsiasi substrato.
Progenitori: specie botanica.
Morfologia della pianta: pianta perenne sempreverde o semisempreverde che sviluppa lunghe ramificazioni striscianti o prostrate. Si allarga notevolmente e con facilità per mezzo di vigorosi stoloni sotterranei, dando origine a larghi tappeti compatti.
Dimensioni: altezza 25 - 35 cm, larghezza indefinita.
Fiori/Infiorescenze: a piattino/stella di 5-10 cm di diametro con 5 petali e un fitto ciuffo di vistosi stami gialli, sono portati singolarmente all'apice di steli lunghi fino a 50 cm o qualche volta in piccole cime di 2 o 3 fiori.
Periodo di fioritura: dalla metà dell'estate alla metà dell'autunno.
Colore: giallo oro, al culmine della fioritura le antere degli stami si colorano di rosso.
Profumo: assente
Foglie: coriacee, lunghe da 4 a 8 cm, opposte, ovali, di colore verde medio/scuro sulla pagina superiore, più chiare e biancastre sulla pagina inferiore; possono diventare rossastre in autunno.
Frutti/semii: i frutti sono capsule ovoidi, pendenti, di circa 10-15 mm di colore marrone/rosso contenenti numerosi piccoli semi di colore marrone/nero.
Esposizione: predilige posizioni soleggiate o semiombreggiate; spesso l'iperico viene utilizzato per colonizzare luoghi poco accessibili o completamente ombreggiati, dove si sviluppa senza problemi producendo però pochissimi fiori.
Rusticità: rusticissimo fino a zona USDA 7 (-25°C). In caso di inverni molto rigidi le foglie non sono persistenti e può perdere anche l'intera parte aerea, ma con l'arrivo della primavera si sviluppa molto rapidamente un nuovo tappeto di foglie.
Tipo di terreno: si sviluppa senza problemi in qualsiasi terreno purché sia abbastanza drenante, cresce anche nei luoghi sabbiosi e poveri di materia organica.
Fabbisogno idrico: tollera bene la siccità ed in genere sono sufficienti le piogge, ma fiorisce meglio se in caso di siccità prolungata durante la primavera e l'estate viene irrigato con regolarità.
Concimazione: non necessaria dopo l'impianto iniziale.
Potatura: a seconda del clima in inverno o all'inizio della primavera accorciare i rami a 4-5 gemme dal suolo per indurre nuova crescita. La potatura drastica è utile anche per contenerne lo sviluppo poichè tende a diventare infestante.
Moltiplicazione: per seme in primavera, per divisione dei cespi in primavera o in autunno, per talea semilegnosa in luglio - agosto, oppure asportare dalla pianta madre le nuove piante che si sviluppano al termine dei vigorosi stoloni in primavera o in autunno.
Malattie: può essere colpito dall'oidio o dalla ruggine.
Utilizzo in giardino: è di grande utilità come tappezzante per terreni e scarpate in pendenza dove stabilizza ottimamente il terreno, per posti poco accessibili o anche sotto gli alberi dove poche piante potrebbero crescere.
Curiosità: nel latino classico la parola 'calyx' indica il calice dei fiori e l'epiteto specifico calycinum si riferisce appunto al vistoso calice persistente della specie.
A differenza dell' H. perforatum o dell'androseum non viene usato in fitoterapia poiché produce i principi attivi in basse quantità.
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Nome comune: Erba di S. Giovanni a calice persistente, Barba di Aronne.
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Foto luca ussani:

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Famiglia: Hypericaceae/Clusiaceae/Guttiferae
Genere: Hypericum
Origine: originario della Bulgaria sudorientale e della Turchia nordoccidentale e nordorientale, fu scoperto nel 1676 da Sir George Wheler e si è in seguito ampiamente naturalizzato in tutta Europa.
Habitat: luoghi erbosi e boschi radi fino a 1800 m slm in qualsiasi substrato.
Progenitori: specie botanica.
Morfologia della pianta: pianta perenne sempreverde o semisempreverde che sviluppa lunghe ramificazioni striscianti o prostrate. Si allarga notevolmente e con facilità per mezzo di vigorosi stoloni sotterranei, dando origine a larghi tappeti compatti.
Dimensioni: altezza 25 - 35 cm, larghezza indefinita.
Fiori/Infiorescenze: a piattino/stella di 5-10 cm di diametro con 5 petali e un fitto ciuffo di vistosi stami gialli, sono portati singolarmente all'apice di steli lunghi fino a 50 cm o qualche volta in piccole cime di 2 o 3 fiori.
Periodo di fioritura: dalla metà dell'estate alla metà dell'autunno.
Colore: giallo oro, al culmine della fioritura le antere degli stami si colorano di rosso.
Profumo: assente
Foglie: coriacee, lunghe da 4 a 8 cm, opposte, ovali, di colore verde medio/scuro sulla pagina superiore, più chiare e biancastre sulla pagina inferiore; possono diventare rossastre in autunno.
Frutti/semii: i frutti sono capsule ovoidi, pendenti, di circa 10-15 mm di colore marrone/rosso contenenti numerosi piccoli semi di colore marrone/nero.
Esposizione: predilige posizioni soleggiate o semiombreggiate; spesso l'iperico viene utilizzato per colonizzare luoghi poco accessibili o completamente ombreggiati, dove si sviluppa senza problemi producendo però pochissimi fiori.
Rusticità: rusticissimo fino a zona USDA 7 (-25°C). In caso di inverni molto rigidi le foglie non sono persistenti e può perdere anche l'intera parte aerea, ma con l'arrivo della primavera si sviluppa molto rapidamente un nuovo tappeto di foglie.
Tipo di terreno: si sviluppa senza problemi in qualsiasi terreno purché sia abbastanza drenante, cresce anche nei luoghi sabbiosi e poveri di materia organica.
Fabbisogno idrico: tollera bene la siccità ed in genere sono sufficienti le piogge, ma fiorisce meglio se in caso di siccità prolungata durante la primavera e l'estate viene irrigato con regolarità.
Concimazione: non necessaria dopo l'impianto iniziale.
Potatura: a seconda del clima in inverno o all'inizio della primavera accorciare i rami a 4-5 gemme dal suolo per indurre nuova crescita. La potatura drastica è utile anche per contenerne lo sviluppo poichè tende a diventare infestante.
Moltiplicazione: per seme in primavera, per divisione dei cespi in primavera o in autunno, per talea semilegnosa in luglio - agosto, oppure asportare dalla pianta madre le nuove piante che si sviluppano al termine dei vigorosi stoloni in primavera o in autunno.
Malattie: può essere colpito dall'oidio o dalla ruggine.
Utilizzo in giardino: è di grande utilità come tappezzante per terreni e scarpate in pendenza dove stabilizza ottimamente il terreno, per posti poco accessibili o anche sotto gli alberi dove poche piante potrebbero crescere.
Curiosità: nel latino classico la parola 'calyx' indica il calice dei fiori e l'epiteto specifico calycinum si riferisce appunto al vistoso calice persistente della specie.
A differenza dell' H. perforatum o dell'androseum non viene usato in fitoterapia poiché produce i principi attivi in basse quantità.
Commenti degli utenti:
luca ussani (Roma):
L'Hypericum calycinum è una pianta deliziosa, ottimo tappezzante, molto elegante a vedersi e, se al sole, fiorita per tutta l'estate.
Io ne misi alcune piante in uno spazio vuoto e ora si sono allargate e hanno creato un cuscinone che cammina tra alcune rose, a fine inverno lo poto abbastanza basso, ciò lo rinvigorisce e lo spinge a propagarsi nel terreno.
Concimazioni ai tempi e coi prodotti delle rose.
Vidi anni fa molto Hypericum calycinum a Perugia come tappezzante dei dislivelli tra il centro storico in alto e i quartieri nuovi più in basso: funzionale ed elegante.
L'Hypericum calycinum è una pianta deliziosa, ottimo tappezzante, molto elegante a vedersi e, se al sole, fiorita per tutta l'estate.
Io ne misi alcune piante in uno spazio vuoto e ora si sono allargate e hanno creato un cuscinone che cammina tra alcune rose, a fine inverno lo poto abbastanza basso, ciò lo rinvigorisce e lo spinge a propagarsi nel terreno.
Concimazioni ai tempi e coi prodotti delle rose.
Vidi anni fa molto Hypericum calycinum a Perugia come tappezzante dei dislivelli tra il centro storico in alto e i quartieri nuovi più in basso: funzionale ed elegante.
amantedeifiori (Mugello):
Ce l'ho anch'io però non ne sono entusiasta come Luca, a me pare anche troppo invadente e me lo trovo dappertutto perché si dissemina con facilità e dopo mi rimane difficile estirparlo del tutto.
Va comunque detto che è un spettacolo in piena fioritura, quel giallo così solare con gli stami fini, bellissimi!
Non so se si può coltivare in vaso in quanto è molto invadente. In terra penso che non abbia esigenze particolari, anzi è una pianta che chiede ben poco ed è molto generosa.
Ce l'ho anch'io però non ne sono entusiasta come Luca, a me pare anche troppo invadente e me lo trovo dappertutto perché si dissemina con facilità e dopo mi rimane difficile estirparlo del tutto.
Va comunque detto che è un spettacolo in piena fioritura, quel giallo così solare con gli stami fini, bellissimi!
Non so se si può coltivare in vaso in quanto è molto invadente. In terra penso che non abbia esigenze particolari, anzi è una pianta che chiede ben poco ed è molto generosa.
Silvana (Milano):
si propaga in fretta tramite radici sotterranee e non fa più crescere l'erba, basta dagli una rasata bassa una volta all'anno oppure ogni due e fa una distesa di fiori gialli veramente bella, cresce e fiorisce meglio al sole.
Ce l'ho in alcune parti del giardino in montagna dove l'ho volutamente piantato in posizioni un pò scoscese dove sarebbe stato più faticoso tagliare l'erba, per il resto mi comporto come Luca, lo taglio basso ogni anno e lui ricresce e rifiorisce più di prima senza mai concimarlo.
E' effettivamente un pò invadente con le sue radici pollonanti, se gli si lascia spazio lui lo fagocita; ma noi, quando deborda dal suo spazio, lo falciamo tenendolo così abbastanza sotto controllo.
Su di una riva piuttosto scoscesa, dove l'avevamo piantato diversi anni fa, si è verificata una frana del terreno che ha portato via parecchie piante che avevamo messo un pò più a monte,
pensavamo di aver perso anche l'iperico...invece piano piano è rispuntato e ora ha tappezzato tutta la riva.
si propaga in fretta tramite radici sotterranee e non fa più crescere l'erba, basta dagli una rasata bassa una volta all'anno oppure ogni due e fa una distesa di fiori gialli veramente bella, cresce e fiorisce meglio al sole.
Ce l'ho in alcune parti del giardino in montagna dove l'ho volutamente piantato in posizioni un pò scoscese dove sarebbe stato più faticoso tagliare l'erba, per il resto mi comporto come Luca, lo taglio basso ogni anno e lui ricresce e rifiorisce più di prima senza mai concimarlo.
E' effettivamente un pò invadente con le sue radici pollonanti, se gli si lascia spazio lui lo fagocita; ma noi, quando deborda dal suo spazio, lo falciamo tenendolo così abbastanza sotto controllo.
Su di una riva piuttosto scoscesa, dove l'avevamo piantato diversi anni fa, si è verificata una frana del terreno che ha portato via parecchie piante che avevamo messo un pò più a monte,
pensavamo di aver perso anche l'iperico...invece piano piano è rispuntato e ora ha tappezzato tutta la riva.
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