Nome botanico: Cyclamen hederifolium (Sinonimi: Cyclamen neapolitanum, Cyclamen linearifolium, Cyclamen vernum)
Premiato con l'AMG della RHS nel nel 1993.
Nome comune: Ciclamino napoletano, Pamporcino, Pan porcino
Foto xmery:
Foto Rosmarie:
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Foto Rosmarie:
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Famiglia: Primulaceae
Genere: Cyclamen
Origine: nord-mediterranea dalla Francia alla Turchia, naturalizzato in alcune regioni del nord Europa e nel nord America. E' presente in tutto il territorio italiano eccetto Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli.
In Italia sono presenti anche due sottospecie:
- Cyclamen hederifolium subsp. hederifolium: ha le foglie con decori più marcati e definiti.
- Cyclamen hederifolium subsp. confusum presente solo in Calabria e Sicilia, si differenzia dal precedente per le foglie di colore verde chiaro, scarsamente astate, più spesse e lucide, più larghe che lunghe con 5 lobi poco profondi e dentellatura poco marcata.
Habitat: boschi umidi di caducifoglie (castagneti, querceti) e leccete, fino a 1300 metri slm.
Morfologia della pianta: erbacea perenne, tuberosa, rustica
Dimensioni: può raggiungere nell'insieme di foglie e fiori i 10–15 cm di altezza e 15 di larghezza.
Organo geofita: tubero orbicolare, depresso ai poli, del diametro di 3-5 cm. che invecchiando può raggiungere le dimensioni di un piattino, di colore bruno-rossastro, sugheroso con polpa bianca e che caratteristicamente presenta le radici solo sulla parte superiore, mentre la parte inferiore è completamente liscia.
Foglie: le foglie sono particolarmente decorative grazie alla loro forma molto variabile, da tonda o reniforme a lanceolata, compresa quella astata, spesso con 5-9 angoli ottusi e margine finemente dentellato. Sono larghe 5-10 cm. su piccioli lunghi 8-12 cm.
I disegni di numerose tonalità di verde e grigio sulle foglie sono molto diversi tra le singole forme e sono influenzati anche dall'intensità dell'insolazione; talvolta sono opache, con screziature bianche, verde argento o verde glauco sulla pagina superiore e spesso purpuree su quella inferiore.
Compaiono in settembre-ottobre dopo i fiori e permangono fino alla primavera successiva e a volte fino all'inizio dell'estate.
Fiori: ermafroditi, lunghi 1,5 cm. con calice pentapartito, spuntano solitari prima delle foglie all'apice di peduncoli di 6-10 cm. che al termine della fioritura si attorcigliano a spirale e su cui maturano, verso maggio, le capsule sferiche color bruno cremisi, contenenti i semi.
Colore: i fiori sono rosa malva con la caratteristica "V" magenta nella specie base, ma l'intensità della colorazione è variabile, si conoscono selezioni con una colorazione rosa scuro molto intensa e forme con fiori bianchi come Cyclamen var. hederifolium f. albiflorum che presenta anch'essa una notevole variabilità: i fiori possono risultare infatti interamente bianchi o con la base dei tepali rosa o rossa.
Profumo: inodore o leggermente profumato.
Periodo di piantagione: in giardino i tuberi vanno messi a dimora all'inizio dell'autunno, quelli selvatici si acclimatano con difficoltà, meglio acquistarli.
Periodo di fioritura: il massimo della fioritura è a settembre e si prolunga fino a tutto ottobre, se il tempo è particolarmente umido tuttavia i fiori compaiono già in agosto.
Esposizione: ombra parziale o completa.
Tecniche colturali: Il ciclamino è una pianta da sottobosco per cui è importante che il terreno riproduca il più possibile questa condizione; aggiungere quindi al comune terriccio da giardino fino al 10% di substrato umifero e 5-10% di sabbia di fiume per un buon drenaggio.
I tuberi vanno piantati alla distanza di circa 20 cm per lato e a ad almeno 3-5 cm di profondità.
Dopo la messa a dimora annaffiare leggermente e solo quando il terreno sarà quasi asciutto annaffiare nuovamente. Anche al momento della fioritura e dopo l'emissione delle foglie può essere necessario un intervento idrico ma senza bagnare foglie e tuberi direttamente.
Possono rendersi necessarie due concimazioni autunnali con un fertilizzante liquido specifico per ciclamini o universale per piante fiorite. In primavera concimare almeno una volta, perché le foglie si mantengano a lungo e la fioritura sia più copiosa.
Conservazione: vanno lasciati a dimora nel terreno e, nelle zone più fredde, coperti con pacciamatura di foglie secche per evitare danni da forte gelo.
Impiego: spontaneo in alcuni giardini, viene coltivato come bordura da sottobosco, nel roccioso, sulle scarpate o come coprisuolo; le foglie, che permangono a lungo, infatti sono molto utili per tenere lontane le erbacce.
Crescita: contenuta.
Periodo vegetativo e di dormienza: periodo vegetativo dalla tarda primavera all'autunno, periodo di dormienza dall'inverno alla primavera.
Riproduzione: La semina si effettua tra luglio e settembre,utilizzando terriccio fertile e sabbia, ponendo il tutto all’ombra a circa 19°-25 °C, così dovrebbero germinare nel giro di 5-6 settimane.
La primavera seguente i piccoli bulbi vanno rinvasati separatamente o ripicchettati in cassone freddo; al terzo anno si possono mettere a dimora le piantine che fioriranno l'anno successivo.
Il ciclamini possono essere moltiplicati anche per divisione dei tuberi, nel tardo autunno, purchè ogni porzione di tubero porti almeno 2-3 gemme.
Patologie: Le piante selvatiche o ben ambientate in giardino non presentano patologie di rilievo, né danni da temperature eccessive in quanto si sviluppano in ambienti consoni alla loro crescita e privi di ristagni idrici.
Più problematica è la coltivazione in vaso poiché le piante possono essere colpite da acari, punteruolo, muffa grigia e presentare svariati segni di sofferenza: foglie avvizzite, gialle e accartocciate sono segno di ambiente eccessivamente caldo; foglie ingiallite sono segno di ambiente troppo buio e caldo; foglie sbiadite e tuberi marci sono segno di eccesso di acqua.
Rusticità: estremamente rustico, resiste bene alle basse temperature (-15° C) purchè alla base di alberi ad alto fusto o sotto uno spesso strato di fogliame secco e in terreni senza rischio di ristagni idrici.
Diffusione nei cataloghi:
Non è molto diffuso nei cataloghi on line, ma in autunno è piuttosto facile trovare i bulbi in vendita nei garden.
Curiosità:
- il nome del genere deriva dal greco 'kýklos' = cerchio, in riferimento alla forma del tubero o all'attorcigliamento del peduncolo fiorale dopo la fioritura.
L'epiteto specifico dal latino 'hederifolius, -a, -um', significa 'a foglia di edera', per l'aspetto molto simile a quello delle foglie di Hedera helix.
- Il tubero contiene una saponina, la ciclamina, che è altamente tossica per l'uomo, mentre viene mangiata senza problemi dai maiali (da cui il nome di Pan porcino).
- Oltre alla specie nel 2012 hanno ricevuto il premo AGM della RHS anche:
Cyclamen hederifolium var. hederifolium f. albiflorum
Cyclamen hederifolium var. hederifolium f. albiflorum ‘White Cloud’
Cyclamen hederifolium var. hederifolium f. hederifolium 'Silver Cloud Group'
- Altre cultivar abbastanza note sono:
Cyclamen hederifolium 'Amaze Me', con fiori rosa scuro e fioritua precoce.
Cyclamen hederifolium 'Ruby Glow' , con fiori magenta
Cyclamen hederifolium 'Stargazer' con fiori supinati.
Commenti degli utenti:
Premiato con l'AMG della RHS nel nel 1993.
Nome comune: Ciclamino napoletano, Pamporcino, Pan porcino
Foto xmery:
Foto Rosmarie:
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Foto Rosmarie:
Famiglia: Primulaceae
Genere: Cyclamen
Origine: nord-mediterranea dalla Francia alla Turchia, naturalizzato in alcune regioni del nord Europa e nel nord America. E' presente in tutto il territorio italiano eccetto Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige e Friuli.
In Italia sono presenti anche due sottospecie:
- Cyclamen hederifolium subsp. hederifolium: ha le foglie con decori più marcati e definiti.
- Cyclamen hederifolium subsp. confusum presente solo in Calabria e Sicilia, si differenzia dal precedente per le foglie di colore verde chiaro, scarsamente astate, più spesse e lucide, più larghe che lunghe con 5 lobi poco profondi e dentellatura poco marcata.
Habitat: boschi umidi di caducifoglie (castagneti, querceti) e leccete, fino a 1300 metri slm.
Morfologia della pianta: erbacea perenne, tuberosa, rustica
Dimensioni: può raggiungere nell'insieme di foglie e fiori i 10–15 cm di altezza e 15 di larghezza.
Organo geofita: tubero orbicolare, depresso ai poli, del diametro di 3-5 cm. che invecchiando può raggiungere le dimensioni di un piattino, di colore bruno-rossastro, sugheroso con polpa bianca e che caratteristicamente presenta le radici solo sulla parte superiore, mentre la parte inferiore è completamente liscia.
Foglie: le foglie sono particolarmente decorative grazie alla loro forma molto variabile, da tonda o reniforme a lanceolata, compresa quella astata, spesso con 5-9 angoli ottusi e margine finemente dentellato. Sono larghe 5-10 cm. su piccioli lunghi 8-12 cm.
I disegni di numerose tonalità di verde e grigio sulle foglie sono molto diversi tra le singole forme e sono influenzati anche dall'intensità dell'insolazione; talvolta sono opache, con screziature bianche, verde argento o verde glauco sulla pagina superiore e spesso purpuree su quella inferiore.
Compaiono in settembre-ottobre dopo i fiori e permangono fino alla primavera successiva e a volte fino all'inizio dell'estate.
Fiori: ermafroditi, lunghi 1,5 cm. con calice pentapartito, spuntano solitari prima delle foglie all'apice di peduncoli di 6-10 cm. che al termine della fioritura si attorcigliano a spirale e su cui maturano, verso maggio, le capsule sferiche color bruno cremisi, contenenti i semi.
Colore: i fiori sono rosa malva con la caratteristica "V" magenta nella specie base, ma l'intensità della colorazione è variabile, si conoscono selezioni con una colorazione rosa scuro molto intensa e forme con fiori bianchi come Cyclamen var. hederifolium f. albiflorum che presenta anch'essa una notevole variabilità: i fiori possono risultare infatti interamente bianchi o con la base dei tepali rosa o rossa.
Profumo: inodore o leggermente profumato.
Periodo di piantagione: in giardino i tuberi vanno messi a dimora all'inizio dell'autunno, quelli selvatici si acclimatano con difficoltà, meglio acquistarli.
Periodo di fioritura: il massimo della fioritura è a settembre e si prolunga fino a tutto ottobre, se il tempo è particolarmente umido tuttavia i fiori compaiono già in agosto.
Esposizione: ombra parziale o completa.
Tecniche colturali: Il ciclamino è una pianta da sottobosco per cui è importante che il terreno riproduca il più possibile questa condizione; aggiungere quindi al comune terriccio da giardino fino al 10% di substrato umifero e 5-10% di sabbia di fiume per un buon drenaggio.
I tuberi vanno piantati alla distanza di circa 20 cm per lato e a ad almeno 3-5 cm di profondità.
Dopo la messa a dimora annaffiare leggermente e solo quando il terreno sarà quasi asciutto annaffiare nuovamente. Anche al momento della fioritura e dopo l'emissione delle foglie può essere necessario un intervento idrico ma senza bagnare foglie e tuberi direttamente.
Possono rendersi necessarie due concimazioni autunnali con un fertilizzante liquido specifico per ciclamini o universale per piante fiorite. In primavera concimare almeno una volta, perché le foglie si mantengano a lungo e la fioritura sia più copiosa.
Conservazione: vanno lasciati a dimora nel terreno e, nelle zone più fredde, coperti con pacciamatura di foglie secche per evitare danni da forte gelo.
Impiego: spontaneo in alcuni giardini, viene coltivato come bordura da sottobosco, nel roccioso, sulle scarpate o come coprisuolo; le foglie, che permangono a lungo, infatti sono molto utili per tenere lontane le erbacce.
Crescita: contenuta.
Periodo vegetativo e di dormienza: periodo vegetativo dalla tarda primavera all'autunno, periodo di dormienza dall'inverno alla primavera.
Riproduzione: La semina si effettua tra luglio e settembre,utilizzando terriccio fertile e sabbia, ponendo il tutto all’ombra a circa 19°-25 °C, così dovrebbero germinare nel giro di 5-6 settimane.
La primavera seguente i piccoli bulbi vanno rinvasati separatamente o ripicchettati in cassone freddo; al terzo anno si possono mettere a dimora le piantine che fioriranno l'anno successivo.
Il ciclamini possono essere moltiplicati anche per divisione dei tuberi, nel tardo autunno, purchè ogni porzione di tubero porti almeno 2-3 gemme.
Patologie: Le piante selvatiche o ben ambientate in giardino non presentano patologie di rilievo, né danni da temperature eccessive in quanto si sviluppano in ambienti consoni alla loro crescita e privi di ristagni idrici.
Più problematica è la coltivazione in vaso poiché le piante possono essere colpite da acari, punteruolo, muffa grigia e presentare svariati segni di sofferenza: foglie avvizzite, gialle e accartocciate sono segno di ambiente eccessivamente caldo; foglie ingiallite sono segno di ambiente troppo buio e caldo; foglie sbiadite e tuberi marci sono segno di eccesso di acqua.
Rusticità: estremamente rustico, resiste bene alle basse temperature (-15° C) purchè alla base di alberi ad alto fusto o sotto uno spesso strato di fogliame secco e in terreni senza rischio di ristagni idrici.
Diffusione nei cataloghi:
Non è molto diffuso nei cataloghi on line, ma in autunno è piuttosto facile trovare i bulbi in vendita nei garden.
Curiosità:
- il nome del genere deriva dal greco 'kýklos' = cerchio, in riferimento alla forma del tubero o all'attorcigliamento del peduncolo fiorale dopo la fioritura.
L'epiteto specifico dal latino 'hederifolius, -a, -um', significa 'a foglia di edera', per l'aspetto molto simile a quello delle foglie di Hedera helix.
- Il tubero contiene una saponina, la ciclamina, che è altamente tossica per l'uomo, mentre viene mangiata senza problemi dai maiali (da cui il nome di Pan porcino).
- Oltre alla specie nel 2012 hanno ricevuto il premo AGM della RHS anche:
Cyclamen hederifolium var. hederifolium f. albiflorum
Cyclamen hederifolium var. hederifolium f. albiflorum ‘White Cloud’
Cyclamen hederifolium var. hederifolium f. hederifolium 'Silver Cloud Group'
- Altre cultivar abbastanza note sono:
Cyclamen hederifolium 'Amaze Me', con fiori rosa scuro e fioritua precoce.
Cyclamen hederifolium 'Ruby Glow' , con fiori magenta
Cyclamen hederifolium 'Stargazer' con fiori supinati.
Commenti degli utenti:
Cerchina (Loreto):ingerito anche in piccolissime dosi il tubero provoca una serie di sintomi come gastrite, ipersecrezione salivare, dispnea fino alla paralisi cerebrale che risulta fatale, eppure nella medicina popolare è stato usato come purgante, emmenagogo, antielmintico e a volte abortivo, fortunatamente se ne è scoperta la tossicità e questo uso è stato abbandonato.
Pare che la tossicità dei bulbi possa essere fortemente ridotta dalla torrefazione.
Pare che la tossicità dei bulbi possa essere fortemente ridotta dalla torrefazione.
Amantedeifiori (Mugello):
Io non conosco molto bene le necessità colturali della pianta poiché non la coltivo, ma adoro i ciclamini quando sono in fiore e tutto il sottobosco è rosa
Io non conosco molto bene le necessità colturali della pianta poiché non la coltivo, ma adoro i ciclamini quando sono in fiore e tutto il sottobosco è rosa
Rosmarie (Gravina di Catania):
L'estate scorsa, ricordando che alla base di un vecchio castagno era fiorito abbondantemente un bel ciclamino hederifolium, di quelli che crescono spontaneamente nei boschi etnei, ho deciso di spostarlo durante il suo periodo di riposo, era in una zona di passaggio e i fiori rischiavano di essere danneggiati.
Ho trovato un rizoma, non molto profondo, di più di 25 cm di diametro e di uno spessore notevole. E' il più grosso che io abbia mai visto.
Particolarmente nei terreni sassosi, ma anche altrove, i rizomi possono essere a profondità notevole. Dal rizoma sale un fusto ipogeo fino alla superficie del terreno dove il fusto si trasforma in fusto epigeo.
Nella ricerca di rizomi sono sempre molto attenta a scavare profondamente, seguendo delicatamente il fusto fino a scoprire il rizoma.
I cinghiali e gli istrici che ne sono ghiottissimi creano non pochi danni nello scavare alla loro ricerca.
L'estate scorsa, ricordando che alla base di un vecchio castagno era fiorito abbondantemente un bel ciclamino hederifolium, di quelli che crescono spontaneamente nei boschi etnei, ho deciso di spostarlo durante il suo periodo di riposo, era in una zona di passaggio e i fiori rischiavano di essere danneggiati.
Ho trovato un rizoma, non molto profondo, di più di 25 cm di diametro e di uno spessore notevole. E' il più grosso che io abbia mai visto.
Particolarmente nei terreni sassosi, ma anche altrove, i rizomi possono essere a profondità notevole. Dal rizoma sale un fusto ipogeo fino alla superficie del terreno dove il fusto si trasforma in fusto epigeo.
Nella ricerca di rizomi sono sempre molto attenta a scavare profondamente, seguendo delicatamente il fusto fino a scoprire il rizoma.
I cinghiali e gli istrici che ne sono ghiottissimi creano non pochi danni nello scavare alla loro ricerca.
Canary bird (Alessandria):
I tuberi di grosse dimensioni sono in grado di produrre fiori anche senza essere interrati, ma questa situazione è da evitare in quanto la pianta ha bisogno di emettere anche foglie e radici per svolgere il normale ciclo vegetativo.
A ottobre ho acquistato un grosso tubero fiorito che non è riuscito ad emettere le foglie neanche dopo essere stato interrato.
I tuberi di grosse dimensioni sono in grado di produrre fiori anche senza essere interrati, ma questa situazione è da evitare in quanto la pianta ha bisogno di emettere anche foglie e radici per svolgere il normale ciclo vegetativo.
A ottobre ho acquistato un grosso tubero fiorito che non è riuscito ad emettere le foglie neanche dopo essere stato interrato.