Nome botanico: Paeonia officinalis ‘Rubra Plena’. Premiata con l'AMG della RHS nel 1993.
Nome comune: Peonia
Foto amantedeifiori:
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Famiglia: Paeoniaceae/Ranunculaceae
Genere: Paeonia
Origine: antica cultivar di Paeonia officinalis di origine sconosciuta risalente probabilmente al 17° secolo e registrata nel 1907. Fa parte del gruppo delle peonie erbacee.
Morfologia della pianta: erbacea perenne, rizomatosa, decidua e molto longeva, forma un cespuglio tondeggiante con fusti eretti, cilindrici e solidi.
Dimensioni: altezza 60/70 cm. Larghezza ca. 80 cm.
Organo geofita: rizoma carnoso, cilindrico con gemme in posizione sotterranea.
Foglie: lunghe 15-20 cm, verde intenso sulla pagina superiore, più pallido sull'inferiore, divise in larghi segmenti oblungo-lanceolati, larghi ca. 2,5 cm; le foglie basali possono essere intere.
Fiori: grandi fino a 15 cm. doppi, di forma tondeggiante, con petali satinati e arruffati e numerosi stami quasi invisibili, si aprono da boccioli arrotondati portati sui rami singolarmente o qualche volta a mazzetti di massimo 3.
Colore: cremisi vivido
Profumo: il profumo della P. officinale e dei suoi ibridi viene da alcuni considerato intenso mentre altri lo avvertono come poco intenso o addirittura spiacevole.
Periodo di piantagione: preferibilmente in autunno, se piantate in primavera potrebbero non fiorire fino all'anno successivo
Periodo di fioritura: maggio/giugno
Esposizione: soleggiata o mezz'ombra.
Tecniche colturali: la coltivazione è facile, cresce bene in qualsiasi buon terreno da giardino purché ben drenato, ma preferisce un terriccio di foglie, miscelato a terra da giardino e sabbia, a Ph subacido o leggermente alcalino (6,5-7).
È importantissimo non interrare troppo profondamente i rizomi perché l'eccessivo interramento potrebbe compromettere la fioritura, la profondità deve essere di 3-7 cm al massimo e la distanza tra le piante da 70 cm a 1 metro.
Dopo l'irrigazione iniziale non necessita in genere di altre annaffiature a meno di lunghi periodi di siccità.
In autunno, è consigliabile tagliare alla base tutti gli steli e somministrare stallatico, oppure cornunghia, polvere d'ossa e cenere di legna che, essendo ricca di potassio, favorisce lo sviluppo delle radici e la fioritura dell’anno successivo.
Una volta piantate le peonie non amano essere disturbate e possono essere lasciate nel medesimo posto anche 10-12 anni prima di dividerle.
Conservazione: non necessaria, si lascia indisturbata in piena terra.
Impiego: esemplare isolato, nei bordi misti del giardino informale, può anche essere coltivata in contenitori capienti e come fiore da taglio.
Crescita: abbastanza vigorosa.
Periodo vegetativo e di dormienza: inizia a vegetare in primavera, in autunno pian piano si seccano le foglie e gli steli e durante l’inverno perde totalmente la parte aerea.
Riproduzione: per divisione dei ceppi in autunno, tagliando le radici tuberizzate in porzioni che presentino almeno una gemma o anche dai polloni che buttano dalle radici dei vecchi ceppi.
La semina è un processo lunghissimo poiché il seme per fiorire impiega dai 6 ai 9 anni.
Patologie: in caso di eccessiva umidità, vengono facilmente attaccate dalla muffa grigia causata dal Botrytis paeoniae, che provoca la comparsa di zone brune e marciumi alla base degli steli distruggendo getti e boccioli, e dal Cladiosporum che si manifesta con piccole macchie rossicce a stagione inoltrata.
Come prevenzione è utile non eccedere con le concimazioni azotate e con le irrigazioni, si possono anche trattare le piante con antibotritici.
Sono, anche se raramente, colpite dai nematodi che intaccano le radici provocando la morte della pianta e per i quali non esistono cure, in caso di attacco bisogna estirpare le piante ed è consigliabile non piantare altre peonie nello stesso terreno per molti anni.
Rusticità: molto rustica, zona USDA 7
Diffusione nei cataloghi: è una delle peonie più coltivate, facilmente reperibile nei cataloghi e nei garden center.
Curiosità: II nome della specie deriva da Paeon, o Peone, il medico greco degli dei. Secondo la leggenda, Peone utilizzò il fiore per guarire una ferita di Plutone infertagli da Ercole; per ringraziarlo il dio gli fece dono dell'immortalità trasformandolo nel fiore della peonia: un grande privilegio, poiché per i greci la peonia era l'unico fiore che meritava l'ammirazione degli dei e per questo era ospitato nell'Olimpo.
In passato e nella tradizione popolare la peonia veniva usata soprattutto per le sue presunte qualità medicamentose ed entrava in parecchie pozioni delle fattucchiere o dei terapeuti del tempo.
Le si attribuiva infatti la capacità di guarire molte malattie come l'eclampsia, la pazzia, l'epilessia dei bambini, veniva usata come cicatrizzante di piaghe, rimedio contro l'insonnia, nella tosse ostinata, si credeva che favorisse la dentizione dei bambini, ecc...in alcuni casi il tubero cotto è stato utilizzato come cibo (provocando gravi avvelenamenti) e la radice di peonia veniva appesa al collo dei bambini come talismano contro il malocchio.
Viene ancora oggi usata in erboristeria come antispastico e sedativo, ma il suo uso deve essere molto prudente poiché, come tutte le ranunculacee, tutte le parti della pianta contengono alcaloidi tossici che se ingeriti possono provocare disturbi gastroenterici importanti.
Commenti degli utenti:
Nome comune: Peonia
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Famiglia: Paeoniaceae/Ranunculaceae
Genere: Paeonia
Origine: antica cultivar di Paeonia officinalis di origine sconosciuta risalente probabilmente al 17° secolo e registrata nel 1907. Fa parte del gruppo delle peonie erbacee.
Morfologia della pianta: erbacea perenne, rizomatosa, decidua e molto longeva, forma un cespuglio tondeggiante con fusti eretti, cilindrici e solidi.
Dimensioni: altezza 60/70 cm. Larghezza ca. 80 cm.
Organo geofita: rizoma carnoso, cilindrico con gemme in posizione sotterranea.
Foglie: lunghe 15-20 cm, verde intenso sulla pagina superiore, più pallido sull'inferiore, divise in larghi segmenti oblungo-lanceolati, larghi ca. 2,5 cm; le foglie basali possono essere intere.
Fiori: grandi fino a 15 cm. doppi, di forma tondeggiante, con petali satinati e arruffati e numerosi stami quasi invisibili, si aprono da boccioli arrotondati portati sui rami singolarmente o qualche volta a mazzetti di massimo 3.
Colore: cremisi vivido
Profumo: il profumo della P. officinale e dei suoi ibridi viene da alcuni considerato intenso mentre altri lo avvertono come poco intenso o addirittura spiacevole.
Periodo di piantagione: preferibilmente in autunno, se piantate in primavera potrebbero non fiorire fino all'anno successivo
Periodo di fioritura: maggio/giugno
Esposizione: soleggiata o mezz'ombra.
Tecniche colturali: la coltivazione è facile, cresce bene in qualsiasi buon terreno da giardino purché ben drenato, ma preferisce un terriccio di foglie, miscelato a terra da giardino e sabbia, a Ph subacido o leggermente alcalino (6,5-7).
È importantissimo non interrare troppo profondamente i rizomi perché l'eccessivo interramento potrebbe compromettere la fioritura, la profondità deve essere di 3-7 cm al massimo e la distanza tra le piante da 70 cm a 1 metro.
Dopo l'irrigazione iniziale non necessita in genere di altre annaffiature a meno di lunghi periodi di siccità.
In autunno, è consigliabile tagliare alla base tutti gli steli e somministrare stallatico, oppure cornunghia, polvere d'ossa e cenere di legna che, essendo ricca di potassio, favorisce lo sviluppo delle radici e la fioritura dell’anno successivo.
Una volta piantate le peonie non amano essere disturbate e possono essere lasciate nel medesimo posto anche 10-12 anni prima di dividerle.
Conservazione: non necessaria, si lascia indisturbata in piena terra.
Impiego: esemplare isolato, nei bordi misti del giardino informale, può anche essere coltivata in contenitori capienti e come fiore da taglio.
Crescita: abbastanza vigorosa.
Periodo vegetativo e di dormienza: inizia a vegetare in primavera, in autunno pian piano si seccano le foglie e gli steli e durante l’inverno perde totalmente la parte aerea.
Riproduzione: per divisione dei ceppi in autunno, tagliando le radici tuberizzate in porzioni che presentino almeno una gemma o anche dai polloni che buttano dalle radici dei vecchi ceppi.
La semina è un processo lunghissimo poiché il seme per fiorire impiega dai 6 ai 9 anni.
Patologie: in caso di eccessiva umidità, vengono facilmente attaccate dalla muffa grigia causata dal Botrytis paeoniae, che provoca la comparsa di zone brune e marciumi alla base degli steli distruggendo getti e boccioli, e dal Cladiosporum che si manifesta con piccole macchie rossicce a stagione inoltrata.
Come prevenzione è utile non eccedere con le concimazioni azotate e con le irrigazioni, si possono anche trattare le piante con antibotritici.
Sono, anche se raramente, colpite dai nematodi che intaccano le radici provocando la morte della pianta e per i quali non esistono cure, in caso di attacco bisogna estirpare le piante ed è consigliabile non piantare altre peonie nello stesso terreno per molti anni.
Rusticità: molto rustica, zona USDA 7
Diffusione nei cataloghi: è una delle peonie più coltivate, facilmente reperibile nei cataloghi e nei garden center.
Curiosità: II nome della specie deriva da Paeon, o Peone, il medico greco degli dei. Secondo la leggenda, Peone utilizzò il fiore per guarire una ferita di Plutone infertagli da Ercole; per ringraziarlo il dio gli fece dono dell'immortalità trasformandolo nel fiore della peonia: un grande privilegio, poiché per i greci la peonia era l'unico fiore che meritava l'ammirazione degli dei e per questo era ospitato nell'Olimpo.
In passato e nella tradizione popolare la peonia veniva usata soprattutto per le sue presunte qualità medicamentose ed entrava in parecchie pozioni delle fattucchiere o dei terapeuti del tempo.
Le si attribuiva infatti la capacità di guarire molte malattie come l'eclampsia, la pazzia, l'epilessia dei bambini, veniva usata come cicatrizzante di piaghe, rimedio contro l'insonnia, nella tosse ostinata, si credeva che favorisse la dentizione dei bambini, ecc...in alcuni casi il tubero cotto è stato utilizzato come cibo (provocando gravi avvelenamenti) e la radice di peonia veniva appesa al collo dei bambini come talismano contro il malocchio.
Viene ancora oggi usata in erboristeria come antispastico e sedativo, ma il suo uso deve essere molto prudente poiché, come tutte le ranunculacee, tutte le parti della pianta contengono alcaloidi tossici che se ingeriti possono provocare disturbi gastroenterici importanti.
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amantedeifiori (Mugello):
Ho cercato a lungo questa peonia perché volevo la peonia di mia nonna. Alla fine credevo di averla trovata, però purtroppo questa non profuma, invece quella di mia nonna si.
Comunque sia dà tantissima soddisfazione in quanto molto fiorifera e come tutte le peonie ha bisogno di pochissime cure e attenzioni
Ho cercato a lungo questa peonia perché volevo la peonia di mia nonna. Alla fine credevo di averla trovata, però purtroppo questa non profuma, invece quella di mia nonna si.
Comunque sia dà tantissima soddisfazione in quanto molto fiorifera e come tutte le peonie ha bisogno di pochissime cure e attenzioni