Nome botanico: Sternbergia lutea
Nome comune: Zafferanastro giallo
Foto petruz:

Foto giova212:

Foto Matteo:

Foto nature's world:

Foto Solandra:

Famiglia: Amaryllidaceae
Genere: Sternbergia
Origine: originaria di prati aridi e pietraie dell'Asia Minore è diffusa dalla Spagna all'Afghanistan, in Italia è presente nelle regioni centro meridionali, in Sicilia, Sardegna ma anche in Liguria e Toscana. La presenza nelle regioni settentrionali è dovuta a naturalizzazione dai giardini.
Morfologia della pianta: erbacea perenne, geofita bulbosa, a fusto eretto, forma larghi cuscini.
Dimensioni: altezza 12-22 cm. larghezza intorno ai 20 cm, si allarga facilmente se viene lasciata indisturbata.
Organo geofita: bulbo oblungo delle dimensioni di 2-3 centimetri di larghezza e 3-5 centimetri di lunghezza, ricoperto da tuniche di colore marrone o nerastro. Assomiglia a quelli dei narcisi ed è molto velenoso.
Foglie: Le foglie sono basali, lunghe tra i 12 ed i 18 cm, larghe 7-11 mm, molto lanceolate e con una scanalatura centrale di un bel verde scuro. Continuano ad allungarsi, fino a 30 cm, anche dopo la fioritura ed assumono una posizione eretta o leggermente curvata ad arco verso l'esterno.
Fiori: quasi sempre singoli simili ai Crocus, portati da steli biancastri, sono di forma ovoidale con 6 tepali lunghi fino a 5 cm e larghi circa 1 cm. saldati alla base in un tubo corto (6-8 mm). Gli stami sono 6 con le antere di colore arancione. Producono frutti ovoidi di 10-15 mm. contenenti piccoli semi di 3-4 mm.
Colore: giallo oro.
Profumo: assente.
Periodo di piantagione: I bulbi di nuovo acquisto vanno piantati alla fine dell'estate, quando sono in quiescenza, alla profondità di 15 cm.
Periodo di fioritura: autunno
Esposizione: zona ben assolata, assicurando almeno 4 ore di sole pieno, possibilmente nelle ore mattutine. Nelle zone molto calde e siccitose tuttavia è preferibile la mezz'ombra ma crescono bene anche in ombra luminosa.
Tecniche colturali: la coltivazione della Sternbergia è molto semplice, si sviluppa senza alcun problema anche in terreni secchi, asciutti e poveri di sostanze nutritive, si tratta di bulbose abbastanza spartane che non amano substrati eccessivamente ricchi e soffici.
In giardino i bulbi vanno piantati secondo la regola "uno si, uno no" o più distanziati, ma sempre possibilmente in gruppi numerosi a macchie, simili al modo in cui le piante crescono in natura.
Una volta piantati è bene non rimuoverli se non quando si desidera dividerli; la divisione è consigliabile quando la fioritura si deteriora.
Si possono coltivare in vaso; in questo caso è consigliabile asportare i bulbilli ogni primavera, per evitare il sovraffollamento dei contenitori.
Una debole concimazione con un fertilizzante liquido per piante fiorite subito dopo la fioritura aiuta lo sviluppo dei bulbi.
Conservazione: è preferibile lasciare i bulbi indisturbati per molti anni.
Impiego: aiuole, bordi misti, giardini informali, molto adatta all’inselvatichimento.
Crescita: da contenuta a vigorosa.
Periodo vegetativo e di dormienza: la fioritura avviene in autunno mentre le foglie compaiono verso fine estate, poco prima della fioritura, e permangono per tutto l'inverno e la primavera quando disseccano per preparare il bulbo al riposo vegetativo estivo.
Riproduzione: la tecnica migliore di riproduzione è per divisione dei bulbi, asportando i bulbilli che vengono prodotti liberamente ogni anno. I giovani bulbi si pongono direttamente a dimora.
In ambiente adatto si dissemina spontaneamente con molta facilità.
Patologie: solitamente molto resistente alle malattie, può essere attaccata dal virus del narciso e dai nematodi dei bulbi.
Rusticità: quasi rustica fino a zona USDA 7, tollera brevi gelate con minimi danni al fogliame.
Diffusione nei cataloghi: il bulbo è abbastanza diffuso nei cataloghi ma, almeno in Italia, poco coltivato.
Curiosità: è una specie tossica, assolutamente da non confondere con lo zafferano, la sua ingestione provoca sintomi simili all'avvelenamento da colchicina.
La Sternbergia fa parte parte delle specie protette ed è inserita nel CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione).
In Italia a livello regionale è protetta allo stato spontaneo in Emilia Romagna, Lazio, Molise e Calabria
Il nome del genere fu assegnato per commemorare il conte Moritz von Sternberg, botanico di Praga e scopritore della pianta, vissuto nel ‘700.
Varietà:
Sternbergia sicula, a volte descritta come specie a sè stante, viene oggi dai più considerata una sottospecie della S. lutea per cui è accettato il nome di Sternbergia lutea ssp. sicula.
Le differenze con la specie sono minime se non per la dimensione più piccola della pianta, per le foglie più strette, i fiori di colore più chiaro e l'areale di diffusione più limitato a zone aride del sud Italia, Grecia e Turchia.
Commenti degli utenti:
Nome comune: Zafferanastro giallo
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Famiglia: Amaryllidaceae
Genere: Sternbergia
Origine: originaria di prati aridi e pietraie dell'Asia Minore è diffusa dalla Spagna all'Afghanistan, in Italia è presente nelle regioni centro meridionali, in Sicilia, Sardegna ma anche in Liguria e Toscana. La presenza nelle regioni settentrionali è dovuta a naturalizzazione dai giardini.
Morfologia della pianta: erbacea perenne, geofita bulbosa, a fusto eretto, forma larghi cuscini.
Dimensioni: altezza 12-22 cm. larghezza intorno ai 20 cm, si allarga facilmente se viene lasciata indisturbata.
Organo geofita: bulbo oblungo delle dimensioni di 2-3 centimetri di larghezza e 3-5 centimetri di lunghezza, ricoperto da tuniche di colore marrone o nerastro. Assomiglia a quelli dei narcisi ed è molto velenoso.
Foglie: Le foglie sono basali, lunghe tra i 12 ed i 18 cm, larghe 7-11 mm, molto lanceolate e con una scanalatura centrale di un bel verde scuro. Continuano ad allungarsi, fino a 30 cm, anche dopo la fioritura ed assumono una posizione eretta o leggermente curvata ad arco verso l'esterno.
Fiori: quasi sempre singoli simili ai Crocus, portati da steli biancastri, sono di forma ovoidale con 6 tepali lunghi fino a 5 cm e larghi circa 1 cm. saldati alla base in un tubo corto (6-8 mm). Gli stami sono 6 con le antere di colore arancione. Producono frutti ovoidi di 10-15 mm. contenenti piccoli semi di 3-4 mm.
Colore: giallo oro.
Profumo: assente.
Periodo di piantagione: I bulbi di nuovo acquisto vanno piantati alla fine dell'estate, quando sono in quiescenza, alla profondità di 15 cm.
Periodo di fioritura: autunno
Esposizione: zona ben assolata, assicurando almeno 4 ore di sole pieno, possibilmente nelle ore mattutine. Nelle zone molto calde e siccitose tuttavia è preferibile la mezz'ombra ma crescono bene anche in ombra luminosa.
Tecniche colturali: la coltivazione della Sternbergia è molto semplice, si sviluppa senza alcun problema anche in terreni secchi, asciutti e poveri di sostanze nutritive, si tratta di bulbose abbastanza spartane che non amano substrati eccessivamente ricchi e soffici.
In giardino i bulbi vanno piantati secondo la regola "uno si, uno no" o più distanziati, ma sempre possibilmente in gruppi numerosi a macchie, simili al modo in cui le piante crescono in natura.
Una volta piantati è bene non rimuoverli se non quando si desidera dividerli; la divisione è consigliabile quando la fioritura si deteriora.
Si possono coltivare in vaso; in questo caso è consigliabile asportare i bulbilli ogni primavera, per evitare il sovraffollamento dei contenitori.
Una debole concimazione con un fertilizzante liquido per piante fiorite subito dopo la fioritura aiuta lo sviluppo dei bulbi.
Conservazione: è preferibile lasciare i bulbi indisturbati per molti anni.
Impiego: aiuole, bordi misti, giardini informali, molto adatta all’inselvatichimento.
Crescita: da contenuta a vigorosa.
Periodo vegetativo e di dormienza: la fioritura avviene in autunno mentre le foglie compaiono verso fine estate, poco prima della fioritura, e permangono per tutto l'inverno e la primavera quando disseccano per preparare il bulbo al riposo vegetativo estivo.
Riproduzione: la tecnica migliore di riproduzione è per divisione dei bulbi, asportando i bulbilli che vengono prodotti liberamente ogni anno. I giovani bulbi si pongono direttamente a dimora.
In ambiente adatto si dissemina spontaneamente con molta facilità.
Patologie: solitamente molto resistente alle malattie, può essere attaccata dal virus del narciso e dai nematodi dei bulbi.
Rusticità: quasi rustica fino a zona USDA 7, tollera brevi gelate con minimi danni al fogliame.
Diffusione nei cataloghi: il bulbo è abbastanza diffuso nei cataloghi ma, almeno in Italia, poco coltivato.
Curiosità: è una specie tossica, assolutamente da non confondere con lo zafferano, la sua ingestione provoca sintomi simili all'avvelenamento da colchicina.
La Sternbergia fa parte parte delle specie protette ed è inserita nel CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione).
In Italia a livello regionale è protetta allo stato spontaneo in Emilia Romagna, Lazio, Molise e Calabria
Il nome del genere fu assegnato per commemorare il conte Moritz von Sternberg, botanico di Praga e scopritore della pianta, vissuto nel ‘700.
Varietà:
Sternbergia sicula, a volte descritta come specie a sè stante, viene oggi dai più considerata una sottospecie della S. lutea per cui è accettato il nome di Sternbergia lutea ssp. sicula.
Le differenze con la specie sono minime se non per la dimensione più piccola della pianta, per le foglie più strette, i fiori di colore più chiaro e l'areale di diffusione più limitato a zone aride del sud Italia, Grecia e Turchia.
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nature's world (prov. Venezia):
è una pianta da apprezzare e conservare perchè è capace con poco di illuminare il giardino nel periodo di fine estate-inizio autunno con i suoi fiori gialli dorati.
E'una pianta vagabonda: infatti i bulbi di questa amarillidacea vivono bene in superficie e capita che, con la calda estate, soprattutto nelle zone dal clima secco e asciutto, quando il terreno si secca ed è poco coperto dalla vegetazione, si stacchino e rotolino qua e là... spuntando poi dove meno te lo aspetti.
Cresce spontanea dall'Emilia Romagna alla Calabria.
La Sternbergia, a differenza dei Crocus che hanno 3 stami, ne ha sei. Le foglie hanno appena iniziato a crescere e continueranno a farlo e -ho letto- le foglie raggiungono il completo sviluppo nella primavera successiva, quindi il momento ideale per spostarli è in estate, tra luglio e agosto, quando le foglie sono ormai completamente secche e il bulbo riposa sottoterra.
è una pianta da apprezzare e conservare perchè è capace con poco di illuminare il giardino nel periodo di fine estate-inizio autunno con i suoi fiori gialli dorati.
E'una pianta vagabonda: infatti i bulbi di questa amarillidacea vivono bene in superficie e capita che, con la calda estate, soprattutto nelle zone dal clima secco e asciutto, quando il terreno si secca ed è poco coperto dalla vegetazione, si stacchino e rotolino qua e là... spuntando poi dove meno te lo aspetti.
Cresce spontanea dall'Emilia Romagna alla Calabria.
La Sternbergia, a differenza dei Crocus che hanno 3 stami, ne ha sei. Le foglie hanno appena iniziato a crescere e continueranno a farlo e -ho letto- le foglie raggiungono il completo sviluppo nella primavera successiva, quindi il momento ideale per spostarli è in estate, tra luglio e agosto, quando le foglie sono ormai completamente secche e il bulbo riposa sottoterra.
amantedeifiori (Mugello):
In giardino ho queste bulbose da qualche anno. Danno un'enorme soddisfazione perché si disseminano con estrema facilità e rallegrano con questo bel giallo tuorlo d'uovo le giornate un po' più cupe.
In giardino ho queste bulbose da qualche anno. Danno un'enorme soddisfazione perché si disseminano con estrema facilità e rallegrano con questo bel giallo tuorlo d'uovo le giornate un po' più cupe.
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