Nome botanico: Mammillaria elongata DC. (sinonimi: Chilita elongata - Leptocladodia elongata - Neomammillaria elongata - Krainzia elongata - Cactus elongatus - Mammillaria stella-aurata)
Nome comune: Ladyfinger cactus (cactus dito di dama), Golden star cactus, Gold lace cactus.
Famiglia: Cactaceae
Foto oldhen:

Foto corbezzolo:

Foto corbezzolo (M. elongata ssp. echinaria):

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Origine: Messico Centrale (negli Stati di Guanajuato, Hidalgo e Querétaro) rinvenuta anche nella parte sud occidentale degli Stati Uniti, Caraibi e America Centrale.
Habitat: terreni calcarei di aree desertiche, attualmente tra i 1200 e i 2400 metri di altitudine dove non è stata debellata dalle pratiche agricole e di allevamento.
Progenitori: Specie botanica
Morfologia della pianta: La Mammillaria elongata è definita come una succulenta 'ground cover' (ossia che copre il terreno) caratterizzata da gruppi a forma di cuscino, di fusti cilindrici simili ad un dito umano, verde medio, con andamento ascendente, eretto, prostrato o recumbente e polpa interna acquosa. I fusti sono fittamente ricoperti da tubercoli emisferici separati tra loro dalla cosiddetta ascella. I tubercoli sono sormontati da 15-30 spine lunghe circa 4-12 mm ad andamento radiale, di varie tonalità dal giallo fino al color cioccolato e incurvate fino ad avvolgere il tubercolo. Le ascelle sono invece glabre.
La sottospecie echinaria si differenzia per la presenza di 2-3 spine centrali scure diritte lunghe fino a 15 mm. assenti nella sottospecie elongata.
Esistono diverse cultivar con nomi differenti in base al colore più o meno intenso delle spine, 'Rufocrocera' 'Lemon' 'Densa' 'Echinaria' ecc..
Le radici sono fibrose e di piccole dimensioni.
Dimensioni: Colonie larghe fino a 30 cm. Fusti da 1,5 a 3,5 cm di diametro e 12-15 cm di altezza.
Fiori/Infiorescenze: I fiori imbutiformi, della dimensione di circa 1,5 cm di lunghezza e diametro, spuntano all'ascella, in particolare nel punto di passaggio dalla vecchia alla nuova vegetazione e hanno una disposizione 'a corona' nella parte apicale del fusto, tipica del genere.
Periodo di fioritura: Primavera, ma può presentare una seconda fioritura tardiva in estate.
Colore: Dal bianco al giallo pallido o rosato, a volte con una screziatura centrale rosa.
Profumo: Assente
Foglie: Assenti
Frutti/Semi: Frutti, simili a bacche, sono da cilindrici a globosi o clavati, marroni o rossi e contengono molti semi di piccole dimensioni.
Esposizione: All'aperto in estate può essere coltivata anche in pieno sole o mezz'ombra, mentre in inverno va protetta in serra fredda o in locale riparato nelle zone in cui le temperature scendono sotto i -2°C. All'interno necessita di luce piena e sole diretto per ottenere una crescita compatta e una abbondante fioritura. In serra può essere coltivata in piena luce, ma proteggendola dal sole nelle ore più calde.
Rusticità: da zona USDA 11 fino a zona USDA 8. Le temperature di coltivazione ottimali sono tra 20° C e 30° C. Tollera il freddo fino a -2° C se il terreno viene tenuto completamente asciutto.
Tipo di terreno: Terriccio molto drenante e ricco di inerti per favorire facilmente lo sgrondo dell'acqua ed anche l'ancoraggio delle deboli radici. In vaso impiegare terriccio per cactus.
Fabbisogno idrico: Non va annaffiata in inverno, momento del riposo vegetativo. Alcune fonti riportano che la messa a riposo invernale con totale assenza di annaffiature per un mese porta ad una più vigorosa ripresa vegetativa in maggio caratterizzata dall'emissione di molti tubercoli ed un'abbondante fioritura. Da metà primavera all'autunno annaffiare liberamente.
Concimazione: Durante la stagione estiva si avvantaggia di una blanda concimazione a base di fosforo e potassio. Si consiglia il rinvaso ad ogni primavera
Potatura: Non necessaria.
Moltiplicazione: Si moltiplica per seme in primavera, con temperature fra 18° e 25° C.
Si moltiplica facilmente anche con la divisione dei cespi, che una volta separati si lasciano asciugare una settimana e poi si ripiantano in terriccio idoneo senza annaffiare per almeno un'altra settimana.
Malattie: sono generalmente provocate da una cattiva coltivazione: terriccio troppo ricco di humus o eccessiva umidità e scarsa esposizione all'aria che innesca la formazione di funghi e marciumi.
Fra i parassiti animali: afidi e cocciniglia cotonosa, nematodi, ragnetto rosso. Tra le malattie: Sclerotium cacticola, Pseudomonas, Verticillium, Erwinia e Fusarium oxysporum.
In caso di attacco di cocciniglia cotonosa è bene valutare se è stato infettato anche l'apparato radicale controllando le radici che vanno eventualmente ripulite sotto un getto d'acqua, il terriccio va completamente sostituito e i vasetti lavati bene con acqua e candeggina.
Gli afidi si combattono con nebulizzazioni di acqua e sapone di marsiglia o con un insetticida. A scopo preventivo trattare con un insetticida sistemico in primavera ed in autunno.
Utilizzo in giardino: Nelle zone soggette a gelate coltivare in vaso, in serra o come pianta da interno. Nelle zone calde coltivare su un declivio o su un terreno rialzato nel giardino di cactus.
Curiosità: Le spine ricurve e morbide rendono la sottospecie elongata un cactus 'sicuro'.
Il genere fu descritto per primo da Linneo che gli diede il nome riferendosi ai tubercoli simili a piccole mammelle. Sorsero delle controversie perchè il nome Mammillaria era stato dato ad un'alga, quindi Britton e Rose le chiamarono Neomammillarie.
Successivamente siccome quel nome non era entrato nel linguaggio comune riferito alla alghe, si concordò di dare definitivamente il nome Mammillaria a queste piccole cactacee.
Commenti degli utenti:
Nome comune: Ladyfinger cactus (cactus dito di dama), Golden star cactus, Gold lace cactus.
Famiglia: Cactaceae
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Foto corbezzolo (M. elongata ssp. echinaria):

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Origine: Messico Centrale (negli Stati di Guanajuato, Hidalgo e Querétaro) rinvenuta anche nella parte sud occidentale degli Stati Uniti, Caraibi e America Centrale.
Habitat: terreni calcarei di aree desertiche, attualmente tra i 1200 e i 2400 metri di altitudine dove non è stata debellata dalle pratiche agricole e di allevamento.
Progenitori: Specie botanica
Morfologia della pianta: La Mammillaria elongata è definita come una succulenta 'ground cover' (ossia che copre il terreno) caratterizzata da gruppi a forma di cuscino, di fusti cilindrici simili ad un dito umano, verde medio, con andamento ascendente, eretto, prostrato o recumbente e polpa interna acquosa. I fusti sono fittamente ricoperti da tubercoli emisferici separati tra loro dalla cosiddetta ascella. I tubercoli sono sormontati da 15-30 spine lunghe circa 4-12 mm ad andamento radiale, di varie tonalità dal giallo fino al color cioccolato e incurvate fino ad avvolgere il tubercolo. Le ascelle sono invece glabre.
La sottospecie echinaria si differenzia per la presenza di 2-3 spine centrali scure diritte lunghe fino a 15 mm. assenti nella sottospecie elongata.
Esistono diverse cultivar con nomi differenti in base al colore più o meno intenso delle spine, 'Rufocrocera' 'Lemon' 'Densa' 'Echinaria' ecc..
Le radici sono fibrose e di piccole dimensioni.
Dimensioni: Colonie larghe fino a 30 cm. Fusti da 1,5 a 3,5 cm di diametro e 12-15 cm di altezza.
Fiori/Infiorescenze: I fiori imbutiformi, della dimensione di circa 1,5 cm di lunghezza e diametro, spuntano all'ascella, in particolare nel punto di passaggio dalla vecchia alla nuova vegetazione e hanno una disposizione 'a corona' nella parte apicale del fusto, tipica del genere.
Periodo di fioritura: Primavera, ma può presentare una seconda fioritura tardiva in estate.
Colore: Dal bianco al giallo pallido o rosato, a volte con una screziatura centrale rosa.
Profumo: Assente
Foglie: Assenti
Frutti/Semi: Frutti, simili a bacche, sono da cilindrici a globosi o clavati, marroni o rossi e contengono molti semi di piccole dimensioni.
Esposizione: All'aperto in estate può essere coltivata anche in pieno sole o mezz'ombra, mentre in inverno va protetta in serra fredda o in locale riparato nelle zone in cui le temperature scendono sotto i -2°C. All'interno necessita di luce piena e sole diretto per ottenere una crescita compatta e una abbondante fioritura. In serra può essere coltivata in piena luce, ma proteggendola dal sole nelle ore più calde.
Rusticità: da zona USDA 11 fino a zona USDA 8. Le temperature di coltivazione ottimali sono tra 20° C e 30° C. Tollera il freddo fino a -2° C se il terreno viene tenuto completamente asciutto.
Tipo di terreno: Terriccio molto drenante e ricco di inerti per favorire facilmente lo sgrondo dell'acqua ed anche l'ancoraggio delle deboli radici. In vaso impiegare terriccio per cactus.
Fabbisogno idrico: Non va annaffiata in inverno, momento del riposo vegetativo. Alcune fonti riportano che la messa a riposo invernale con totale assenza di annaffiature per un mese porta ad una più vigorosa ripresa vegetativa in maggio caratterizzata dall'emissione di molti tubercoli ed un'abbondante fioritura. Da metà primavera all'autunno annaffiare liberamente.
Concimazione: Durante la stagione estiva si avvantaggia di una blanda concimazione a base di fosforo e potassio. Si consiglia il rinvaso ad ogni primavera
Potatura: Non necessaria.
Moltiplicazione: Si moltiplica per seme in primavera, con temperature fra 18° e 25° C.
Si moltiplica facilmente anche con la divisione dei cespi, che una volta separati si lasciano asciugare una settimana e poi si ripiantano in terriccio idoneo senza annaffiare per almeno un'altra settimana.
Malattie: sono generalmente provocate da una cattiva coltivazione: terriccio troppo ricco di humus o eccessiva umidità e scarsa esposizione all'aria che innesca la formazione di funghi e marciumi.
Fra i parassiti animali: afidi e cocciniglia cotonosa, nematodi, ragnetto rosso. Tra le malattie: Sclerotium cacticola, Pseudomonas, Verticillium, Erwinia e Fusarium oxysporum.
In caso di attacco di cocciniglia cotonosa è bene valutare se è stato infettato anche l'apparato radicale controllando le radici che vanno eventualmente ripulite sotto un getto d'acqua, il terriccio va completamente sostituito e i vasetti lavati bene con acqua e candeggina.
Gli afidi si combattono con nebulizzazioni di acqua e sapone di marsiglia o con un insetticida. A scopo preventivo trattare con un insetticida sistemico in primavera ed in autunno.
Utilizzo in giardino: Nelle zone soggette a gelate coltivare in vaso, in serra o come pianta da interno. Nelle zone calde coltivare su un declivio o su un terreno rialzato nel giardino di cactus.
Curiosità: Le spine ricurve e morbide rendono la sottospecie elongata un cactus 'sicuro'.
Il genere fu descritto per primo da Linneo che gli diede il nome riferendosi ai tubercoli simili a piccole mammelle. Sorsero delle controversie perchè il nome Mammillaria era stato dato ad un'alga, quindi Britton e Rose le chiamarono Neomammillarie.
Successivamente siccome quel nome non era entrato nel linguaggio comune riferito alla alghe, si concordò di dare definitivamente il nome Mammillaria a queste piccole cactacee.
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oldhen (Casale Monferrato)
Io ce l'ho da oltre 25 anni ed è sempre rimasta in quel vaso, ne ho solo prelevato una bella porzione per la mia vicina e riempito il buco con terriccio fresco. Quando stavo in campagna, in inverno la portavo al fresco in casa, ho fatto lo stesso quando sono andata in appartamento ma stava al caldo di casa.
Da una decina di anni l'ho lasciata sul balcone esattamente dove sta in estate, non la annaffio più da novembre in poi e in compenso lei mi regala delicate fioriture, cosa che non faceva quando la spostavo in autunno.
A volte, se capita, prende anche un po' di neve ma evidentemente sopporta bene, ha le spine molto scure perchè è sempre al sole, una piantina ricavata da pezzetti caduti ma che non riceve il medesimo trattamento è più chiara.
Diciamo che nel complesso, se si rispettano le sue necessità, è una pianta facile, come al solito la allago riempiendo anche il sottovaso e poi la dimentico anche per un mese, non patisce anzi mi sembra che prosperi e a dire la verità, l'avrò concimata forse due volte in tutti questi anni
Io ce l'ho da oltre 25 anni ed è sempre rimasta in quel vaso, ne ho solo prelevato una bella porzione per la mia vicina e riempito il buco con terriccio fresco. Quando stavo in campagna, in inverno la portavo al fresco in casa, ho fatto lo stesso quando sono andata in appartamento ma stava al caldo di casa.
Da una decina di anni l'ho lasciata sul balcone esattamente dove sta in estate, non la annaffio più da novembre in poi e in compenso lei mi regala delicate fioriture, cosa che non faceva quando la spostavo in autunno.
A volte, se capita, prende anche un po' di neve ma evidentemente sopporta bene, ha le spine molto scure perchè è sempre al sole, una piantina ricavata da pezzetti caduti ma che non riceve il medesimo trattamento è più chiara.
Diciamo che nel complesso, se si rispettano le sue necessità, è una pianta facile, come al solito la allago riempiendo anche il sottovaso e poi la dimentico anche per un mese, non patisce anzi mi sembra che prosperi e a dire la verità, l'avrò concimata forse due volte in tutti questi anni