Nome: Hoya linearis (Wallich ex D. Don)
Foto Pulcius:

Foto Vanda:

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Foto Rosmarie:

Foto Marieta:

Origine: Montagne del sud-est asiatico (India, Nepal, Birmania e Cina) dove cresce fino a 1500-2000 m. di altitudine, fu descritta nel 1825.
Sembra che la Hoya linearis che coltiviamo generalmente sia la varietà sikkimensis.
Habitat: epifita dei sottoboschi umidi freschi o temperati.
Portamento: ricadente.
Fiori: ombrelle lasse e appiattite di 10-20 fiori bianchi di circa 10 mm di diametro, piatti o leggermente ricurvi.
Le infiorescenze raggiungono un diametro di circa 5-8 cm. nascono abitualmente sulla parte terminale del ramo e raramente su peduncoli all'ascella foliare. Dopo la fioritura la maggior parte dei peduncoli cade; si riformeranno l’anno successivo.
I fiori producono poco nettare e sono tipicamente a geotropismo (o gravitropismo) positivo cioè orientati verso il suolo.
Colore: corolla bianca, corona bianca e beige/giallo pallido con una piccola parte centrale rosata.
Profumo: particolarmente marcato la sera con note di limone, vaniglia e canfora.
Foglie: aghiformi, leggermente ricurve, di colore verde chiaro senza venature, con picciolo molto corto, pubescenti (ricoperte di una sottile peluria), lunghe circa 5-7 cm, opposte, su fusti verde grigio delicati, lunghi e morbidi. Ai nodi si trovano spesso piccole radici aeree.
Periodo di fioritura: la fioritura avviene generalmente da fine estate all'autunno, quando le giornate si accorciano. Per la fioritura necessita di uno scarto di temperatura tra il giorno e la notte. Il fiore dura mediamente 5 giorni.
Esposizione: ombra molto luminosa, mai sole diretto.
Dimensioni: 1 m. e oltre.
Crescita: lenta.
Riproduzione: per talea. In natura si riproduce spesso per talee spontanee da rami spezzati.
Rusticità: questa Hoya sopporta temperature minime di circa 5°. D’estate soffre con temperature troppo alte. Può essere tenuta all'aperto in zone con inverni molto miti, altrimenti va ricoverata in casa o in serra.
Coltivazione: terriccio drenante neutro o leggermente acido, nessun ristagno di acqua. Necessita di una buona aerazione e di una umidità ambientale tra il 50 e il 70% che in casa si può ottenere con frequenti vaporizzazioni.
Difficoltà di coltivazione: è una pianta molto sensibile sia agli eccessi di acqua che alla siccità; ha radici molto delicate per cui non ama gli spostamenti. Considerata una Hoya un po’ difficile da coltivare, non è adatta ai principianti.
Patologie più frequenti: marciume radicale (generalmente per eccesso di annaffiature) e cocciniglia cotonosa (Icerya purchasi).
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Foto Pulcius:

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Origine: Montagne del sud-est asiatico (India, Nepal, Birmania e Cina) dove cresce fino a 1500-2000 m. di altitudine, fu descritta nel 1825.
Sembra che la Hoya linearis che coltiviamo generalmente sia la varietà sikkimensis.
Habitat: epifita dei sottoboschi umidi freschi o temperati.
Portamento: ricadente.
Fiori: ombrelle lasse e appiattite di 10-20 fiori bianchi di circa 10 mm di diametro, piatti o leggermente ricurvi.
Le infiorescenze raggiungono un diametro di circa 5-8 cm. nascono abitualmente sulla parte terminale del ramo e raramente su peduncoli all'ascella foliare. Dopo la fioritura la maggior parte dei peduncoli cade; si riformeranno l’anno successivo.
I fiori producono poco nettare e sono tipicamente a geotropismo (o gravitropismo) positivo cioè orientati verso il suolo.
Colore: corolla bianca, corona bianca e beige/giallo pallido con una piccola parte centrale rosata.
Profumo: particolarmente marcato la sera con note di limone, vaniglia e canfora.
Foglie: aghiformi, leggermente ricurve, di colore verde chiaro senza venature, con picciolo molto corto, pubescenti (ricoperte di una sottile peluria), lunghe circa 5-7 cm, opposte, su fusti verde grigio delicati, lunghi e morbidi. Ai nodi si trovano spesso piccole radici aeree.
Periodo di fioritura: la fioritura avviene generalmente da fine estate all'autunno, quando le giornate si accorciano. Per la fioritura necessita di uno scarto di temperatura tra il giorno e la notte. Il fiore dura mediamente 5 giorni.
Esposizione: ombra molto luminosa, mai sole diretto.
Dimensioni: 1 m. e oltre.
Crescita: lenta.
Riproduzione: per talea. In natura si riproduce spesso per talee spontanee da rami spezzati.
Rusticità: questa Hoya sopporta temperature minime di circa 5°. D’estate soffre con temperature troppo alte. Può essere tenuta all'aperto in zone con inverni molto miti, altrimenti va ricoverata in casa o in serra.
Coltivazione: terriccio drenante neutro o leggermente acido, nessun ristagno di acqua. Necessita di una buona aerazione e di una umidità ambientale tra il 50 e il 70% che in casa si può ottenere con frequenti vaporizzazioni.
Difficoltà di coltivazione: è una pianta molto sensibile sia agli eccessi di acqua che alla siccità; ha radici molto delicate per cui non ama gli spostamenti. Considerata una Hoya un po’ difficile da coltivare, non è adatta ai principianti.
Patologie più frequenti: marciume radicale (generalmente per eccesso di annaffiature) e cocciniglia cotonosa (Icerya purchasi).
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Pulcius (Forlì)
Se pur in cattività, la mia Hoya linearis ha fiorito, non ci speravo perchè quando l’ ho messa dentro aveva appena approntato i boccioli e anche se alcuni sono caduti, altri sono sbocciati e sono carinissimi.
Se pur in cattività, la mia Hoya linearis ha fiorito, non ci speravo perchè quando l’ ho messa dentro aveva appena approntato i boccioli e anche se alcuni sono caduti, altri sono sbocciati e sono carinissimi.
Vanda (Gozzano):
dalla mia esperienza con questa Hoya credo di aver capito che vuole molta acqua. E' in un vasetto molto piccolo rispetto alle dimensioni che ha raggiunto ed è una delle poche che non ho rinvasato, ha ancora la sua terra originale.
Con l'arrivo del fresco ho diradato le innaffiature e pochi giorni dopo mi sono accorta che le foglie alle estremità tendevano ad assottigliarsi. Visto che le temperature erano scese e non ero sicura se fosse per il freddo o per la mancanza d'acqua l'ho ritirata lasciandola ancora altri tre giorni senza acqua. Il risultatoè stato l'ingiallimento dei peduncoli ormai in fase di fioritura.
Dopo aver rincominciato a bagnare ogni giorno vedo le foglie nuovamente cicciotte e addirittura un mezzo fiore è riuscito ad aprirsi
dalla mia esperienza con questa Hoya credo di aver capito che vuole molta acqua. E' in un vasetto molto piccolo rispetto alle dimensioni che ha raggiunto ed è una delle poche che non ho rinvasato, ha ancora la sua terra originale.
Con l'arrivo del fresco ho diradato le innaffiature e pochi giorni dopo mi sono accorta che le foglie alle estremità tendevano ad assottigliarsi. Visto che le temperature erano scese e non ero sicura se fosse per il freddo o per la mancanza d'acqua l'ho ritirata lasciandola ancora altri tre giorni senza acqua. Il risultatoè stato l'ingiallimento dei peduncoli ormai in fase di fioritura.
Dopo aver rincominciato a bagnare ogni giorno vedo le foglie nuovamente cicciotte e addirittura un mezzo fiore è riuscito ad aprirsi
Je suis (Lecce):
Secondo me questa è un' Hoya che davvero dovrebbe stare in idrocoltura. Infatti credo che voglia:
-umidità ambientale e radicale
-ossigeno alle radici
-fresco
Secondo me questa è un' Hoya che davvero dovrebbe stare in idrocoltura. Infatti credo che voglia:
-umidità ambientale e radicale
-ossigeno alle radici
-fresco
Rosmarie (Catania):
La mia ha passato l'estate all'ombra, appesa ad un ramo dell'albero di limone assieme alle sue talee, in autunno e primavera riceve la pioggia anche abbondante. D'inverno sta sulla terrazza, un pò più protetta dal vento.
E’ il secondo inverno che passa fuori e abbiamo avuto temperature notturne fino a 5° anche di giorno e sembra stare bene.
Ha resistito alle alte temperature estive grazie probabilmente all'elevata umidità notturna dovuta all'impianto di irrigazione del prato.
Ha iniziato a fiorire ad inizio ottobre.
Quando l'umidità ambientale è meno marcata la vaporizzo con un po’ di acqua decalcificata.
La mia ha passato l'estate all'ombra, appesa ad un ramo dell'albero di limone assieme alle sue talee, in autunno e primavera riceve la pioggia anche abbondante. D'inverno sta sulla terrazza, un pò più protetta dal vento.
E’ il secondo inverno che passa fuori e abbiamo avuto temperature notturne fino a 5° anche di giorno e sembra stare bene.
Ha resistito alle alte temperature estive grazie probabilmente all'elevata umidità notturna dovuta all'impianto di irrigazione del prato.
Ha iniziato a fiorire ad inizio ottobre.
Quando l'umidità ambientale è meno marcata la vaporizzo con un po’ di acqua decalcificata.
Carlog (Nova Milanese)
interessante il retro del fiore che permette di vedere se e come si arricciano i petali e la parte del peduncolo.
interessante il retro del fiore che permette di vedere se e come si arricciano i petali e la parte del peduncolo.
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