Nome : Hoya obovata (Decaisne)
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Progenitori : generalmente è considerata una specie anche se alcuni studiosi del genere, come Ted Green, pensano che sia un ibrido tra Hoya carnosa x Hoya kerrii.
Origine: è stata descritta per la prima volta nel 1844 da Decaisne. Era stata osservata in Indonesia nell’isola di Sulawesi. Si trovano Hoya obovata anche in India, nel Buthan (a nord dell’India), in Indonesia (isole Molucche), in Tailandia e nelle isole Fidjii.
Habitat: cresce come epifita nelle foreste umide e temperate
Portamento: è una pianta robusta, ricadente o rampicante se sostenuta. Può diventare molto grande e richiedere molto spazio.
Fiori: i fiori sono riflessi, di 1,5 cm circa di diametro. La corolla è bianca leggermente rosata e la corona rosa scuro-porpora, le infiorescenze rotonde non sono molto fitte e sono formate da 20-30 fiori. Producono abbondante nettare chiaro.
Profumo: dolce, simile a quello delle rose, alla sera può diventare molto intenso.
Foglie: sono inversamente cuoriformi opposte, spesse, dure e carnose, di 6 - 10 cm di diametro, senza venature visibili e nascono su rami robusti.
Il colore è verde scuro tendente a volte al verde-grigio, con delle macchie argentate. Al sole sia le foglie sia le macchie argentate tendono a diventare più chiare, quasi rosate. Le foglie giovani sono spesso leggermente rossicce.
La pianta presenta spesso lunghi rami spogli con piccole radici aeree, questi rami a volte fioriscono e in seguito sviluppano le foglie.
Periodo di fioritura: in condizioni di luce ottimale la pianta adulta può fiorire anche tutto l’anno con brevi intervalli di riposo, ma il periodo principale inizia a maggio e prosegue fino all'autunno.
Esposizione: ama la luce anche intensa ma non il sole diretto, se non nelle ore meno calde della giornata.
Dimensioni: può diventare anche molto grande se ha spazio a sufficienza e luce abbondante.
Crescita: mediamente rapida.
Riproduzione: facile da riprodure con talee provenienti da rami adulti che radicano rapidamente.
Rusticità: la temperatura ideale è di 20°-25°C. E' tuttavia classificata tra le Hoya che sopportano temperature basse, fino a 10°C. Per brevi periodi accetta anche temperature fino a 5°C.
Coltivazione: terriccio drenante a pH neutro o leggermente acido. Evitare qualsiasi ristagno di acqua. Non lasciare asciugare troppo tra un’annaffiatura e l’altra. Concimare regolarmente soprattutto d’estate. Necessita di umidità ambientale tra 50% e 70% o di vaporizzazioni frequenti.
E’ importante guidare i rami quando sono molto giovani, i rami maturi infatti si rompono facilmente se si cerca di piegarli.
Difficoltà di coltivazione: facile.
Patologie più frequenti: marciume radicale e cocciniglia, particolarmente la cocciniglia cotonosa (Icerya perchasi).
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Progenitori : generalmente è considerata una specie anche se alcuni studiosi del genere, come Ted Green, pensano che sia un ibrido tra Hoya carnosa x Hoya kerrii.
Origine: è stata descritta per la prima volta nel 1844 da Decaisne. Era stata osservata in Indonesia nell’isola di Sulawesi. Si trovano Hoya obovata anche in India, nel Buthan (a nord dell’India), in Indonesia (isole Molucche), in Tailandia e nelle isole Fidjii.
Habitat: cresce come epifita nelle foreste umide e temperate
Portamento: è una pianta robusta, ricadente o rampicante se sostenuta. Può diventare molto grande e richiedere molto spazio.
Fiori: i fiori sono riflessi, di 1,5 cm circa di diametro. La corolla è bianca leggermente rosata e la corona rosa scuro-porpora, le infiorescenze rotonde non sono molto fitte e sono formate da 20-30 fiori. Producono abbondante nettare chiaro.
Profumo: dolce, simile a quello delle rose, alla sera può diventare molto intenso.
Foglie: sono inversamente cuoriformi opposte, spesse, dure e carnose, di 6 - 10 cm di diametro, senza venature visibili e nascono su rami robusti.
Il colore è verde scuro tendente a volte al verde-grigio, con delle macchie argentate. Al sole sia le foglie sia le macchie argentate tendono a diventare più chiare, quasi rosate. Le foglie giovani sono spesso leggermente rossicce.
La pianta presenta spesso lunghi rami spogli con piccole radici aeree, questi rami a volte fioriscono e in seguito sviluppano le foglie.
Periodo di fioritura: in condizioni di luce ottimale la pianta adulta può fiorire anche tutto l’anno con brevi intervalli di riposo, ma il periodo principale inizia a maggio e prosegue fino all'autunno.
Esposizione: ama la luce anche intensa ma non il sole diretto, se non nelle ore meno calde della giornata.
Dimensioni: può diventare anche molto grande se ha spazio a sufficienza e luce abbondante.
Crescita: mediamente rapida.
Riproduzione: facile da riprodure con talee provenienti da rami adulti che radicano rapidamente.
Rusticità: la temperatura ideale è di 20°-25°C. E' tuttavia classificata tra le Hoya che sopportano temperature basse, fino a 10°C. Per brevi periodi accetta anche temperature fino a 5°C.
Coltivazione: terriccio drenante a pH neutro o leggermente acido. Evitare qualsiasi ristagno di acqua. Non lasciare asciugare troppo tra un’annaffiatura e l’altra. Concimare regolarmente soprattutto d’estate. Necessita di umidità ambientale tra 50% e 70% o di vaporizzazioni frequenti.
E’ importante guidare i rami quando sono molto giovani, i rami maturi infatti si rompono facilmente se si cerca di piegarli.
Difficoltà di coltivazione: facile.
Patologie più frequenti: marciume radicale e cocciniglia, particolarmente la cocciniglia cotonosa (Icerya perchasi).
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Vanda (Gozzano):
ho preso la Hoya obovata quest'autunno, è una delle ultime arrivate. Non ha passato l'estate con me. Dopo poche settimane, con l'arrivo delle basse temperature che sono scese sotto ai 10 gradi, ho dovuto ritirarla nella stanzetta in cantina che ho sistemato per loro e posso dire che ha reagito bene alla diminuzione di luce e al cambio di ambiente. Si trova nel ripiano più basso e perciò abbastanza lontana dalla luce artificiale e lontana un paio di metri dalla finestra.
L'ho bagnata con parsimonia mantenendo il terreno umido con qualche nebulizzazione, la temperatura era di 15/16 gradi e l'umidità tra il 55/60 %
Mentre ho avuto problemi con altre piante, l'obovata ha gradito la sistemazione e per l'inverno prossimo non la cambierò!
ho preso la Hoya obovata quest'autunno, è una delle ultime arrivate. Non ha passato l'estate con me. Dopo poche settimane, con l'arrivo delle basse temperature che sono scese sotto ai 10 gradi, ho dovuto ritirarla nella stanzetta in cantina che ho sistemato per loro e posso dire che ha reagito bene alla diminuzione di luce e al cambio di ambiente. Si trova nel ripiano più basso e perciò abbastanza lontana dalla luce artificiale e lontana un paio di metri dalla finestra.
L'ho bagnata con parsimonia mantenendo il terreno umido con qualche nebulizzazione, la temperatura era di 15/16 gradi e l'umidità tra il 55/60 %
Mentre ho avuto problemi con altre piante, l'obovata ha gradito la sistemazione e per l'inverno prossimo non la cambierò!
Rosmarie (Gravina di Catania):
Viene a volte confusa con Hoya kerri ma la forma delle foglie è differente, meno cuoriforme e anche i fiori sono differenti. Inoltre il nettare dei fiori della H. kerrii è rossiccio a differenza di quello della H. obovata che è incolore.
Sono note inoltre alcune varietà di Hoya obovata: 'Silver Spots' o 'Splash' è caratterizzata da foglie che presentano numerose screziature argentate; H. obovata 'Variegata' ha una evidente variegatura di colore rosato nelle foglie giovani che vira al giallo nelle foglie adulte; conosciuti anche gli ibridi Hoya obovata x kerrii e Hoya obovata x carnosa. Questa seconda ha le foglie un pò più allungate e i fiori meno reflessi della prima.
Ho lasciato due Hoya obovata fuori per tutto l’inverno. Una era riparata sotto una tettoia ma non ho potuto riparare l’altra che, appesa ad un albero di arancio amaro, si era là naturalizzata durante l’estate, crescendo e salendo lungo i rami, attaccandosi a loro con piccole radici cresciute lungo i fusti. Hanno superato benissimo il periodo di temperature più basse (4-5°C) e le tempeste di vento e di pioggia.
Purtroppo due grandinate violente hanno danneggiato il fogliame della seconda, l’uragano avendo strappato il TNT che avevo disposto come protezione.
Viene a volte confusa con Hoya kerri ma la forma delle foglie è differente, meno cuoriforme e anche i fiori sono differenti. Inoltre il nettare dei fiori della H. kerrii è rossiccio a differenza di quello della H. obovata che è incolore.
Sono note inoltre alcune varietà di Hoya obovata: 'Silver Spots' o 'Splash' è caratterizzata da foglie che presentano numerose screziature argentate; H. obovata 'Variegata' ha una evidente variegatura di colore rosato nelle foglie giovani che vira al giallo nelle foglie adulte; conosciuti anche gli ibridi Hoya obovata x kerrii e Hoya obovata x carnosa. Questa seconda ha le foglie un pò più allungate e i fiori meno reflessi della prima.
Ho lasciato due Hoya obovata fuori per tutto l’inverno. Una era riparata sotto una tettoia ma non ho potuto riparare l’altra che, appesa ad un albero di arancio amaro, si era là naturalizzata durante l’estate, crescendo e salendo lungo i rami, attaccandosi a loro con piccole radici cresciute lungo i fusti. Hanno superato benissimo il periodo di temperature più basse (4-5°C) e le tempeste di vento e di pioggia.
Purtroppo due grandinate violente hanno danneggiato il fogliame della seconda, l’uragano avendo strappato il TNT che avevo disposto come protezione.
Je suis (Lecce):
la mia obovata è un po' lentina, ma cresce anche lei. E’ in idrocoltura con l'argilla espansa.
la mia obovata è un po' lentina, ma cresce anche lei. E’ in idrocoltura con l'argilla espansa.