Nome botanico: Dendrobium Spring Dream 'Apollon'
Genere: Dendrobium
Foto xmery:

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Progenitori:ibrido di D. nobile, ottenuto dall’incrocio di D. Seygyoku 'Queen’ (D. Oberon x D. 'Spring Wind') x D. Cassiope 'Seto’ (D. nobile x D. moniliforme)
Origine: è stato selezionato in Giappone nel gennaio del 1992 dall'ibridatore Yamamoto come esponente di spicco di una vasta popolazione di semenzali nati dall'incrocio delle due piante genitoriali e che sono tutti stati registrati dalla The Royal Horticultural Society in Inghilterra. Il Dendrobium Spring Dream ‘Apollon’ era immediatamente riconoscibile come superiore per portamento generale e fioritura a tutte le altre piantine ottenute da questo incrocio.
Portamento: I fusti eretti e cilindrici dai quali nascono direttamente le foglie e i fiori in modo alternato e continuo lungo tutto il gambo, sono in realtà pseudobulbi con funzione di immagazzinamento delle sostanze nutritive nella fase di riposo vegetativo.
Il bulbo che ha già fiorito non fiorirà mai più ma produrrà nuovi bulbi dalla base all’inizio della ripresa vegetativa, è infatti un’orchidea simpodiale (cioè ha più di un punto di crescita e produce più pseudobulbi) che fiorisce dai bulbi nuovi.
Fiori: I primi boccioli compaiono in autunno, con i primi freddi notturni. I fiori sbocciano lungo tutta la lunghezza del fusto dal basso verso l’alto, sono disposti in racemi di 3-5 o più fiori per stelo e presentano una leggera ondulazione dei petali e del labello.
La fioritura dura in media un mese o più se le temperature sono basse e la pianta si mantiene su un basso range di consumo energetico. Anche la sfioritura avviene dal basso verso l’ alto.
Colore: Petali e sepali sono bianco candido, il labello presenta una porzione basale verdastra con un occhio centrale giallo.
Profumo: assente
Foglie: sono verdi, lucide, di forma ellittica e punta cuspidata, lunghe fino a 12 cm. e di medio spessore. Presentano inoltre lievi ed eleganti nervature in senso longitudinale.
Il D. nobile e i suoi ibridi sono piante a foglia decidua, quindi perdono le foglie nella stagione fredda. La mancata caduta delle foglie indica che la pianta non ha trovato le condizioni ambientali di bassa temperatura e scarsa umidità per entrare in completo riposo vegetativo.
Radici: è un'orchidea epifita e presenta radici bianche e sottili che nascono numerose dagli pseudobulbi.
Dimensioni: circa 30 cm. di altezza e 15-20 cm. di larghezza.
Crescita: a velocissimo sviluppo in fase di crescita vegetativa, i suoi ritmi rallentano nella stagione fredda di riposo.
Esposizione : molta luce, con cautela sole diretto in estate, previa graduale esposizione. Se riparata in serra fredda in inverno, tenere la pianta nella posizione più luminosa possibile.
Temperatura e umidità: in primavera ed estate durante il periodo vegetativo ama una temperatura attorno ai 28°C. e un'elevata umidità ambientale (attorno all’ 80%) ma è sempre necessaria un'escursione termica notturna di circa 15°C circa.
In autunno sono necessarie temperature minime notturne fresche, che tuttavia non devono scendere sotto i 10° C.
A questo scopo può essere lasciata all'aperto fino all’imminenza dei primissimi geli.
In inverno per mantenere questo range la pianta deve essere ricoverata in serra fredda in posizione luminosa, per entrare in riposo vegetativo.
Annaffiature: vanno completamente sospese nel periodo di riposo vegetativo, da ottobre a febbraio, tranne qualche piccola vaporizzazione in caso di raggrinzimento e sofferenza troppo evidente degli steli e poi riprese in primavera, anche due volte a settimana e comunque ogni qualvolta il substrato si presenti asciutto, quando si ha la ripresa vegetativa della pianta con l’emissione di nuovi pseudobulbi.
Come ogni orchidea vuole acqua povera di calcare.
Concimazione: anche i fertilizzanti vanno sospesi per tutto il periodo invernale riprendendo una graduale concimazione a primavera.
Durante la ripresa vegetativa è consigliabile un prodotto ad alto tenore di azoto, somministrato settimanalmente a metà della dose consigliata. Invece a fine estate e fino all’autunno si passa a un concime più ricco di fosforo.
Riproduzione: la pianta forma nuovi steli (keiki) quando la fioritura non riesce a formarsi, a causa di un mancato periodo di fresco autunnale. A questo punto, convoglia le energie immagazzinate per la fioritura non avvenuta verso nuovi getti verdi.
Substrato: un mix di bark di pezzatura media e di felce arborea, ben drenante, sufficientemente umida, ma con buona areazione è il composto ideale per questo dendrobium.
Poiché la pianta non ama essere disturbata, è opportuno rinvasare solo quando gli pseudobulbi travalicano il vaso, trasportandola in un contenitore più grande senza disturbare le radici e il vecchio composto.
Il rinvaso si effettua ogni 2-3 anni, spostando la pianta in un vaso più adatto alle sue dimensioni e rinfrescando il substrato ormai esaurito.
Difficoltà di coltivazione: la coltivazione è piuttosto impegnativa, ma non impossibile.
Esigenza imprescindibile di questa orchidea è un periodo di luce, caldo e umidità per favorire la formazione degli pseudobulbi e un periodo di fresco asciutto, per un numero di settimane prestabilito, in rapporto al periodo in cui si desidera dare inizio alla fioritura dei boccioli.
Per fiorire al meglio infatti questo Dendrobium, sotto l'azione di una forte luce, deve portare a completa maturazione gli pseudobulbi che devono essere ben turgidi e alti fino allo sviluppo di una foglia apicale, prima dell'inizio del periodo freddo che stimolerà la produzione dei boccioli. Sarebbe proprio l'alternanza di queste due fasi ben definite a produrre le splendide fioriture che vediamo alla fine dell'inverno.
Patologie più frequenti: sono quelle comuni a tutti i Dendrobium: cioè attacchi di cocciniglia o marciumi radicali dovuti in prevalenza ad errori di coltivazione.
Una illuminazione insufficiente può produrre pseudobulbi stentati e poco sviluppati e la mancata induzione del riposo vegetativo per temperature troppo alte o poca siccità invernale provocano una mancata fioritura.
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Genere: Dendrobium
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Progenitori:ibrido di D. nobile, ottenuto dall’incrocio di D. Seygyoku 'Queen’ (D. Oberon x D. 'Spring Wind') x D. Cassiope 'Seto’ (D. nobile x D. moniliforme)
Origine: è stato selezionato in Giappone nel gennaio del 1992 dall'ibridatore Yamamoto come esponente di spicco di una vasta popolazione di semenzali nati dall'incrocio delle due piante genitoriali e che sono tutti stati registrati dalla The Royal Horticultural Society in Inghilterra. Il Dendrobium Spring Dream ‘Apollon’ era immediatamente riconoscibile come superiore per portamento generale e fioritura a tutte le altre piantine ottenute da questo incrocio.
Portamento: I fusti eretti e cilindrici dai quali nascono direttamente le foglie e i fiori in modo alternato e continuo lungo tutto il gambo, sono in realtà pseudobulbi con funzione di immagazzinamento delle sostanze nutritive nella fase di riposo vegetativo.
Il bulbo che ha già fiorito non fiorirà mai più ma produrrà nuovi bulbi dalla base all’inizio della ripresa vegetativa, è infatti un’orchidea simpodiale (cioè ha più di un punto di crescita e produce più pseudobulbi) che fiorisce dai bulbi nuovi.
Fiori: I primi boccioli compaiono in autunno, con i primi freddi notturni. I fiori sbocciano lungo tutta la lunghezza del fusto dal basso verso l’alto, sono disposti in racemi di 3-5 o più fiori per stelo e presentano una leggera ondulazione dei petali e del labello.
La fioritura dura in media un mese o più se le temperature sono basse e la pianta si mantiene su un basso range di consumo energetico. Anche la sfioritura avviene dal basso verso l’ alto.
Colore: Petali e sepali sono bianco candido, il labello presenta una porzione basale verdastra con un occhio centrale giallo.
Profumo: assente
Foglie: sono verdi, lucide, di forma ellittica e punta cuspidata, lunghe fino a 12 cm. e di medio spessore. Presentano inoltre lievi ed eleganti nervature in senso longitudinale.
Il D. nobile e i suoi ibridi sono piante a foglia decidua, quindi perdono le foglie nella stagione fredda. La mancata caduta delle foglie indica che la pianta non ha trovato le condizioni ambientali di bassa temperatura e scarsa umidità per entrare in completo riposo vegetativo.
Radici: è un'orchidea epifita e presenta radici bianche e sottili che nascono numerose dagli pseudobulbi.
Dimensioni: circa 30 cm. di altezza e 15-20 cm. di larghezza.
Crescita: a velocissimo sviluppo in fase di crescita vegetativa, i suoi ritmi rallentano nella stagione fredda di riposo.
Esposizione : molta luce, con cautela sole diretto in estate, previa graduale esposizione. Se riparata in serra fredda in inverno, tenere la pianta nella posizione più luminosa possibile.
Temperatura e umidità: in primavera ed estate durante il periodo vegetativo ama una temperatura attorno ai 28°C. e un'elevata umidità ambientale (attorno all’ 80%) ma è sempre necessaria un'escursione termica notturna di circa 15°C circa.
In autunno sono necessarie temperature minime notturne fresche, che tuttavia non devono scendere sotto i 10° C.
A questo scopo può essere lasciata all'aperto fino all’imminenza dei primissimi geli.
In inverno per mantenere questo range la pianta deve essere ricoverata in serra fredda in posizione luminosa, per entrare in riposo vegetativo.
Annaffiature: vanno completamente sospese nel periodo di riposo vegetativo, da ottobre a febbraio, tranne qualche piccola vaporizzazione in caso di raggrinzimento e sofferenza troppo evidente degli steli e poi riprese in primavera, anche due volte a settimana e comunque ogni qualvolta il substrato si presenti asciutto, quando si ha la ripresa vegetativa della pianta con l’emissione di nuovi pseudobulbi.
Come ogni orchidea vuole acqua povera di calcare.
Concimazione: anche i fertilizzanti vanno sospesi per tutto il periodo invernale riprendendo una graduale concimazione a primavera.
Durante la ripresa vegetativa è consigliabile un prodotto ad alto tenore di azoto, somministrato settimanalmente a metà della dose consigliata. Invece a fine estate e fino all’autunno si passa a un concime più ricco di fosforo.
Riproduzione: la pianta forma nuovi steli (keiki) quando la fioritura non riesce a formarsi, a causa di un mancato periodo di fresco autunnale. A questo punto, convoglia le energie immagazzinate per la fioritura non avvenuta verso nuovi getti verdi.
Substrato: un mix di bark di pezzatura media e di felce arborea, ben drenante, sufficientemente umida, ma con buona areazione è il composto ideale per questo dendrobium.
Poiché la pianta non ama essere disturbata, è opportuno rinvasare solo quando gli pseudobulbi travalicano il vaso, trasportandola in un contenitore più grande senza disturbare le radici e il vecchio composto.
Il rinvaso si effettua ogni 2-3 anni, spostando la pianta in un vaso più adatto alle sue dimensioni e rinfrescando il substrato ormai esaurito.
Difficoltà di coltivazione: la coltivazione è piuttosto impegnativa, ma non impossibile.
Esigenza imprescindibile di questa orchidea è un periodo di luce, caldo e umidità per favorire la formazione degli pseudobulbi e un periodo di fresco asciutto, per un numero di settimane prestabilito, in rapporto al periodo in cui si desidera dare inizio alla fioritura dei boccioli.
Per fiorire al meglio infatti questo Dendrobium, sotto l'azione di una forte luce, deve portare a completa maturazione gli pseudobulbi che devono essere ben turgidi e alti fino allo sviluppo di una foglia apicale, prima dell'inizio del periodo freddo che stimolerà la produzione dei boccioli. Sarebbe proprio l'alternanza di queste due fasi ben definite a produrre le splendide fioriture che vediamo alla fine dell'inverno.
Patologie più frequenti: sono quelle comuni a tutti i Dendrobium: cioè attacchi di cocciniglia o marciumi radicali dovuti in prevalenza ad errori di coltivazione.
Una illuminazione insufficiente può produrre pseudobulbi stentati e poco sviluppati e la mancata induzione del riposo vegetativo per temperature troppo alte o poca siccità invernale provocano una mancata fioritura.
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xmery (pianura padana):
In estate, con temperature molto elevate, è bene ricreare anche una forte umidità ambientale o nebulizzando anche più volte al giorno o creando un'evaporazione attorno alla pianta con un grosso sottovaso di argilla espansa da tenere sempre sempre bagnata su cui appoggiare il vaso dell’orchidea, senza che le radici vadano mai a diretto contatto con l’ acqua per evitare ristagni.
Ho notato inoltre che in fase di riposo gli pseudobulbi possono presentare un eccessivo raggrinzimento da siccità (e necessitare quindi di un po’ di acqua anche se non dovrebbero) solo se le temperature non sono abbastanza fresche e la pianta non riesce ad entrare in completo riposo vegetativo, continuando a lavorare anche se in modo blando.
In estate, con temperature molto elevate, è bene ricreare anche una forte umidità ambientale o nebulizzando anche più volte al giorno o creando un'evaporazione attorno alla pianta con un grosso sottovaso di argilla espansa da tenere sempre sempre bagnata su cui appoggiare il vaso dell’orchidea, senza che le radici vadano mai a diretto contatto con l’ acqua per evitare ristagni.
Ho notato inoltre che in fase di riposo gli pseudobulbi possono presentare un eccessivo raggrinzimento da siccità (e necessitare quindi di un po’ di acqua anche se non dovrebbero) solo se le temperature non sono abbastanza fresche e la pianta non riesce ad entrare in completo riposo vegetativo, continuando a lavorare anche se in modo blando.
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