Nome botanico: Solanum lycopersicum (Sinonimi:Lycopersicon esculentum (Mill.) Lycopersicon lycopersicum (L.))
Nome comune: pomodoro
Foto gilda - fiore di ciliegino:
Foto antonio-d - pianta di ciliegino:
Foto davide93 - pomodoro grappolo:
Foto pier - Sanmarzano:
Foto pier - cuore di bue:
Famiglia: Solanaceae
Genere: Lycopersicon
Origine e eventuali info storiche: pianta originaria dell’America sud-occidentale (Cile, Ecuador, Perù) è sbarcata in Europa in seguito alle esplorazioni del Nuovo Mondo ad opera di Colombo e dei Conquisdadores spagnoli.
Il suo impiego in cucina deve aspettare gli inizi del 1800 e solo verso il 1900 inizia ad essere avviato alla trasformazione industriale.
Cultivar particolari: Esistono due filoni di varietà: le “storiche” e quelle derivate da miglioramenti genetici.
Le storiche sono: Pomodoro Sammarzano, Pomodoro costoluto fiorentino, Pomodoro cuore di bue , Pomodoro di Belmonte, Pomodoro di Pachino, Piacentina (pomodoro da conseva ad andamento strisciante molto produttivo).
Il miglioramento genetico ha portato sul mercato varietà più selezionate più per l’utilizzo finale, da passata o da pelato, che per le caratteristiche organolettiche.
La selezione ha puntato infatti, all’incremento della resistenza alle patologie e alla facilità di raccolta con mezzi meccanici, nonchè ad una aumentata resistenza dopo il raccolto (OGM).
Morfologia della pianta: è una pianta erbacea annuale con un’altezza variabile da 70 cm a 2 metri. E' una pianta strisciante che nella prima parte del suo sviluppo ha andamento eretto per poi piegarsi soprattutto con la maturazione del frutto.
Il fusto e le foglie sono pubescenti, cioè presentano peli ghiandolari superficiali che strofinati emanano odore caratteristico.
Le foglie sono grandi, spicciolate, composte da foglioline diseguali a lembo più o meno inciso.
Il fusto in certe varietà presenta sviluppo indeterminato, cioè il suo apice mantiene per tutta la vita la capacità di formare foglie e infiorescenze all’ascella di queste, in altre cultivar lo sviluppo è determinato, cioè la gemma apicale diventa una gemma da fiore e arresta la sua crescita.
I fiori di colore giallo si formano in numero variabile da 4 a 12 su getti che partono dalle ascelle fogliari.
La radice fittonante sviluppa a sua volta un fitto apparato di radici che può raggiungere profondità anche considerevoli: da 50 cm a 1,3 metri.
Il frutto è una bacca di forma e dimensioni variabili e caratteristica per le varie cultivar (ciliegino, cuore di bue, pachino) può essere globosa, allungata, costoluta o liscia.
Nelle logge dei frutti si trovano numerosi semi rotondeggianti e schiacciati, giallo-grigiastri.
Range di temperatura: Il pomodoro è una pianta estremamente sensibile al gelo: per germogliare necessita di minimo 12°C, per la fioritura di almeno 20°C e per la maturazione dei frutti 25°C di giorno e non meno di 15°C di notte. In ogni caso temperature di oltre 30°C sono dannose per lo sviluppo del frutto.
Con queste premesse risulta una pianta da coltivazione estiva in campo aperto o in serra riscaldata per il resto dell’anno
Fabbisogno idrico: il fabbisogno idrico di una pianta durante il suo intero ciclo di sviluppo è stimata di 400 mm di acqua, da adeguare alla situazionei locale, considerando un ciclo medio di 140 giorni. Gli ambienti umidi, specialmente se seguiti da periodi di forte caldo, favoriscono lo sviluppo di muffe e marciumi.
Terreno: non presenta particolari esigenze se non un terrreno drenato e sciolto con un pH compreso tra 5,5 e 8, con l'aggiunta di una componente organica non eccessiva. L’equilibrio minerale di elementi macronutritivi come N-P e K va valutato in base al terreno di partenza. Se povero le integrazioni di K e P avvengono in pre-semina mediante interramento e di N durante lo sviluppo della pianta tramite somministrazione superficiale. Un apporto di calcio come idrossido si può rendere necessario se si presenta il cosiddetto marciume apicale del frutto.
Semina: la semina può essere fatta a spaglio su letto di semina o a seme singolo in contenitori o in cubetti di terriccio. La semina in semenzaio protetto si pratica a fine inverno (febbraio-marzo).
Coltivazione: il trapianto avviene dopo 50 giorni circa dalla semina quando la pianta presenta 4-5 foglie definitive e un'altezza di circa 15 cm.
Le sarchiature sono necessarie sia per eliminare le erbacce sia per rompere la crosta superficiale facilitando l’arieggiatura del terreno e ridurne l’evaporazione.
La pacciamatura sia con fogli plastici neri che con materiale organico, è un’ottima soluzione per la gestione della coltura.
L’impiego di sostegni si rende necessario per le varietà da serra o per certe varietà (San Marzano) da orto a sviluppo continuo.
Da non trascurare l’operazione di scacchiatura delle femminelle che si sviluppano all’ascella fogliare per evitare la formazione di ramificazioni laterali che indeboliscono la pianta, nonchè la cimatura sopra il quarto gruppo di fiori per avere uno sviluppo ottimale dei gruppi rimasti.
Raccolta e conservazione: la raccolta va fatta quando il frutto è completamene maturo e si stacca facilmente dal picciolo. In caso di orto a conduzione famigliare l’operazione è esclusivamnte eseguita a mano con più passate nel periodo di raccolto. Per il pomodoro industriale da conserva è eseguita esclusivamente a macchina in un'unica passata. Si conserva dopo il raccolto a valori prossimi a 0°C per alcuni giorni se raccolto maturo, se ancora verde i tempi si dilatano enormemente.
Patologie principali: La Peronospora (Phytophtora infestans) è decisamente la più conosciuta e diffusa, può colpire le foglie, il fusto e i frutti. Unico rimedio di una qualche efficacia è rappresentato dall’impiego di soluzioni fogliari di sali rameici (poltiglia borbolese). Possibile anche l’impiego di varietà resistenti e accortezze preventive come preferire l'irrigazione a goccia a quella a pioggia che favorisce lo sviluppo dei miceti.
Esperienze dirette degli utenti:
Nome comune: pomodoro
Foto gilda - fiore di ciliegino:
Foto antonio-d - pianta di ciliegino:
Foto davide93 - pomodoro grappolo:
Foto pier - Sanmarzano:
Foto pier - cuore di bue:
Famiglia: Solanaceae
Genere: Lycopersicon
Origine e eventuali info storiche: pianta originaria dell’America sud-occidentale (Cile, Ecuador, Perù) è sbarcata in Europa in seguito alle esplorazioni del Nuovo Mondo ad opera di Colombo e dei Conquisdadores spagnoli.
Il suo impiego in cucina deve aspettare gli inizi del 1800 e solo verso il 1900 inizia ad essere avviato alla trasformazione industriale.
Cultivar particolari: Esistono due filoni di varietà: le “storiche” e quelle derivate da miglioramenti genetici.
Le storiche sono: Pomodoro Sammarzano, Pomodoro costoluto fiorentino, Pomodoro cuore di bue , Pomodoro di Belmonte, Pomodoro di Pachino, Piacentina (pomodoro da conseva ad andamento strisciante molto produttivo).
Il miglioramento genetico ha portato sul mercato varietà più selezionate più per l’utilizzo finale, da passata o da pelato, che per le caratteristiche organolettiche.
La selezione ha puntato infatti, all’incremento della resistenza alle patologie e alla facilità di raccolta con mezzi meccanici, nonchè ad una aumentata resistenza dopo il raccolto (OGM).
Morfologia della pianta: è una pianta erbacea annuale con un’altezza variabile da 70 cm a 2 metri. E' una pianta strisciante che nella prima parte del suo sviluppo ha andamento eretto per poi piegarsi soprattutto con la maturazione del frutto.
Il fusto e le foglie sono pubescenti, cioè presentano peli ghiandolari superficiali che strofinati emanano odore caratteristico.
Le foglie sono grandi, spicciolate, composte da foglioline diseguali a lembo più o meno inciso.
Il fusto in certe varietà presenta sviluppo indeterminato, cioè il suo apice mantiene per tutta la vita la capacità di formare foglie e infiorescenze all’ascella di queste, in altre cultivar lo sviluppo è determinato, cioè la gemma apicale diventa una gemma da fiore e arresta la sua crescita.
I fiori di colore giallo si formano in numero variabile da 4 a 12 su getti che partono dalle ascelle fogliari.
La radice fittonante sviluppa a sua volta un fitto apparato di radici che può raggiungere profondità anche considerevoli: da 50 cm a 1,3 metri.
Il frutto è una bacca di forma e dimensioni variabili e caratteristica per le varie cultivar (ciliegino, cuore di bue, pachino) può essere globosa, allungata, costoluta o liscia.
Nelle logge dei frutti si trovano numerosi semi rotondeggianti e schiacciati, giallo-grigiastri.
Range di temperatura: Il pomodoro è una pianta estremamente sensibile al gelo: per germogliare necessita di minimo 12°C, per la fioritura di almeno 20°C e per la maturazione dei frutti 25°C di giorno e non meno di 15°C di notte. In ogni caso temperature di oltre 30°C sono dannose per lo sviluppo del frutto.
Con queste premesse risulta una pianta da coltivazione estiva in campo aperto o in serra riscaldata per il resto dell’anno
Fabbisogno idrico: il fabbisogno idrico di una pianta durante il suo intero ciclo di sviluppo è stimata di 400 mm di acqua, da adeguare alla situazionei locale, considerando un ciclo medio di 140 giorni. Gli ambienti umidi, specialmente se seguiti da periodi di forte caldo, favoriscono lo sviluppo di muffe e marciumi.
Terreno: non presenta particolari esigenze se non un terrreno drenato e sciolto con un pH compreso tra 5,5 e 8, con l'aggiunta di una componente organica non eccessiva. L’equilibrio minerale di elementi macronutritivi come N-P e K va valutato in base al terreno di partenza. Se povero le integrazioni di K e P avvengono in pre-semina mediante interramento e di N durante lo sviluppo della pianta tramite somministrazione superficiale. Un apporto di calcio come idrossido si può rendere necessario se si presenta il cosiddetto marciume apicale del frutto.
Semina: la semina può essere fatta a spaglio su letto di semina o a seme singolo in contenitori o in cubetti di terriccio. La semina in semenzaio protetto si pratica a fine inverno (febbraio-marzo).
Coltivazione: il trapianto avviene dopo 50 giorni circa dalla semina quando la pianta presenta 4-5 foglie definitive e un'altezza di circa 15 cm.
Le sarchiature sono necessarie sia per eliminare le erbacce sia per rompere la crosta superficiale facilitando l’arieggiatura del terreno e ridurne l’evaporazione.
La pacciamatura sia con fogli plastici neri che con materiale organico, è un’ottima soluzione per la gestione della coltura.
L’impiego di sostegni si rende necessario per le varietà da serra o per certe varietà (San Marzano) da orto a sviluppo continuo.
Da non trascurare l’operazione di scacchiatura delle femminelle che si sviluppano all’ascella fogliare per evitare la formazione di ramificazioni laterali che indeboliscono la pianta, nonchè la cimatura sopra il quarto gruppo di fiori per avere uno sviluppo ottimale dei gruppi rimasti.
Raccolta e conservazione: la raccolta va fatta quando il frutto è completamene maturo e si stacca facilmente dal picciolo. In caso di orto a conduzione famigliare l’operazione è esclusivamnte eseguita a mano con più passate nel periodo di raccolto. Per il pomodoro industriale da conserva è eseguita esclusivamente a macchina in un'unica passata. Si conserva dopo il raccolto a valori prossimi a 0°C per alcuni giorni se raccolto maturo, se ancora verde i tempi si dilatano enormemente.
Patologie principali: La Peronospora (Phytophtora infestans) è decisamente la più conosciuta e diffusa, può colpire le foglie, il fusto e i frutti. Unico rimedio di una qualche efficacia è rappresentato dall’impiego di soluzioni fogliari di sali rameici (poltiglia borbolese). Possibile anche l’impiego di varietà resistenti e accortezze preventive come preferire l'irrigazione a goccia a quella a pioggia che favorisce lo sviluppo dei miceti.
Esperienze dirette degli utenti:
Infinity (Cherasco):
tra le varietà insalatare il più delicato è il cuore di bue mentre il ciliegino non ha alcun problema a produrre anche in quantità rilevanti. Personalmente non ricorro ai trattamenti con sali di rame, ma irrigo a goccia e coltivo sotto serra fredda per evitare danni da piogge estive. Le poche piante che metto in pieno campo preferisco che producano meno senza trattamenti
tra le varietà insalatare il più delicato è il cuore di bue mentre il ciliegino non ha alcun problema a produrre anche in quantità rilevanti. Personalmente non ricorro ai trattamenti con sali di rame, ma irrigo a goccia e coltivo sotto serra fredda per evitare danni da piogge estive. Le poche piante che metto in pieno campo preferisco che producano meno senza trattamenti
Rosmarie (Catania):
Oltre a tutti i bellissimi pomodori più conosciuti che rallegrano le nostre tavole con il loro bel colore rosso, esiste ormai da anni tutta una gamma di pomodori di altri colori che vanno dal giallo al quasi nero passando per il viola.
Ce ne sono variegati come il 'Black Zebra' (verde e rosso) e il 'Green Zebra' (giallo e verde), altri di colore verde o giallo, particolarmente ricchi di beta-carotene o il purpureo scuro come il 'Nero di Crimea'.
Infine c'è tutta una gamma di pomodori "neri", come il 'Sun Black'. Anche se in realtà sono viola scurissimo e non neri, questi pomodori sono ricchissimi di antociani conosciuti come potenti antiossidanti.
La maggior parte di questi particolarissimi pomodori sono normali ibridi e non derivano da tecniche OGM.
Oltre a tutti i bellissimi pomodori più conosciuti che rallegrano le nostre tavole con il loro bel colore rosso, esiste ormai da anni tutta una gamma di pomodori di altri colori che vanno dal giallo al quasi nero passando per il viola.
Ce ne sono variegati come il 'Black Zebra' (verde e rosso) e il 'Green Zebra' (giallo e verde), altri di colore verde o giallo, particolarmente ricchi di beta-carotene o il purpureo scuro come il 'Nero di Crimea'.
Infine c'è tutta una gamma di pomodori "neri", come il 'Sun Black'. Anche se in realtà sono viola scurissimo e non neri, questi pomodori sono ricchissimi di antociani conosciuti come potenti antiossidanti.
La maggior parte di questi particolarissimi pomodori sono normali ibridi e non derivano da tecniche OGM.
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