Inseriti nel circuito dei Grandi Giardini Italiani, i giardini botanici di Villa Taranto si trovano a Verbania sul promontorio della Castagnola, sulla riva occidentale del lago Maggiore.
Estesi su un’area di 16 ettari e considerati tra i più belli d’Europa, vantano un patrimonio botanico di oltre 1.000 piante non autoctone e di oltre 20.000 specie e varietà di enorme valenza botanica.
Furono creati e realizzati dal capitano di origine scozzese Neil Mc Eacharn, grande appassionato di botanica e dell’Italia.
Nato nel 1884 da una facoltosa famiglia scozzese, il capitano Mc Eacharn visitò l’Italia per la prima volta all’età di 8 anni e da questa visita nacque il suo interesse per la botanica.
Nel 1928 iniziò la ricerca di terreni per realizzare un giardino botanico che potesse diventare uno dei più importanti del mondo.
Nel 1930 riuscì ad acquistare dalla marchesa di Sant’Elia la proprietà La Crocetta, situata a Pallanza sul promontorio della Castagnola, così chiamato in quanto i castagni vi erano il genere botanico maggiormente rappresentato.
Il capitano Mc Eacharn ribattezzò la proprietà Villa Taranto, in onore di un suo antenato nominato Duca di Taranto da Napoleone Bonaparte.
I lavori di trasformazione, iniziati nel 1931 e ultimati nel 1940, richiesero, oltre all’acquisizione di nuovi terreni, imponenti opere di sbancamento e ricostruzione, nonché un complesso impianto di irrigazione con acqua pompata direttamente dal lago.
Queste opere diedero vita a superbe realizzazioni come la “Valletta”, i “Giardini Terrazzati”, il “Giardino d’inverno”, le serre, le fontane, i giochi d’acqua e tanto altro, in una splendida sintesi tra le esigenze estetiche e quelle botaniche delle migliaia di piante importate da ogni parte del mondo e accuratamente fatte acclimatare nel giardino.
Il capo dei giardinieri e collaboratore fidato del capitano fu il famoso Henry Cocker, da lui scelto quando era ancora studente all’università di Kew.
Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, il capitano Mc Eacharn dovette abbandonare l’Italia e donò allo Stato Italiano i suoi giardini, riservandosene solo l’usufrutto.
Alla fine della guerra ritornò ai suoi amati giardini, dove morì nel 1964.
Dal 1952 i giardini di Villa Taranto sono aperti al pubblico da aprile ad ottobre e vengono visitati da un gran numero di appassionati provenienti da tutto il mondo.
Un sontuoso viale d’ingresso, il viale delle conifere, accoglie il visitatore e già subito si viene rapiti dall’impressionante varietà di specie e dalla maestosità dei grandi alberi, inseriti in una striscia di erba rasatissima e attraverso i quali si intuiscono i sentieri che porteranno al resto del giardino.
La fontana dei putti è contornata da colorati parterre e dalle gigantesche foglie della Colocasia antiquorum.
Di fronte alla fontana, la splendida e famosissima collezione di felci arboree, tra le quali spiccano parecchi esemplari di Diksonia antarctica.
Alle spalle della fontana dei putti, il bordo misto all’inglese conduce lo sguardo verso il mausoleo in cui riposano le spoglie del Capitano e al cui fianco vi è un bellissimo esemplare di Itea ilicifolia.
Notevole anche la collezione di aceri, tra i quali uno dedicato al Capitano: l’Acer palmatum ‘Cap. Mc Eacharn’, che in autunno diventa di colore rosso corallo.
Particolarissimo il portamento e il fogliame dell’Acer palmatum ‘Ribescifolium’.
L’opera che ha richiesto i più imponenti lavori di scavo è la Valletta, un luogo intimo e raccolto sovrastato da un alto ponte, che viene raggiunto da un impressionante esemplare di Caesalpinia vernalis.
La valletta è arricchita da gruppi di Hosta, di Rododendri, da molti esemplari di Stewartia pseudocamellia e di Davidia involucrata.
La quantità e la qualità delle specie botaniche che accolgono l’appassionato o il semplice visitatore nel passeggiare tra i viali e le meraviglie di villa Taranto non si fermano certo alle poche descritte.
Ogni angolo, ogni svolta del percorso conduce a nuove scoperte, permette nuove conoscenze e fa sì che la visita termini col desiderio di ritornarvi.
Autore: Carla Vinci (Cerchina)
Estesi su un’area di 16 ettari e considerati tra i più belli d’Europa, vantano un patrimonio botanico di oltre 1.000 piante non autoctone e di oltre 20.000 specie e varietà di enorme valenza botanica.
Furono creati e realizzati dal capitano di origine scozzese Neil Mc Eacharn, grande appassionato di botanica e dell’Italia.
Nato nel 1884 da una facoltosa famiglia scozzese, il capitano Mc Eacharn visitò l’Italia per la prima volta all’età di 8 anni e da questa visita nacque il suo interesse per la botanica.
Nel 1928 iniziò la ricerca di terreni per realizzare un giardino botanico che potesse diventare uno dei più importanti del mondo.
Nel 1930 riuscì ad acquistare dalla marchesa di Sant’Elia la proprietà La Crocetta, situata a Pallanza sul promontorio della Castagnola, così chiamato in quanto i castagni vi erano il genere botanico maggiormente rappresentato.
Il capitano Mc Eacharn ribattezzò la proprietà Villa Taranto, in onore di un suo antenato nominato Duca di Taranto da Napoleone Bonaparte.
I lavori di trasformazione, iniziati nel 1931 e ultimati nel 1940, richiesero, oltre all’acquisizione di nuovi terreni, imponenti opere di sbancamento e ricostruzione, nonché un complesso impianto di irrigazione con acqua pompata direttamente dal lago.
Queste opere diedero vita a superbe realizzazioni come la “Valletta”, i “Giardini Terrazzati”, il “Giardino d’inverno”, le serre, le fontane, i giochi d’acqua e tanto altro, in una splendida sintesi tra le esigenze estetiche e quelle botaniche delle migliaia di piante importate da ogni parte del mondo e accuratamente fatte acclimatare nel giardino.
Il capo dei giardinieri e collaboratore fidato del capitano fu il famoso Henry Cocker, da lui scelto quando era ancora studente all’università di Kew.
Nel 1939, allo scoppio della seconda guerra mondiale, il capitano Mc Eacharn dovette abbandonare l’Italia e donò allo Stato Italiano i suoi giardini, riservandosene solo l’usufrutto.
Alla fine della guerra ritornò ai suoi amati giardini, dove morì nel 1964.
Dal 1952 i giardini di Villa Taranto sono aperti al pubblico da aprile ad ottobre e vengono visitati da un gran numero di appassionati provenienti da tutto il mondo.
Un sontuoso viale d’ingresso, il viale delle conifere, accoglie il visitatore e già subito si viene rapiti dall’impressionante varietà di specie e dalla maestosità dei grandi alberi, inseriti in una striscia di erba rasatissima e attraverso i quali si intuiscono i sentieri che porteranno al resto del giardino.
La fontana dei putti è contornata da colorati parterre e dalle gigantesche foglie della Colocasia antiquorum.
Di fronte alla fontana, la splendida e famosissima collezione di felci arboree, tra le quali spiccano parecchi esemplari di Diksonia antarctica.
Alle spalle della fontana dei putti, il bordo misto all’inglese conduce lo sguardo verso il mausoleo in cui riposano le spoglie del Capitano e al cui fianco vi è un bellissimo esemplare di Itea ilicifolia.
Notevole anche la collezione di aceri, tra i quali uno dedicato al Capitano: l’Acer palmatum ‘Cap. Mc Eacharn’, che in autunno diventa di colore rosso corallo.
Particolarissimo il portamento e il fogliame dell’Acer palmatum ‘Ribescifolium’.
L’opera che ha richiesto i più imponenti lavori di scavo è la Valletta, un luogo intimo e raccolto sovrastato da un alto ponte, che viene raggiunto da un impressionante esemplare di Caesalpinia vernalis.
La valletta è arricchita da gruppi di Hosta, di Rododendri, da molti esemplari di Stewartia pseudocamellia e di Davidia involucrata.
La quantità e la qualità delle specie botaniche che accolgono l’appassionato o il semplice visitatore nel passeggiare tra i viali e le meraviglie di villa Taranto non si fermano certo alle poche descritte.
Ogni angolo, ogni svolta del percorso conduce a nuove scoperte, permette nuove conoscenze e fa sì che la visita termini col desiderio di ritornarvi.
Autore: Carla Vinci (Cerchina)