Un thread su alcuni materiali utilizzati nei rinvasi dei bonsai.
Prendetelo per quel che è, ovvero delle indicazioni di massima che non hanno la pretesa di essere esaustive ma suscettibili di approfondimenti e miglioramenti da parte di tutti.
Non troverete indicazioni sulla migliore mistura da usare nei rinvasi, ma solo alcune piccole indicazioni tecniche sui seguenti materiali:
1. Sabbia silicea;
2. Pomice;
3. Perlite;
4. Vermiculite;
5. Argilla espansa;
6. Akadama;
7. Zeolite.
Sabbia silicea
E’ un materiale che deriva dall’effetto disgregante dell’acqua sulle rocce (graniti, basalti, feldspati, quarzi etc.).
Ha peso specifico elevato, sempre superiore a 1, con granulometria variabile, da 0,2 a 4 mm circa. E’ completamente priva di elementi nutritivi. Viene generalmente usata nella composizione dei substrati di radicazione, taleaggio e sviluppo, in percentuale variabile tra il 30% e il 60%.
E’ un ammendante dei terreni troppo argillosi, per i quali contribuisce al miglioramento del drenaggio.
Il Ph è generalmente neutro.
Ha una ritenzione idrica inesistente e contribuisce alla crescita di un apparato radicale fitto e molto ramificato.
Le ottime capacità drenanti favoriscono gli scambi gassosi e la circolazione capillare dell’acqua.
E’ generalmente disponibile a costi ridotti, ha come svantaggio il peso elevato e la necessità di aumentare la durata/quantità delle irrigazioni e delle concimazioni in quanto il suo potere tampone è praticamente nullo.
Pomice
Materiale derivante dalla frantumazione di rocce di origine vulcanica, composto da granuli leggeri e porosi, di colore grigio/marrone, con granulometria compresa tra 0,1 e oltre 10 millimetri. Possiede una discreta percentuale di microelementi.
E’ utilizzata, in varie percentuali, per alleggerire i substrati di radicazione e coltivazione e per la radicazione di piante che non gradiscono ristagni d’acqua ma necessitano di discreti tassi d’umidità radicale (es. conifere).
Contribuisce al miglioramento del drenaggio del terreno.
Ph neutro e buona ritenzione idrica. Favorisce gli scambi gassosi e una buona circolazione dell’acqua.
E’ disponibile sul mercato con un costo superiore a quello della sabbia, ma ha il vantaggio di avere un peso nettamente inferiore.
Appartiene alla categoria delle pomici anche il lapillo lavico, che ha una ritenzione idrica maggiore e una struttura fisica più irregolare.
lapillo lavico
Perlite
Materiale di origine lavica sottoposto a trattamenti termici (1800°C), per mezzo dei quali l’acqua contenuta evapora e il materiale assume la forma di piccoli granuli spugnosi, di colore biancastro e molto leggeri.
E’ sterile ed esente da agenti patogeni, riduce il rischio di marciumi radicali, non fornisce sostanze nutritive al terreno.
Ha una bassa capacità di scambio cationico e favorisce lo sviluppo delle piante per il rapporto ottimale aria/acqua.
E’ impiegata principalmente per la radicazione delle talee (legnose ed erbacee), assieme a sabbia e torba o in sostituzione della stessa.
Vermiculite
Materiale derivato da rocce che contengono silicati di alluminio, ferro e magnesio (miche), in forma lamellare. Sottoposto a trattamenti termici (1000°C) diventa molto poroso e può trattenere acqua sino a cinque volte il proprio peso.
E’ sterile, fornisce un leggero apporto di sostanze nutritive al terreno, ha un’elevata capacità di scambio cationico (CSC) e forte potere tampone.
E’ generalmente impiegato come ultimo strato, in quanto consente di :
- ridurre l’evaporazione dell’acqua;
- ritardare l’asciugatura del substrato;
- ridurre i cicli di annaffiatura;
- isolare il substrato da eventuali sbalzi termici.
Se miscelata al terreno, in percentuale del 10 - 30% aumenta la capacità idrica e accresca la CSC degli elementi nutritivi riducendo anche il numero delle concimazioni.
Il prezzo è decisamente elevato.
Prendetelo per quel che è, ovvero delle indicazioni di massima che non hanno la pretesa di essere esaustive ma suscettibili di approfondimenti e miglioramenti da parte di tutti.
Non troverete indicazioni sulla migliore mistura da usare nei rinvasi, ma solo alcune piccole indicazioni tecniche sui seguenti materiali:
1. Sabbia silicea;
2. Pomice;
3. Perlite;
4. Vermiculite;
5. Argilla espansa;
6. Akadama;
7. Zeolite.
Sabbia silicea
E’ un materiale che deriva dall’effetto disgregante dell’acqua sulle rocce (graniti, basalti, feldspati, quarzi etc.).
Ha peso specifico elevato, sempre superiore a 1, con granulometria variabile, da 0,2 a 4 mm circa. E’ completamente priva di elementi nutritivi. Viene generalmente usata nella composizione dei substrati di radicazione, taleaggio e sviluppo, in percentuale variabile tra il 30% e il 60%.
E’ un ammendante dei terreni troppo argillosi, per i quali contribuisce al miglioramento del drenaggio.
Il Ph è generalmente neutro.
Ha una ritenzione idrica inesistente e contribuisce alla crescita di un apparato radicale fitto e molto ramificato.
Le ottime capacità drenanti favoriscono gli scambi gassosi e la circolazione capillare dell’acqua.
E’ generalmente disponibile a costi ridotti, ha come svantaggio il peso elevato e la necessità di aumentare la durata/quantità delle irrigazioni e delle concimazioni in quanto il suo potere tampone è praticamente nullo.
Pomice
Materiale derivante dalla frantumazione di rocce di origine vulcanica, composto da granuli leggeri e porosi, di colore grigio/marrone, con granulometria compresa tra 0,1 e oltre 10 millimetri. Possiede una discreta percentuale di microelementi.
E’ utilizzata, in varie percentuali, per alleggerire i substrati di radicazione e coltivazione e per la radicazione di piante che non gradiscono ristagni d’acqua ma necessitano di discreti tassi d’umidità radicale (es. conifere).
Contribuisce al miglioramento del drenaggio del terreno.
Ph neutro e buona ritenzione idrica. Favorisce gli scambi gassosi e una buona circolazione dell’acqua.
E’ disponibile sul mercato con un costo superiore a quello della sabbia, ma ha il vantaggio di avere un peso nettamente inferiore.
Appartiene alla categoria delle pomici anche il lapillo lavico, che ha una ritenzione idrica maggiore e una struttura fisica più irregolare.
lapillo lavico
Perlite
Materiale di origine lavica sottoposto a trattamenti termici (1800°C), per mezzo dei quali l’acqua contenuta evapora e il materiale assume la forma di piccoli granuli spugnosi, di colore biancastro e molto leggeri.
E’ sterile ed esente da agenti patogeni, riduce il rischio di marciumi radicali, non fornisce sostanze nutritive al terreno.
Ha una bassa capacità di scambio cationico e favorisce lo sviluppo delle piante per il rapporto ottimale aria/acqua.
E’ impiegata principalmente per la radicazione delle talee (legnose ed erbacee), assieme a sabbia e torba o in sostituzione della stessa.
Vermiculite
Materiale derivato da rocce che contengono silicati di alluminio, ferro e magnesio (miche), in forma lamellare. Sottoposto a trattamenti termici (1000°C) diventa molto poroso e può trattenere acqua sino a cinque volte il proprio peso.
E’ sterile, fornisce un leggero apporto di sostanze nutritive al terreno, ha un’elevata capacità di scambio cationico (CSC) e forte potere tampone.
E’ generalmente impiegato come ultimo strato, in quanto consente di :
- ridurre l’evaporazione dell’acqua;
- ritardare l’asciugatura del substrato;
- ridurre i cicli di annaffiatura;
- isolare il substrato da eventuali sbalzi termici.
Se miscelata al terreno, in percentuale del 10 - 30% aumenta la capacità idrica e accresca la CSC degli elementi nutritivi riducendo anche il numero delle concimazioni.
Il prezzo è decisamente elevato.
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