ciao a tutti!
....credo che l'esperimento in assoluto più facile da attuare per fare talee di passiflora, sia quello di mettere in acqua stralci di rami senza alcuna pretesa, d'estate, all'ombra....così...tanto per.......e accorgersi dopo qualche settimana che te li sei completamente dimenticati, che nel frattempo loro hanno messo le radici!.....
mi è successo molte volte, sempre nello stesso modo....e cioè dimenticandomele dentro a qualche innaffiatoio, o in una bottigia d'acqua....
credo però che valga la pena di riflettere su quali sono gli ingredienti che fanno di questo motodo un successo assicurato, con tutti i pro e i contro.
umidità e grande calore, sono i punti necessari e vincenti, sempre.
e in piena estate, quando si viaggia sui 30 gradi, è senza dubbio più coodo immergere le talee in acqua (che diventerà un brodino tiepido.....) e non pensarci più,
.....piuttosto che averle in torba o agriperlite che dir si voglia e doverle tenere con massima cura innaffiate e coperte, perché non si secchino e resti sempre alto il tasso di umidità all'interno!
inoltre se le talee sono in acqua, reggono perfino qualche momento di sole (purché ovviamente il brodo tiepido non diventi acqua pronta per buttare la pasta!....)....
l'acqua va cambiata, sì,...ma le piccole talee non disdegnano neppure un bel ristagno da dimenticanza seria......(io le ho trovate dopo 15 giorni con l'acqua verdognola e densa da stagno , l'ho cambiata e loro in neanche due giorni hanno messo radici belle e sane!...probabilmente avevano nel frattempo formato un bel callo alle estremità!)
unici veri difetti delle talee estive fatte in acqua:
1) come tutte le talee fatte radicare in acqua, producono talee fitte fitte, ma sottili e piuttosto fragili....
sarà sempre molto delicato (e non esente da pericolo di morte della talea) il passaggio in terriccio...
è consigliabile eseguire il passaggio gradualmente, aggiungendo terra giorno dopo giorno al vaso d'acqua, fino a ottenere un substrato completamente di terriccio anziché acquoso....in modo di dare alle radici il tempo di abituarsi ad assorbire nutrimento dalla terra e a rinforzarsi per riuscire a farlo.
Ma anche in modo da non maltrattarle pigiando il terreno intorno, come si è soliti fare, in un ipotetico rinvaso delle talee: è un niente spezzarle senza neanche accorgersene quando si passa a premere il terriccio sulla talea, ....si vedrà solo la piantina morire senza un perché (ma se aveva radicato così bene! si dirà...)
2) la talea oramai ben ambientata al terriccio, ora in vaso si porterà verso l'autunno...e avrà meno tempo (rispetto a una talea primaverle) di farsi forte e crescere...per poi andare a riposo in autunno....
Anche se passerà il suo primo inverno in casa al caldo, a meno che non sia una serra luminosissima e col giusto grado di umidità, la talea avrà un lungo momento di stasi e "precarietà"... per cui l'ideale è avere una talea sì radicata, ma nche cresciutella, quel tanto da darle maggiori chance di superare l'inverno, la sua prima prova di resistenza!
molte talee giovani, radicate ad agosto, arriveranno ad ottobre ancora piccole e delicate e ... passeranno l'inverno, con l'unico grande obiettivo di sopravvivere!...di attraversarlo indenni, per poi riprendere vigoria in primavera.
le talee primaverili invece, arrivano all'estate in piena forza e pronte a lanciarsi nella crescita, cosicché da arrivarea ottobre già ben cresciute e pronte al "riposo" invernale.
Ecco qui le mie, messe a radicare a fine luglio, dimenticate in acqua per 15 giorni,....
e ritrovate così al mio ritorno:
ora ho cambiato l'acqua e, non appena le radichette avranno un lunghezza appena superiore (almeno 6 cm...) proverò col sistema di silvana, ad aggiungere gradualmente terriccio fino a portarle a cambiare il substrato a cui sono abituate...
Vi tengo aggiornati....
se qaulcun'altro, ha esperienze da aggiungere, è qui il benvenuto....
....
....credo che l'esperimento in assoluto più facile da attuare per fare talee di passiflora, sia quello di mettere in acqua stralci di rami senza alcuna pretesa, d'estate, all'ombra....così...tanto per.......e accorgersi dopo qualche settimana che te li sei completamente dimenticati, che nel frattempo loro hanno messo le radici!.....
mi è successo molte volte, sempre nello stesso modo....e cioè dimenticandomele dentro a qualche innaffiatoio, o in una bottigia d'acqua....
credo però che valga la pena di riflettere su quali sono gli ingredienti che fanno di questo motodo un successo assicurato, con tutti i pro e i contro.
umidità e grande calore, sono i punti necessari e vincenti, sempre.
e in piena estate, quando si viaggia sui 30 gradi, è senza dubbio più coodo immergere le talee in acqua (che diventerà un brodino tiepido.....) e non pensarci più,
.....piuttosto che averle in torba o agriperlite che dir si voglia e doverle tenere con massima cura innaffiate e coperte, perché non si secchino e resti sempre alto il tasso di umidità all'interno!
inoltre se le talee sono in acqua, reggono perfino qualche momento di sole (purché ovviamente il brodo tiepido non diventi acqua pronta per buttare la pasta!....)....
l'acqua va cambiata, sì,...ma le piccole talee non disdegnano neppure un bel ristagno da dimenticanza seria......(io le ho trovate dopo 15 giorni con l'acqua verdognola e densa da stagno , l'ho cambiata e loro in neanche due giorni hanno messo radici belle e sane!...probabilmente avevano nel frattempo formato un bel callo alle estremità!)
unici veri difetti delle talee estive fatte in acqua:
1) come tutte le talee fatte radicare in acqua, producono talee fitte fitte, ma sottili e piuttosto fragili....
sarà sempre molto delicato (e non esente da pericolo di morte della talea) il passaggio in terriccio...
è consigliabile eseguire il passaggio gradualmente, aggiungendo terra giorno dopo giorno al vaso d'acqua, fino a ottenere un substrato completamente di terriccio anziché acquoso....in modo di dare alle radici il tempo di abituarsi ad assorbire nutrimento dalla terra e a rinforzarsi per riuscire a farlo.
Ma anche in modo da non maltrattarle pigiando il terreno intorno, come si è soliti fare, in un ipotetico rinvaso delle talee: è un niente spezzarle senza neanche accorgersene quando si passa a premere il terriccio sulla talea, ....si vedrà solo la piantina morire senza un perché (ma se aveva radicato così bene! si dirà...)
2) la talea oramai ben ambientata al terriccio, ora in vaso si porterà verso l'autunno...e avrà meno tempo (rispetto a una talea primaverle) di farsi forte e crescere...per poi andare a riposo in autunno....
Anche se passerà il suo primo inverno in casa al caldo, a meno che non sia una serra luminosissima e col giusto grado di umidità, la talea avrà un lungo momento di stasi e "precarietà"... per cui l'ideale è avere una talea sì radicata, ma nche cresciutella, quel tanto da darle maggiori chance di superare l'inverno, la sua prima prova di resistenza!
molte talee giovani, radicate ad agosto, arriveranno ad ottobre ancora piccole e delicate e ... passeranno l'inverno, con l'unico grande obiettivo di sopravvivere!...di attraversarlo indenni, per poi riprendere vigoria in primavera.
le talee primaverili invece, arrivano all'estate in piena forza e pronte a lanciarsi nella crescita, cosicché da arrivarea ottobre già ben cresciute e pronte al "riposo" invernale.
Ecco qui le mie, messe a radicare a fine luglio, dimenticate in acqua per 15 giorni,....
e ritrovate così al mio ritorno:
ora ho cambiato l'acqua e, non appena le radichette avranno un lunghezza appena superiore (almeno 6 cm...) proverò col sistema di silvana, ad aggiungere gradualmente terriccio fino a portarle a cambiare il substrato a cui sono abituate...
Vi tengo aggiornati....
se qaulcun'altro, ha esperienze da aggiungere, è qui il benvenuto....
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