L'intelligenza delle piante

[Rosmarie]

Non sapendo in quale categoria aprire questa discussione (libro o chiacchiere sparse su emissione TV?) la apro qui.

Pochi giorni fa ho ordinato un libro (in francese) "L'intelligence des Plantes". L'argomento mi interessa molto e dovrebbe arrivarmi tra pochi giorni.

E guarda caso, proprio ieri sera, ho seguito la trasmissione di Mario Tozzi "Sapiens - un solo pianeta" su Rai 3. Il titolo della puntata di ieri sera era "Il pianete delle piante" e si è parlato a lungo dell'intelligenza delle piante.

Vi consiglio vivamente di vederla su Raiplay se non l'avete seguita ieri.
L'ho trovata molto interessante e penso di guardarla una seconda volta.

[Silvana]

Grazie.. si me la riguarderó anch'io perché ne ho visto solo un pezzo.. sono sempre molto interessanti le sue trasmissioni

[lalla]

L'ho presa cominciata, non mi ricordo mai quando è questa trasmissione.

E' stata proprio interessante. Ho scoperto tante cose che non sapevo.

[Titti7]

Grazie della segnalazione, Ros!
In questi giorni sono stata impegnata altrove ma non perderò occasione di gustarmela su Raiplay! [emoji3]

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[amterme63]

Rosmarie, mi potresti dire chi è l'autore del libro che stai leggendo? Mi interessa molto.
Poi ti chiederò in futuro anche dettagli sul contenuto, visto che si tratta di un argomento che mi tocca particolarmente.

Di "intelligenza" delle piante si è cominciato a parlare solo recentemente, da quando si è cominciato a guardare alla natura in maniera meno "antropocentrica". Dipende tutto da cosa si intende per "intelligenza", visto che è un termine molto discusso, di cui si sono date di continuo nuove definizioni. All'inizio (nel XIX secolo) si riteneva che fosse una capacità frutto di razionalità e discernimento, a cui solo gli esseri umani potevano attingere. Poi durante il XX secolo si è appurato che pure gli animali, se considerati all'interno dei limiti e delle caratteristiche a cui ogni essere vivente è per natura legato, riescono ad attingere a simili capacità e a ottenere gli stessi risultati pratici.
Con l'ampliarsi delle conoscenze sul mondo delle piante (capaci di percezioni e comunicazioni molto più vaste e specializzate di quello che si riteneva in passato), nel XXI secolo si sta prendendo in considerazione di estendere il concetto di intelligenza (intesa come capacità di affrontare e risolvere problemi con cognizione e consapevolezza) anche alle piante. In effetti sono fra gli esseri viventi che più di tutti hanno colonizzato il mondo e che riescono a superare ogni tipo di difficoltà. Insomma, anche loro pur nei limiti a cui sono legati dalla natura, riescono a reagire e a imbastire soluzioni ai problemi che devono affrontare. E direi che lo fanno con grande diligenza, capacità e successo. A modo loro sono proprio degli esseri "intelligenti".

[amterme63]

La questione può essere vista da un punto vista fisico o metafisico.
Quello più comune è ovviamente quello fisico. Si tratterebbe di una particolare specialità che hanno le piante nello sfruttare la selezione naturale (da Darwin in poi ritenuta il motore principale del mutamento continuo della vita sulla terra) forse in una maniera che va addirittura al di là di quello che Darwin pensava.
Le piante sono più elastiche degli animali e riescono meglio a variare il proprio genoma, in modo sicuramente più flessibile e addirittura con modalità tuttora sconosciute, o almeno non del tutto chiare.

Tutti abbiamo imparato sui banchi di scuola a capire la differenza fra la teoria evoluzionistica di Darwin e quella di Lamarck. Uno diceva che le modifiche che un essere vivente acquisiva in vita potevano essere trasmesse alle generazioni successive (la giraffa a cui si allungava il collo), l'altro invece riteneva che fosse invece la Natura a selezionare le varie modifiche casuali ai fattori ereditari immutabili.
Con la scoperta del DNA la teoria di Darwin è diventata quella corrente e accettata. Ma ultimamente si sta facendo strada l'ipotesi che il solo DNA non è sufficiente a spiegare come può vivere o può comportarsi un essere vivente e le piante ne sono la prova. Infatti come può essere che la stessa pianta, quindi un essere vivente con l'identico DNA, possano crescere in una determinata maniera in un determinato ambiente e differentemente in un'altro (alberi giganteschi che crescono altrove come arbusti nani, piante tropicali che si scoprono resistenti ai geli, variazioni nelle tipologie di una stessa pianta trasmesse di generazione in generazione solo in determinati luoghi, ecc.). Quindi le piante hanno qualcosa in più, strutturalmente, che gli animali non hanno. Reagiscono molto meglio e molto più efficacemente alle variazioni ambientali e questo in maniera slegata dal DNA. Come fanno? Per ora mistero.

[amterme63]

Io invece sto leggendo due libri su questo argomento.
Uno si chiama "La botanica del desiderio" e l'ha scritto un americano, un certo Michael Pollan. La sua ipotesi è molto interessante e intrigante. Non sono gli uomini che sfruttano le piante per propri fini, ma secondo lui sono le piante che più o meno coscientemente sfruttano l'uomo per moltiplicarsi e diffondersi.
Il suo discorso è questo: se pensiamo che le piante nella loro storia evolutiva hanno scelto di utilizzare gli insetti per la loro riproduzione, cioè hanno modificato le proprie sembianze per attrarre determinati esseri viventi (soprattutto insetti) e farli - loro malgrado - il veicolo della loro riproduzione e diffusione, perché non poter pensare che attualmente determinate piante non stiano - più o meno consapevolmente - variando la loro sembianza per poter attrarre l'essere umano e legarsi cosi al suo ambiente e in questa maniera assicurarsi una diffusione capillare e addirittura mondiale. In effetti i fatti gli danno ragione. Determinate piante (rose, peonie, tulipani, certi cereali, ma anche la marijuana, la vite, gli alberi da frutto) da piante ristrette in determinate nicchie, hanno letteralmente invaso il mondo e soppiantato le consorelle spontanee.
Ipotesi interessante, no?

[Rosmarie]

Certo, sono tutti argomenti molto interessanti.

In realtà sono due i libri sull'intelligenza delle piante che sto leggendo.

Il primo, "L'intelligence des plantes - les découvertes qui révolutionnent notre compréhension du monde" di Fleur Daugey assieme ad altre persone.

L'altro, "L'intelligence des plantes- sensibilité et communication dans le monde végétal" di Stefano Mancuso e Alessandra Viola.

Tutti e due sullo stesso argomento.

[Silvana]

Bello bello... me lo sono riguardato tutto ieri sera dal principio.. quante cose interessanti che ci sono sempre da imparare

mi ha colpito un progetto interessante.. il recupero della Posidonia per farne concime, con il duplice scopo di liberare le spiagge e creare un concime utile e naturale

https://www.lasicilia.it/news/home/2...e-concime.html

[amterme63]

L'altro libro che sto leggendo, sul nuovo modo di considerare il mondo delle piante, è "La vita delle piante" di Emanuele Coccia ed è la traduzione italiana di un libro uscito tempo fa in Francia.
Qui le piante invece sono viste da un punto di vista metafisico, infatti il sottotitolo è "Metafisica della mescolanza".
E' soprattutto un appello a considerare e a vedere le piante (da un punto di vista mentale) con occhi diversi rispetto a come le consideriamo adesso. Sono loro la base dell'intero mondo vivente, sono loro che permettono a tutti gli esserii viventi di respirare e di nutrirsi. Sono loro che creano e permettono la vita. Sono alla base dell'essere e del divenire, sono loro la vera essenza del nostro mondo. Capire la vita delle piante (il loro essere immersi nel mondo, il loro relazionarsi diretto con esso, vivere nel e per il mondo) è indispensabile anche per capire la nostra vita di umani, visto che tendiamo troppo spesso a separare il nostro mondo da quello del resto della natura.
Queste sono alcune tesi di Coccia. Il libro è breve ma molto denso di pensieri, in genere complessi e che possono facilmente suonare come "astrusi", a chi non è pratico di filosofia metafisica.