Mi pare che si beva di tutto, ma manca il principe della tavola, il vino ed io vorrei iniziare questa nuova discussione approfondendo un po l'argomento che spazia dal vino rosso, al bianco, allo spumante al passito eccetera.
La coltivazione della vite ha accompagnato l'umanità, fin dai tempi di Noè,i Greci adoravano il Dio Bacco e dovunque si festeggiava c'era sempre un calice alto.Con l'andare del tempo le tecniche colturali della vite sono cambiate ed anche il prodotto vino , oggi è piu affinato, piu controllato e piu buono, l'importante è non eccedere.
Anche nel 2015 l'Italia è stato il maggior esportatore in termini di quantità di ettolitri di vino nel mondo, ma aimè ancora una volta la Francia con una esportazione minore ha triplicato l'introito economico perchè il prodotto è mirato ad una fascia altissima di consumatori che apprezzano la qualità eccellente.
Gli scenari vitivinicoli mondiali si stanno trasformando, la Nuova Zelanda incalza, grazie ai nostri connazionali emigrati che hanno impiantato grandi vigneti, come il Cile, l'Australia ecc. adesso sembra che un gruppo di Enologi Italiani sia stato in Cina per avviare un piano di sviluppo dei vigneti per la produzione del vino. Partiamo quindi dalla vite, in Europa quasi tutti i vigneti sono stati distrutti dalla Peronospora o dalla Fillossera arrivati in Europa alla fine del 1800, si cercò in tutti i modi di salvare i vigneti ma l'effetto fu devastante e tantissime varietà di uva si persero. Resistettero solo quei vigneti gestiti in zone chiuse coltivati dai frati benedettini che poi in seguito diffusero nuovamente quelle varietà.
Oggi le nostre viti sono in buona salute perchè tutte sono innestate su un piede americano resistente appunto a queste malattie, c'è anche da dire che la chimica ha fatto miracoli nella lotta ai parassiti, ai funghi e ad altre malattie , quindi si può dire che dagli inizi del 1900 è iniziata una nuova era per i vini europei.
Il paese che piu di tutti approfittò di questa rinascita fu la Francia, con intere regioni come la Borgogna o lo Champagne coltivate in maniera intensiva e quindi divennero presto i padroni del mercato internazionale aggiudicandosi i primi dieci vini a livello mondiale, classificazione ancora non modificata, per cui loro godono di questi benefici.
Come pure ultimamente i nostri produttori di bollicine scrivevano sulle etichette che il metodo usato per la produzione era lo champenuause e i Francesi hanno fatto ricorso e lo hanno vinto perchè solo loro possono usare quella parola, quindi i nostri vini spumanti adesso usano la parola vinificato con metodo classico.
Quindi mentre i Francesi con il loro vini crescevano in prestigio, gli Italiani anzichè accorpare le produzioni per fare vini di qualità con possibilità di esportare verso i mercati ricchi, continuavano a dividersi senza una chiara politica agricola. Per nostra fortuna dagli anni settanta in poi alcune persone illuminate hanno capito che in Italia si doveva coltivare in modo diverso se si voleva creare un futuro alle nostre aziende. Non si doveva piu coltivare la vite per vendere le uve o per produrre un vino anonimo , ma bisognava innescare tutto un processo nuovo a partire dalla scelta dei terreni, delle viti da coltivare e sopratutto affinare la qualità importando delle varietà di uve particolari e ascoltare i consigli dei vari enologi che nel frattempo si stavano formando nelle nostre università, che misero al primo posto delle lavorazioni delle uve, l'igiene nelle lavorazioni.
Nel film barolo boys viene descritta la zona del nebbiolo piemontese dove i coltivatori vendevano il loro raccolto per tagliarlo con altre uve e veniva pagato a pochi cent al kg perchè si produceva un vino troppo aspro e tannico quasi impossibile da bere. Sentendo parlare della Borgogna Francese un giovane, figlio di coltivatore,riuscì a contattare un coltivatore Francese perchè voleva conoscere i segreti del perchè quel vino costava tanto mentre qui non si vendeva. Giunse in cinquecento nella tenuta francese e trovò il contadino che stava caricando il bagagliaio della porsche per andare in vacanza in Costa Azzurra e questi gli disse fermati qui e guarda che io fra qualche giorno ritorno. Ovviamente gli si aprì la mente vedendo i filari di vite ben coltivata, le cantine che sembravano salotti dove regnava la pulizia e niente era lasciato al caso, le botti erano tutte nuove e ben tenute, le viti a cui si facevano i trattamenti con anticrittogamici, ma ciò che lo colpi di piu fu la potatura verde delle viti, una serviva a togliere la parte foliare in eccesso per far respirare i grappoli e l'altra per lasciare solo quattro grappoli per ogni vite in modo che la vite cedesse tutte le qualità organolettiche a quei quattro grappoli.
Tornato in Piemonte attivò subito un gruppo rivoluzionario per l'epoca che si scontrò con i contadini che non si adeguavano alle novita, ma appena dieci anni dopo parti il primo carico di migliaia di bottiglie di Barolo per gli Stati Uniti d'america e seguirono tanti viaggi di questi contadini intraprendenti perchè il vino Italiano veniva premiato in America, successo che ancora continua, ma molti altri successi aspettano i viticultori Italiani che stanno risalendo la china e stanno per azzerare il divario con i vini Francesi, evviva i Super Tuscan, i Chianti, il Prosecco, il Cartize , il Barbera i Brunelli ecc.
Questo è l'inizio della storia dal punto di vista commerciale ma il mondo dei vini è bellissimo e possiamo approfondire ancora .
La coltivazione della vite ha accompagnato l'umanità, fin dai tempi di Noè,i Greci adoravano il Dio Bacco e dovunque si festeggiava c'era sempre un calice alto.Con l'andare del tempo le tecniche colturali della vite sono cambiate ed anche il prodotto vino , oggi è piu affinato, piu controllato e piu buono, l'importante è non eccedere.
Anche nel 2015 l'Italia è stato il maggior esportatore in termini di quantità di ettolitri di vino nel mondo, ma aimè ancora una volta la Francia con una esportazione minore ha triplicato l'introito economico perchè il prodotto è mirato ad una fascia altissima di consumatori che apprezzano la qualità eccellente.
Gli scenari vitivinicoli mondiali si stanno trasformando, la Nuova Zelanda incalza, grazie ai nostri connazionali emigrati che hanno impiantato grandi vigneti, come il Cile, l'Australia ecc. adesso sembra che un gruppo di Enologi Italiani sia stato in Cina per avviare un piano di sviluppo dei vigneti per la produzione del vino. Partiamo quindi dalla vite, in Europa quasi tutti i vigneti sono stati distrutti dalla Peronospora o dalla Fillossera arrivati in Europa alla fine del 1800, si cercò in tutti i modi di salvare i vigneti ma l'effetto fu devastante e tantissime varietà di uva si persero. Resistettero solo quei vigneti gestiti in zone chiuse coltivati dai frati benedettini che poi in seguito diffusero nuovamente quelle varietà.
Oggi le nostre viti sono in buona salute perchè tutte sono innestate su un piede americano resistente appunto a queste malattie, c'è anche da dire che la chimica ha fatto miracoli nella lotta ai parassiti, ai funghi e ad altre malattie , quindi si può dire che dagli inizi del 1900 è iniziata una nuova era per i vini europei.
Il paese che piu di tutti approfittò di questa rinascita fu la Francia, con intere regioni come la Borgogna o lo Champagne coltivate in maniera intensiva e quindi divennero presto i padroni del mercato internazionale aggiudicandosi i primi dieci vini a livello mondiale, classificazione ancora non modificata, per cui loro godono di questi benefici.
Come pure ultimamente i nostri produttori di bollicine scrivevano sulle etichette che il metodo usato per la produzione era lo champenuause e i Francesi hanno fatto ricorso e lo hanno vinto perchè solo loro possono usare quella parola, quindi i nostri vini spumanti adesso usano la parola vinificato con metodo classico.
Quindi mentre i Francesi con il loro vini crescevano in prestigio, gli Italiani anzichè accorpare le produzioni per fare vini di qualità con possibilità di esportare verso i mercati ricchi, continuavano a dividersi senza una chiara politica agricola. Per nostra fortuna dagli anni settanta in poi alcune persone illuminate hanno capito che in Italia si doveva coltivare in modo diverso se si voleva creare un futuro alle nostre aziende. Non si doveva piu coltivare la vite per vendere le uve o per produrre un vino anonimo , ma bisognava innescare tutto un processo nuovo a partire dalla scelta dei terreni, delle viti da coltivare e sopratutto affinare la qualità importando delle varietà di uve particolari e ascoltare i consigli dei vari enologi che nel frattempo si stavano formando nelle nostre università, che misero al primo posto delle lavorazioni delle uve, l'igiene nelle lavorazioni.
Nel film barolo boys viene descritta la zona del nebbiolo piemontese dove i coltivatori vendevano il loro raccolto per tagliarlo con altre uve e veniva pagato a pochi cent al kg perchè si produceva un vino troppo aspro e tannico quasi impossibile da bere. Sentendo parlare della Borgogna Francese un giovane, figlio di coltivatore,riuscì a contattare un coltivatore Francese perchè voleva conoscere i segreti del perchè quel vino costava tanto mentre qui non si vendeva. Giunse in cinquecento nella tenuta francese e trovò il contadino che stava caricando il bagagliaio della porsche per andare in vacanza in Costa Azzurra e questi gli disse fermati qui e guarda che io fra qualche giorno ritorno. Ovviamente gli si aprì la mente vedendo i filari di vite ben coltivata, le cantine che sembravano salotti dove regnava la pulizia e niente era lasciato al caso, le botti erano tutte nuove e ben tenute, le viti a cui si facevano i trattamenti con anticrittogamici, ma ciò che lo colpi di piu fu la potatura verde delle viti, una serviva a togliere la parte foliare in eccesso per far respirare i grappoli e l'altra per lasciare solo quattro grappoli per ogni vite in modo che la vite cedesse tutte le qualità organolettiche a quei quattro grappoli.
Tornato in Piemonte attivò subito un gruppo rivoluzionario per l'epoca che si scontrò con i contadini che non si adeguavano alle novita, ma appena dieci anni dopo parti il primo carico di migliaia di bottiglie di Barolo per gli Stati Uniti d'america e seguirono tanti viaggi di questi contadini intraprendenti perchè il vino Italiano veniva premiato in America, successo che ancora continua, ma molti altri successi aspettano i viticultori Italiani che stanno risalendo la china e stanno per azzerare il divario con i vini Francesi, evviva i Super Tuscan, i Chianti, il Prosecco, il Cartize , il Barbera i Brunelli ecc.
Questo è l'inizio della storia dal punto di vista commerciale ma il mondo dei vini è bellissimo e possiamo approfondire ancora .
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